Il decimo test di volo è stato un successo. SpaceX ha raggiunto tutti gli obiettivi previsti, quindi c’è un grande ottimismo per il futuro. Elon Musk ha fornito alcuni dettagli aggiuntivi sulla strana colorazione dello stadio superiore di Starship. Eric Berger di Ars Technica ha elencato una possibile roadmap.
Ancora un volo per la versione 2
I due stadi di Starship (Super Heavy Booster 16 e Ship 37) sono ammarati nell’Oceano Atlantico e Oceano Indiano come previsto dal piano di volo. Ci sono stati alcuni problemi, tra cui lo spegnimento di un motore Raptor del primo stadio e il danneggiamento di un flap posteriore del secondo stadio, ma non hanno impedito di completare la missione.
SpaceX ha pubblicato due video e due immagini di Ship 37 al momento dell’ammaraggio. Si nota chiaramente un colore rosso-arancione. Elon Musk ha specificato che è dovuto all’ossidazione di alcune piastrelle metalliche. Il colore bianco è invece dovuto alle aree in cui sono state rimosse alcune piastrelle. In generale, lo scudo termico è rimasto intatto.
View of Starship landing burn and splashdown on Flight 10, made possible by SpaceX’s recovery team. Starship made it through reentry with intentionally missing tiles, completed maneuvers to intentionally stress its flaps, had visible damage to its aft skirt and flaps, and still… pic.twitter.com/QgcbPN8lY4
— SpaceX (@SpaceX) August 28, 2025
L’11esimo test dovrebbe avvenire entro il mese di ottobre. Sarà l’ultimo per la versione 2 del razzo. Il profilo di volo dovrebbe essere simile a quello del decimo test (forse ci sarà la cattura al volo del primo stadio). Il 12esimo test, previsto all’inizio del 2026, sarà invece il primo per la versione 3 (razzo più alto con design aggiornato e motori Raptor 3).
I primi voli orbitali dovrebbero avvenire con 13esimo e 14esimo test. Con il 15esimo test potrebbe essere tentata la cattura al volo anche dello stadio superiore. Entro il secondo semestre 2026 sono previsti altri quattro test. SpaceX dovrebbe lanciare due Starship per testare il rifornimento di propellente nello spazio, operazione necessaria per portare gli astronauti sulla Luna con una versione modificata del razzo (nota come Human Landing System) durante la missione Artemis III (metà 2027).