Le sorti di Twitter sono sempre più minate dall’attacco della concorrenza. Non passa settimana senza che venga divulgata una notizia negativa che per abbia per oggetto la famosa piattaforma di micro blogging. Dopo Instagram e Whatsapp è infatti ora Snapchat a scalzare Twitter dal podio dei social più utilizzati. A diffondere la notizia è Bloomberg.
Snapchat , fondata nel 2011, conosciuta tra il pubblico dei più giovani come la miglior soluzione di instant messaging “che si autodistruggono” è cresciuta in maniera vertiginosa. A dicembre ha avuto 110 milioni di utilizzatori al giorno, sempre secondo quanto ha appreso Bloomberg da fonti ben informate, che sarebbero ora diventati 150 milioni . Stando ad una stima effettuata da analisti interpellati dalla stessa testata statunitense, gli utenti che interagiscono su Twitter ogni giorno sarebbero meno di 140 milioni (da indiscrezioni dovrebbero essere per l’esattezza 136 milioni). Come sempre su questi numeri vige la massima discrezione. Non è un caso che alla notizia non abbiano ancora fatto seguito smentite o conferme da parte delle due società.
La società californiana che gestisce il servizio è da tempo impegnata a trovare l’antidoto alla grave crisi d’identità che affligge il suo servizio. Parte della crisi di Twitter è cronico e dovuto alla mancanza di un modello di business forte . Non riuscendo ad attrarre investimenti pubblicitari importanti, la piattaforma ha dovuto rinunciare a rifarsi il trucco, evolvendo troppo poco e mostrandosi sostanzialmente simile a 10 anni fa.
A poco sono valse le recenti novità per dare una rinfrescata al suo prodotto. Si tratta di implementazioni accolte in modo tiepido dalla comunità online, tra cui spiccano l’ ottimizzazione dei 140 caratteri per condividere messaggi di poche settimane fa (ora le immagini e menzioni non partecipano al conteggio), la rivisitazione del layout, l’ integrazione con Periscope , l’inserimento del nuovo bottone per la condivisione privata e lo sviluppo di Twitter Alerts , tra l’altro proposto solo in alcuni mercati.
Quest’ultimo permette di informare gli utenti in caso di emergenze e calamità naturali sfruttando le indicazioni di agenzie governative e sembra nascere sulla falsariga di nuove implementazioni di Facebook molte delle quali, per l’appunto, indirizzate alla pubblica utilità.
Sono in molti a criticare Twitter per la sua scarsa capacità di elaborare un piano di sviluppo che possa farlo decollare. I numeri tutto sommato continuano a difenderlo (140 milioni di utilizzatori non sono di certo pochi) ma manca il giusto sprint per valorizzare i suoi punti di forza. “La brevità, la velocità e la possibilità di dialogare in tempo reale, cioè essere in grado di pensare qualcosa e condividerla col resto del mondo istantaneamente, sono per noi prioritari” spiega Jack Dorsey, attuale CEO e fondatore di Twitter. Per gli stessi motivi però gli utenti sembrano preferire Snapchat. A Twitter spetta ora passare all’attacco.
Mirko Zago