Skype 3.1 sulla via dei 144

Skype 3.1 sulla via dei 144

Una nuova funzionalità consente di far pagare chi chiama, anche se in modo molto più trasparente di quanto accada con certe numerazioni a valore aggiunto. Nuovi business in arrivo?
Una nuova funzionalità consente di far pagare chi chiama, anche se in modo molto più trasparente di quanto accada con certe numerazioni a valore aggiunto. Nuovi business in arrivo?

Roma – Ci sono altri servizi VoIP che offrono qualcosa di simile ma nessuno può vantare la base di utenti di Skype e così il servizio di telefonia via Internet può sperare di affermare il nuovo servizio, che permette a chi viene chiamato di far pagare un tot per ogni telefonata in arrivo .

Il meccanismo appare del tutto trasparente, come spiega proprio Skype nelle FAQ del servizio: chi vuole fruire di questa opzione può proporre all’utente Skype che lo chiama di essere pagato per quella chiamata, oppure può decidere di far pagare sempre una certa tariffa a chi chiama. In ogni caso, al chiamante viene visualizzata ogni volta la richiesta, che può accettare o rifiutare (vedi immagine qui sotto).

Una chiamata a pagamento Questo “giochino” apre le porte, evidentemente, a nuovi modelli di business per le aziende che usano Skype. Si possono immaginare call center di assistenza a pagamento, esperti disponibili a rispondere su specifici argomenti o, anche, linee erotiche a pagamento.

Il nuovo servizio, chiamato Skype Prime è stato annunciato sul blog dell’azienda, in cui si spiega anche che per ora funziona solo da Skype a Skype e solo con l’ultima versione del software. Sarà il successo dell’iniziativa a determinare l’estensione della piattaforma, che altri operatori, come Ether offrono anche nell’interconnessione con il telefono tradizionale.

Il vero “minus” del progetto, come osserva qualcuno, sta nelle tariffe: i pagamenti vengono effettuati via PayPal, che si tiene il 2-3 per cento di commissione su quanto pagato dall’utente, e Skype trattiene il 30 per cento della cifra pagata dal chiamante. Questo potrebbe costringere chi vorrà fornire servizi con Skype Prime a praticare prezzi elevati, che cozzano con l’originaria gratuità del servizio.

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Pubblicato il
9 mar 2007
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