Smart Working, quale laptop: 5 spunti da cui partire

Smart Working, quale laptop: 5 spunti da cui partire

Cinque spunti su cui riflettere nel momento in cui si sceglie un laptop per lo smart working: quali aspetti tenere in considerazione e perché.
Smart Working, quale laptop: 5 spunti da cui partire
Cinque spunti su cui riflettere nel momento in cui si sceglie un laptop per lo smart working: quali aspetti tenere in considerazione e perché.

Una analisi Dynabook ci offre lo spunto per una riflessione importante a proposito della strumentazione necessaria per lavorare al meglio in smart working. Dynabook in particolare ha analizzato quelli che considera 5 spunti fondamentali nella scelta del laptop, momento cruciale che va a definire la qualità del proprio lavoro nei mesi successivi e che determina la capacità di esprimere il proprio potenziale tanto da ufficio quanto da remoto.

Questa è infatti la realtà che molti andranno ad affrontare in divenire: un mix tra la postazione di casa, la postazione mobile e la postazione da ufficio. Un lavoro molto più “nomade” rispetto al passato, con l’homeworking che si inserisce nel mix delle possibilità e che richiede la necessaria attrezzatura per poter essere sempre alla massima efficienza.

Smart working: come scegliere il laptop

Ecco quindi i cinque spunti suggeriti da Dynabook (che di recente ha lanciato i nuovi Satellite Pro C50-G) per facilitare la scelta del laptop per lo smart working e alcune nostre riflessioni in merito (a voi, nei commenti, lo spazio per ulteriori approfondimenti rispetto a questa embrionale base di ragionamento).

Qualità dello schermo

Quando si sceglie un notebook per uso aziendale, la dimensione del display è spesso un’esigenza primaria. Per molti dipendenti la grandezza deve essere tale da sostituire comodamente il display del desktop, ma allo stesso tempo deve essere abbastanza compatto per permettere frequenti spostamenti. I notebook con schermi da 13,3″ a 14,1″ rappresentano un ottimo compromesso. Oltre alla dimensione, sono importanti anche la risoluzione così come il numero di pixel e la visibilità di tutte le informazioni. Un altro elemento chiave è la flessibilità, perciò optare per un display luminoso e senza riflessi permetterà di lavorare ovunque, anche all’aperto.

Disamina condivisibile, ma ai pollici occorre riservare un’attenzione particolare. Infatti alcune operazioni possono essere tranquillamente essere svolte su display di minori dimensioni, mentre quando si tratta di gestire dati e fogli di calcolo anche solo un pollice in più può fare la differenza in termini di velocità operativa e benessere della propria vista. La scelta va dunque calibrata sulle proprie necessità, badando al fatto che non sempre una dimensione maggiore significa scomodità di trasporto: i device di nuova generazione sono ormai estremamente leggeri e sottili, dunque basta uno zaino per regalare tutta la comodità che serve senza dover faticare più di tanto.

Prestazioni e velocità

In passato era necessario scegliere tra potenza di elaborazione e durata della batteria. Oggi non è più così, lavorando da remoto la potenza di elaborazione deve supportare non solo l’esecuzione delle attività quotidiane, ma anche le operazioni in background, come la connessione allo storage in cloud, a VPN aziendali e altre modalità simili di accesso da remoto. Quando si pensa alle prestazioni, si dovrebbe considerare anche la struttura del dispositivo: optare per un laptop con chassis in magnesio garantisce sicuramente una maggiore resistenza e flessibilità in caso di spostamenti. Inoltre, mantenere un PC sicuro e funzionante è fondamentale, per questo Dynabook offre la “Reliability Guarantee”, che in caso di guasto nel primo anno dall’acquisto offre la riparazione e il rimborso del notebook.

Le prestazioni sono fondamentali. Dalle videocall ai lavori in cloud, dai software di produttività ad eventuali lavori di grafica (anche minimale): la postazione diventa estensione della propria capacità di presidiare la propria funzione lavorativa. Non si può giocare al ribasso, mai: meglio investire immediatamente qualcosa di più e non trovarsi di fronte a colli di bottiglia, poiché se una memoria è espandibile, le prestazioni sono invece questione di scelta iniziale.

Tastiera

Spesso un laptop aziendale è funzionale al solo inserimento di dati, per questo sono essenziali una tastiera integrata e un dispositivo di puntamento di buona qualità, soprattutto se si lavora in spazi ristretti. I tasti devono essere ben distanziati e avere una buona reattività. Inoltre, scegliere una tastiera resistente al versamento dei liquidi aiuterà a far fronte ad alcuni possibili problemi. Un’altra caratteristica importante è la retroilluminazione, utile sia quando si viaggia sia quando si lavora la sera a casa in ambienti dove si stanno svolgendo altre attività

Poche cose sono personali come la tastiera. C’è chi la vuole meccanica e chi ultra-silenziosa, con mille sfumature nel mezzo che definiscono il proprio modo di interagire con il laptop. C’è però un ulteriore aspetto da non sottovalutare: la disposizione dei tasti ed il dimensionamento di alcuni pulsanti fondamentali quali INVIO o SHIFT. Quanto ne fai uso? Sei abituato ad averli ridotti o espansi? Che tipo di configurazione preferisci? Spesso ci si abitua a qualsiasi tastiera nel giro di pochi giorni, ma se si salta spesso tra una postazione desktop di casa, una d’ufficio e una mobile, allora poter godere di uniformità diventa un lusso importante.

Connettività

Lavorare da casa spesso significa cambiare diverse postazioni, dal tavolo della cucina alla camera da letto fino al divano, e può risultare particolarmente utile mettere in pausa il proprio PC e riattivarlo dopo pochi istanti, grazie a funzionalità di accensione/riavvio istantanea o di ibernazione rapida in grado di interrompere e riprendere il lavoro velocemente. L’autenticazione biometrica tramite volto o impronte digitali, per un accesso veloce e sicuro, è un’opzione da considerare. Inoltre, se si lavora su un tavolo, una docking station con connettività Thunderbolt 3 o USB Type-C, permetterà di collegare e scollegare i dispositivi con estrema facilità

C’è un aspetto sul quale non concordiamo: sul fatto che “casa” significhi cambiare più postazione. Perché se questa è una soluzione emergenziale che in molti stanno sperimentando, questa non può essere una soluzione permanente. Si può lavorare da casa soltanto se si ha la possibilità di sviluppare una postazione fissa, un angolo organizzato, con una strumentazione ergonomica e completa. Homeworking non è improvvisazione. Detto questo, ogni altra considerazione sulla connettività è chiaramente condivisibile e la disponibilità di piccoli adattatori sempre a portata di mano non potranno che servire quando ci si sposta e non si sa quale condizione si andrà ad incontrare.

Funzionalità multimediali

Un aspetto a cui spesso non si pensa quando si sceglie un notebook business sono le funzionalità multimediali. Tuttavia, la pandemia in corso ha evidenziato quanto sia essenziale che altoparlanti, microfoni e webcam siano di buona qualità per interagire al meglio con colleghi e clienti.

C’era una volta il laptop multimediale perché, terminate le ore di studio o lavoro, diventava il dispositivo per il gaming o lo streaming in viaggio. Ora la vetusta “multimedialità” è dotazione standard per un laptop che intende fornire supporto per videochiamate, riunioni da remoto e qualunque altra interazione audio/video. Non è più soltanto un “plus”, ma è questione centrale nella scelta di un laptop che necessita di webcam di qualità, audio sufficiente e display di buona definizione. Giocare al ribasso significa segnare un limite oltre il quale le proprie qualità professionali non saranno in grado di esprimersi: una limitazione che nessuno può permettersi.

Altro?

Quali altri elementi vanno tenuti in considerazione? La memoria, certo, ma si tratta di una questione molto legata alla singola attitudine. La resistenza, ma anche in questo caso molto dipende dal tipo di utilizzo che si fa del laptop. Quali altri elementi possono essere interessanti da valutare in questa fase di ingresso progressivo nell’era dello smart working permanente?

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Pubblicato il
14 apr 2021
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