Lo streaming di Apple: facciamo chiarezza

Lo streaming di Apple: facciamo chiarezza

Apple non ha in cantiere una piattaforma di streaming, ma uno store attraverso il quale sottoscrivere abbonamenti a servizi già attivi.
Lo streaming di Apple: facciamo chiarezza
Apple non ha in cantiere una piattaforma di streaming, ma uno store attraverso il quale sottoscrivere abbonamenti a servizi già attivi.

Manca ormai solo una manciata di giorni all’evento Apple che andrà in scena il 25 marzo presso lo Steve Jobs Theater di Cupertino. Emergono oggi nuove indiscrezioni in merito all’oggetto della conferenza: non si tratterà di una piattaforma di streaming destinata a entrare in diretta competizione con player del mercato come Netflix o Amazon Prime Video, ma di un qualcosa di più simile a uno store attraverso il quale acquistare abbonamenti ai servizi già online.

Uno store, non una servizio

In altre parole, la mela morsicata offrirà agli utenti nuove modalità di sottoscrizione, permettendo loro di risparmiare con l’acquisto di pacchetti cumulativi. Ad esempio, mettendo mano al portafogli per l’accesso a “servizio 1+servizio 2+servizio 3” si andrà a sborsare una cifra inferiore rispetto a quella che si pagherebbe abbonandosi singolarmente alle tre piattaforme. Apple tratterrebbe una parte della somma versata generando il proprio profitto e avrebbe accesso ai dati relativi alle abitudini di visione del pubblico.

Per differenziare l’offerta rispetto a quanto già avviene oggi con gli abbonamenti sottoscritti mediante le applicazioni iOS verrà allestito un nuovo marketplace, dedicato esclusivamente allo streaming video. Lì l’azienda metterà in risalto i contenuti ritenuti più in linea con i gusti personali degli utenti, così come le piattaforme che li offrono all’interno del loro catalogo. Netflix non farà parte dell’elenco dei partner.

Le produzioni originali del gruppo, alcune delle quali vedono protagonisti attori del calibro di Reese Witherspoon e Jennifer Aniston, costituiranno un valore aggiunto in quanto esclusive messe a disposizione di chi sceglierà questa nuova modalità di abbonamento. Per la loro realizzazione Apple investe circa due miliardi di dollari ogni anno.

Al momento non è dato a sapere quando il servizio-store sarà operativo né se in un primo momento risulterà accessibile solo in alcuni territori (ipotizziamo gli Stati Uniti). Per saperne di più l’appuntamento è fissato per lunedì 25 marzo quando in Italia saranno le ore 18:00.

La piattaforma per l’editoria

Nell’occasione verrà presentata anche la già discussa piattaforma dedicata all’editoria: un abbonamento dal prezzo mensile di circa 10 dollari grazie al quale accedere a contenuti ritenuti di qualità, pubblicati da testate selezionate come Wall Street Journal. Quasi certa l’assenza di New York Times e Washington Post. La piattaforma sarà in questo caso basata sulla tecnologia di Texture, applicazione acquisita lo scorso anno dalla mela morsicata, definita “il Netflix delle riviste”.

Fonte: Record
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Pubblicato il
22 mar 2019
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