L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha inflitto una sanzione di un milione di euro a Shein per aver utilizzato messaggi ambientali non corretti relativi alla vendita di abbigliamento. Tramite tre sezioni del sito web italiano sono stati pubblicati “green claim” vaghi, generici e, in alcuni casi, ingannevoli e omissivi.
False informazioni sull’impatto ambientale
Shein è una delle società più note nel settore del cosiddetto fast fashion. Gli utenti possono acquistare numerosi capi di abbigliamento a prezzi molti bassi che verranno utilizzati per poco tempo (usa e getta). Questo modello di business è altamente inquinante: rifiuti destinati alle discariche, rilascio di micro plastiche e uso di data center che consumano elevate quantità di energia elettrica e acqua.
Quando AGCM ha avviato l’istruttoria (23 settembre 2024) erano presenti tre sezioni sul sito italiano con affermazioni false relative all’impatto ambientale. In dettaglio, nella sezione #SHEINTHEKNOW (non più disponibile) erano evidenziati la circolarità della produzione, la qualità dei prodotti e il consumo responsabile attraverso riduzione, riuso e riciclo dei capi di abbigliamento. Secondo l’autorità antitrust, le affermazioni sono vaghe, generiche, eccessive, autoreferenziali e non supportate da dati concreti e oggettivi.
Nella sezione evoluSHEIN (non più disponibile) erano descritte le caratteristiche della prima linea di abbigliamento sostenibile. Gli utenti potevano leggere informazioni parziali e ingannevoli sull’uso di tessuti recuperati, materiali riciclati e fibre sicure per le foreste. Secondo AGCM, i consumatori potevano ritenere che l’abbigliamento sia realizzato solo con materiali ecosostenibili e totalmente riciclabili. In realtà sono utilizzate diverse fibre sintetiche.
Infine, nella sezione Responsabilità sociale viene specificata l’intenzione di ridurre le emissione di gas serra del 25% entro il 2030 e di azzerarle entro il 2050. In realtà, le emissioni sono aumentate nel 2023 e 2024.
L’autorità antitrust ha pertanto concluso che le affermazioni ambientali sono tipiche del cosiddetto greenwashing. Si tratta di una pratica commerciale scorretta vietata dal Codice del consumo. Shein deve quindi pagare una sanzione di un milione di euro (ma può presentare ricorso al TAR del Lazio). Sulle affermazioni ambientali ingannevoli è in corso anche un’indagine della Consumer Protection Cooperation Network.