SETI, ATA continuerà a scrutare il cielo

SETI, ATA continuerà a scrutare il cielo

L'ente non profit per la ricerca di vita extraterrestre ha lanciato una raccolta di fondi online per riaccendere il telescopio ATA
L'ente non profit per la ricerca di vita extraterrestre ha lanciato una raccolta di fondi online per riaccendere il telescopio ATA

Circa due mesi fa era entrato in uno stato di “ibernazione” a causa della mancanza di fondi che ne assicurassero la sopravvivenza. Ma SETI ha deciso di non mollare e di lanciare un sito per la raccolta di fondi che permetteranno la riattivazione dell’ Allen Telescope Array (ATA), il telescopio che scrutava il sistema extraterrestre alla ricerca di vita.

Setistars.org è stato aperto con obiettivi ambiziosi e concreti: raccogliere 200mila dollari (circa 141mila euro) in 40 giorni per riportare ATA in attività . I donatori possono scegliere di donare una cifra compresa tra 5 e 500 dollari (tra 3,50 e 353 euro) da destinarsi direttamente ai fondi di raccolta per avere, in cambio, la pubblicazione della propria foto personale e una breve biografia sul sito.

ATA, nato da un progetto tra l’ente non profit SETI Institute e Berkeley nel 2007, prevedeva l’installazione di 42 antenne radio nel nord della California. “Siamo molto entusiasti di aver lanciato SETIstars.org”, ha commentato Jill Tarter, direttore del SETI Institute e vincitore del TED Prize nel 2009. Attraverso il sito, spiega Tarter, si sta cercando di permettere al pubblico di contribuire alla crescita di un “progetto scientifico fondamentale nella storia del pensiero umano”.

Una volta che ATA sarà riattivato, si punterà a un obiettivo chiaro: scrutare quei pianeti considerati potenzialmente abitabili nel tentativo di scorgere forme di vita. Prima che fosse spento, infatti, il telescopio in orbita della NASA Kepler ha scoperto circa quattrocento corpi celesti localizzati a distanza dai pianeti principali, alcuni dei quali potrebbero rivelare le più piccole forme di vita simili alla Terra mai scoperte fino a ora.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il
28 giu 2011
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