Sottopelle il chippetto che localizza

Sottopelle il chippetto che localizza

Il device è sviluppato da Applied Digital Solution e il chirurgo che se lo è impiantato spera che funzioni e si diffonda. Per essere sempre individuati
Il device è sviluppato da Applied Digital Solution e il chirurgo che se lo è impiantato spera che funzioni e si diffonda. Per essere sempre individuati


New Jersey (USA) – Non si conosce il suo nome perché, per il momento, preferisce studiare il funzionamento del device ma si sa che un chirurgo del New Jersey si è installato sottopelle un chip capace di localizzarlo. Lo afferma un articolo apparso sul Washington Post.

Il device non è che una delle trovate iper-tech sviluppate da Applied Digital Solutions di Palm Beach, in Florida, e consente la trasmissione di informazioni personali dalla persona in cui è inserito direttamente verso un dispositivo di lettura.

Chip simili vengono già utilizzati per localizzare gli animali domestici. Le sue dimensioni non superano il mezzo centimetro di lunghezza ed è dotato di una microscopica antenna capace di trasmettere le informazioni al lettore. La quantità di memoria disponibile consente, per il momento, di archiviare fino a un massimo di circa 15 righe di testo scritto, leggibile dallo “scanner” con cui il device entra in contatto.

Il chirurgo che ha optato per l’installazione ha spiegato di essersi deciso dopo aver notato che i soccorritori del World Trade Center dopo l’11 settembre si segnavano nomi e Social Security sugli avambracci per poter essere riconosciuti in caso di incidenti fatali. Lui ritiene che il chip possa davvero rivelarsi molto utile. L’impianto sottopelle sarebbe infatti stato eseguito proprio a settembre, con l’installazione di un chip in un braccio e di un altro in un fianco. Il chippetto è inglobato in una sostanza che cerca di consentire al corpo di non rigettare il device. Secondo il chirurgo, dopo due settimane dalla piccola operazione, compiuta con un dispositivo a siringa, sulla pelle non è rimasta più alcuna traccia.

Va detto però che la commercializzazione del device non è ancora vicina. Prima, infatti, deve essere approvato dalla Food and Drug Administration che dovrà basarsi anche su esami clinici che ancora devono essere portati a termine.

Applied Digital, che non sta navigando in buone acque sul piano finanziario, ha spiegato che intende commercializzare il device prima di tutto tra coloro che portano pacemaker o altre protesi, e questo perché il chippetto sarebbe in grado di fornire informazioni accurate e immediate in caso di emergenza. Il “lettore” del chip può leggerne i contenuti o richiamare in database i materiali legati ad un determinato chip avvicinandolo a circa due metri dal chip stesso.

Afferma Paul Saffo, direttore dell’Istituto per il Futuro di Menlo Park, in California, intervistato dal Washington Post: “Il Computer ha ormai superato le scrivanie e si sta inserendo in ogni angolo delle nostre vite. Ora sta trovando la via nei nostri corpi. Questo è quello che accadrà, e non è che l’inizio”.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
20 dic 2001
Link copiato negli appunti