Se Klez non esce dalla rete

Se Klez non esce dalla rete

MessageLabs sostiene che Klez.H è il worm che ha avuto più diffusione nella storia e che ora viene individuato in una email ogni 300. Lo scenario è quello di mailbox travolte dalla spazzatura. Cronaca di un presente annunciato
MessageLabs sostiene che Klez.H è il worm che ha avuto più diffusione nella storia e che ora viene individuato in una email ogni 300. Lo scenario è quello di mailbox travolte dalla spazzatura. Cronaca di un presente annunciato


Roma – “Moriremo di virus e di spam”, diceva qualcuno qualche tempo fa annunciando che i sempre più sofisticati worm e virus associati al numero sempre crescente di email spammatorie avrebbero finito per rendere lo strumento email praticamente inutilizzabile. E Klez.H sembra voler dimostrare che questo è il futuro che attende l’utente internet.

Secondo MessageLabs , azienda e osservatorio antivirus che in più occasioni ha lanciato previsioni apocalittiche , in questi giorni Klez.H sta prendendo il posto di SirCam tra i software aggressivi che maggiormente colpiscono gli utenti internet.

I dati diffusi dall’azienda parlano di una email infetta ogni 300 che circolano in rete, il che non solo si traduce in una continuativa e diffusissima infezione ma anche evidenzia la capacità di Klez.H di resistere alle difese tradizionali. A quasi due mesi dalla scoperta di Klez, avvenuta attorno a metà aprile, questo worm si fa vedere ancora di più. Se si conta non solo Klez.H ma anche le altre varianti di Klez si arriva a cifre che fanno effettivamente paura.

Fino all’arrivo di Klez.H erano molti gli utenti che avvisavano dell’avvenuta infezione coloro che si rendevano involontariamente mittenti di messaggi infetti. Senza saperlo, costoro venivano e vengono colpiti dai molti worm in circolazione e si trasformano, per questo, in untori telematici. Di certo avvisare è servito in molti casi a ridurre nel tempo la circolazione dei worm, così come l’aggiornamento dei software antivirus, che molti non compiono con il diligente tempismo di cui c’è bisogno, nel tempo ha giocato un ruolo nel contenere l’infezione.

Ora invece, se si leggono le cifre diffuse da MessageLabs, le cose sono cambiate. Klez, infatti, ha la capacità di inviare se stesso utilizzando indirizzi casuali, al punto che per un utente medio è praticamente impossibile risalire all’origine vera dello spam ma viene anzi indotto a ritenere che questa sia un utente che, invece, non è infetto. Una capacità di mascheramento utilizzata in altro modo anche da Hybris che, infatti, rimase a lungo tra i worm più diffusi senza peraltro mai “estinguersi” completamente.

Tutte le precedenti informazioni su Klez sono disponibili nel Canale Virus di Punto Informatico.

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Pubblicato il
4 giu 2002
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