Stampanti HP, solo cartucce originali

Stampanti HP, solo cartucce originali

Un aggiornamento al firmware dei suoi dispositivi di stampa fa sì che non possa più usare inchiostro di terze parti. HP si avvia a invocare la sezione 1201 del DMCA, nel cui caso metterebbe un punto finale sulla questione
Un aggiornamento al firmware dei suoi dispositivi di stampa fa sì che non possa più usare inchiostro di terze parti. HP si avvia a invocare la sezione 1201 del DMCA, nel cui caso metterebbe un punto finale sulla questione

Lo scorso 13 settembre, migliaia di possessori di stampanti HP OfficeJet, OfficeJet Pro e Officejet Pro X hanno contattato gli abituali fornitori di inchiostro di terze parti riferendo loro che i dispositivi si rifiutavano di stampare in presenza di cartucce alternative. Il fornitore olandese 123inkt ha riferito di aver ricevuto oltre mille denunce in un solo giorno . Difatti, nel tentativo di stampare, gli utenti hanno visualizzato messaggi di errore che segnalavano problemi alle cartucce, alcuni generici altri un po’ più specifici.

Nel mese di marzo, HP ha eseguito l’ultimo aggiornamento del firmware delle proprie stampanti. Sembra che con tale upgrade abbia fissato una specie di bomba ad orologeria all’interno dei dispositivi, attivando difatti un conto alla rovescia per impedire ai proprietari l’utilizzo di inchiostro di terze parti . Secondo quanto dichiarato dal produttore statunitense, lo scopo dell’aggiornamento di marzo è stato di “proteggere le innovazioni e le proprietà intellettuali di HP”. L’azienda ha anche fatto sapere che durante tale aggiornamento, sono state cambiate le impostazioni in maniera tale che le stampanti HP comunicassero con le sole cartucce proprietarie, aggiungendo che avrebbe continuato a distribuire periodicamente gli aggiornamenti dei firmware. Un utente del forum di supporto di HP ha sostenuto che il firmware della propria stampante sia stato aggiornato in assenza del suo consenso, generando quindi il predetto messaggio di errore. Ciò porta a ipotizzare che siano in molti gli utenti impossibilitati a utilizzare la propria stampante HP, a meno di ricorre alla sostituzione delle cartucce con un set di inchiostro originale.

Messaggio di errore stampanti HP

Nel 2003, Lexmark, divisione di IBM, aveva citato in giudizio Static Control Components , sostenendo che la società svedese avesse violato la sezione 1201 del Digital Millennium Copyright Act (DMCA) con un’operazione di reverse engineering sulle proprie cartucce di toner, per fare in modo che le sue cartucce compatibili potessero superare i controlli di validità stabiliti da Lexmark. La violazione della sezione 1201 del DMCA trasforma il mezzo usato per aggirare la protezione in un reato perseguibile sia sul piano civile che penale. La corte ha ritenuto che il DMCA possa essere invocato solo per opere protette da copyright, ritenendo che la violazione operata dall’azienda svedese non rientrasse in questa ipotesi.
È lecito però aspettarsi che HP sollevi la questione quando, inevitabilmente, inizieranno a comparire sul mercato le prime cartucce capaci di ingannare il nuovo sistema di controllo. Tra HP e il caso Lexmark c’è una sostanziale differenza: le cartucce HP sono state integrate da una mole di software protetto da copyright. Non ci troviamo più nel caso di “cartucce vuote, con un bit e un sistema di controllo degli accessi”.

Il tema sella sezione 1201 è molto controverso, soprattutto se si considera che i ricercatori di sicurezza che rilevino difetti nei sistemi che fanno capo al DMCA sono passibili di sanzioni civili e penali, soprassedendo sulle loro rivelazioni. Se HP potrà invocare il DMCA, metterà a tacere tutte le rivelazioni che riguardano i problemi di sicurezza di cui le sue stampanti sono affette, come si è già visto in passato, con un reale pericolo per la sicurezza degli utenti. Per questo motivo L’Electronic Frontier Foundation (EFF) aveva citato in giudizio il governo USA al fine di invalidare la sezione 1201 del DMCA che, secondo l’associazione a difesa dei consumatori, conferisce una indebita posizione dispotica ai proprietari dei diritti.

Thomas Zaffino

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Pubblicato il 20 set 2016
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