Samsung, uno dei tre principali player del mercato, è a corto di RAM. È quanto riferito ai clienti, per giustificare un aumento dei prezzi che ha superato il 100% rispetto al recente passato. Un modulo da 16 GB con tecnologia DDR5 è proposto a circa 20 dollari. Attenzione: non si tratta della spesa richiesta all’utente finale, ma a chi fa parte della catena di fornitura. Questo significa che al consumo il rincaro è molto più elevato.
Prezzi alle stelle: Samsung ha finito la RAM
La situazione non è migliore per le DDR4 di vecchia generazione, anzi. In questo caso, il prezzo sarebbe quadruplicato nel giro di sei mesi. A riportarlo è una fonte taiwanese, con riferimento a una crisi che potrebbe andare avanti per diverso tempo.
Gli altri due protagonisti del settore sono SK Hynix e Micron. Insieme a Samsung detengono un market share che supera il 90%. Aggiungiamo che la seconda ha annunciato di abbandonare l’ambito consumer per concentrarsi sui clienti enterprise, così da avere un quadro più completo.
I produttori più piccoli, quelli che si dividono la fetta rimanente, sono presi d’assalto. È ad esempio il caso della taiwanese Nanya Technology, che in un semestre ha visto il proprio valore di capitalizzazione aumentare del 194%.

La corsa all’AI ha prosciugato il mercato
La responsabilità del fenomeno è da attribuire in gran parte ai giganti dell’intelligenza artificiale, che nella corsa all’allestimento dei data center hanno deciso di accaparrarsi tutte le unità in circolazione e quelle ancora in fase di produzione, di fatto svuotando il mercato. E così, per la legge della domanda e dell’offerta, l’aumento dei prezzi è stato inevitabile.
Discorso analogo per gli SSD. I rincari non interessano solo le componenti hardware, ma anche tutti quei prodotti che le integrano, vale a dire qualsiasi dispositivo tecnologico: dai computer desktop e laptop agli smartphone, dai tablet ai televisori, fino alle console videoludiche.