Seagate ingloba gli SSD negli SSHD

Seagate ingloba gli SSD negli SSHD

Il colosso dello storage presenta i nuovi dischi ibridi, con capacità di un hard disk magnetico e velocità di un SSD. Rinnovata tutta la linea e i brand, mentre WD promette dischi con capienza raddoppiata da qui alla fine del decennio
Il colosso dello storage presenta i nuovi dischi ibridi, con capacità di un hard disk magnetico e velocità di un SSD. Rinnovata tutta la linea e i brand, mentre WD promette dischi con capienza raddoppiata da qui alla fine del decennio

Tempo di importanti rinnovamenti per Seagate, colosso dello storage sempre più “ibrido” e proiettato verso un futuro in cui i dischi con piatti magnetici rappresentano la base di una struttura più complessa, evoluta e soprattutto performante.

La corporation statunitense ha prima di tutto reso nota la volontà di interrompere la produzione di dischi magnetici (HDD) per laptop (formato 2,5″) da 7200rpm, un prodotto leggermente più veloce dei più economici HDD da 5400 giri al minuto e non più al passo con le esigenze di prestazioni degli utenti.

Chi vuole le performance ha già scelto soluzioni di storage ibrido o a stato solido (SSD), questo il ragionamento di Seagate , quindi l’azienda si concentrerà sui dischi da 5400rpm in formato 2,5″ abbandonando quelli da 7200rpm.

Per chi necessita sia di prestazioni che di grandi quantità di spazio, invece, il colosso statunitense si prepara a scommettere sui modelli ibridi o Solid State Hybrid Drive (SSHD): via il brand Momentus XT sin qui usato per definire i dischi contenenti sia piatti magnetici che memoria NAND Flash, tutti i dischi ibridi di Seagate saranno d’ora in poi “SSHD” in formato desktop (3,5″) o portatile (2,5″).

I nuovi SSHD Seagate contengono tutti un quantitativo fisso di chip di memoria Flash MLC (8 Gigabyte), numero di piatti e velocità di rotazione variabile (5400rpm per i modelli da 2,5″, 7200rpm per quelli da 3,5″) e potranno contare su una tecnologia di tipo adattivo per copiare i dati più usati nella cache in Flash incrementando in maniera sensibile le performance complessive ( data throughput , seek time e tempi di accesso) dei dischi. Il costo? 15-20 dollari in più rispetto agli HDD di capacità equivalente.

E se la promessa di un hard disk da 2 Terabyte che ha le prestazioni di un SSD non fosse sufficiente, più in là nel futuro c’è la speranza (concreta) di Western Digital di raddoppiare la densità di storage degli HDD attuali: la società che ha inventato l’hard disk per PC IBM e compatibili gioca con la nanotecnologia e crea “isole magnetiche” sotto forma di tracce circolari (ideali per gli HDD, appunto) con strutture grandi appena 10 nanometri (50 atomi). Si tratta, appunto, di una potenziale densità per lo storage digitale doppia rispetto ai dischi presenti sul mercato.

Alfonso Maruccia

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
7 mar 2013
Link copiato negli appunti