Spagna e criptovalute: qualche numero sull'adozione

Spagna e criptovalute: qualche numero sull'adozione

Come sta andando l’adozione delle criptovalute in Spagna? A svelarlo è uno studio condotto da CNMV (Comisión Nacional del Mercado de Valores) durante i mesi di maggio e giugno 2022, coinvolgendo un totale pari a 1.500 adulti. Da uno sguardo ai risultati appena pubblicati, il primo dato che balza all’occhio è quello legato alla quota di coloro che hanno fin qui deciso di investire su questi asset: si attesta al 6,8% del campione intervistato. Gli uomini sono circa il doppio più numerosi rispetto alle donne, l’età media si attesta a 38,7 anni.

Qual è il rapporto tra la Spagna e le criptovalute?

Degna di nota anche la distribuzione geografica nel paese. L’interesse è elevato nelle regioni di Catalogna e Andalusia, ma è nella capitale Madrid che si concentra la maggiore densità di coloro impegnati nelle operazioni di trading. Le motivazioni fornite come decisive per mettere mano al portafogli e convertire il proprio denaro in Bitcoin o altre monete virtuali sono quelle che ci si attenderebbe ovvero anzitutto la ricerca di un profitto, poi la fiducia nello sviluppo della tecnologia decentralizzata su cui poggiano.

Per tutti gli altri dettagli è possibile consultare il report completo (PDF in spagnolo). Ricordiamo che CNMV era intervenuta alla fine dello scorso anno per invitare a prestare particolare attenzione ai rischi connessi a questo tipo di investimenti, in primis alla volatilità e al loro non essere regolamentati. Qui sotto un post pubblicato in risposta alla sponsorizzazione di Binance da parte del calciatore Andrés Iniesta.

Proprio Binance è tra le realtà che di recente hanno ottenuto il via libera per operare in Spagna con la qualifica di Virtual Asset Service Provider. L’autorizzazione è stata rilasciata a Moon Tech, sussidiaria controllata dall’exchange.

Fonte: CNMV (PDF)
Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
5 ago 2022
Link copiato negli appunti