Symantec, clienti all'incanto in un call center

Symantec, clienti all'incanto in un call center

Una compravendita di carte di credito in India: di mezzo ci sarebbe finita un'azienda che fa della protezione da questo genere di pericoli uno dei suoi punti di forza
Una compravendita di carte di credito in India: di mezzo ci sarebbe finita un'azienda che fa della protezione da questo genere di pericoli uno dei suoi punti di forza

Acquistare attraverso un call center sarebbe pericoloso, poco importa quanto sia sicuro o affidabile il servizio attraverso cui viene fatto passare il numero della carta di credito. Questa la conclusione che BBC ha tratto da un’inchiesta condotta a cavallo fra truffe e viaggi transcontinentali, nella quale è stata coinvolta la security company statunitense Symantec .

I reporter della emittente inglese si sono finti truffatori interessati a recuperare qualche carta di credito a buon mercato, riuscendo infine a contattare un ignoto venditore di Delhi disposto a venderne 50, a 10 dollari ciascuna. L’incontro è stato filmato, l’uomo ha sostenuto di aver ottenuto le carte da un call center locale e si è poi professato innocente quando messo davanti alla prova dei fatti.

Di quelle 50 carte, 3 appartenevano a consumatori del Regno Unito che nelle ore precedenti avevano acquistato via telefono prodotti software della nota linea “Norton” di Symantec: le informazioni che li riguardavano sarebbero state trafugate dagli archivi del call center indiano. Le corrispondenze sono state confermate dagli stessi consumatori interpellati dai reporter.

La pubblicazione della notizia da parte della BBC ha messo in allerta Symantec, che ha contattato le autorità inglesi così come quelle di alcuni stati del Nordamerica e di Portorico. Secondo un portavoce della società, il numero complessivo di carte potenzialmente esposte al problema sarebbero 200 negli Stati Uniti , senza contare le 3 inglesi.

“Abbiamo ristretto i sospetti a una singola persona nel call center” ha rassicurato Symantec, che in un caso ha offerto a un cliente, in via del tutto precauzionale, un anno di protezione dal furto di identità attraverso il servizio Debix . Oltre a investigare sull’accaduto, la società si dice ora impegnata nella revisione dei “processi di sicurezza e dei protocolli di sicurezza dei venditori di terze parti”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
3 apr 2009
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