Android potrebbe non essere il solo sistema operativo mobile a saltare dai telefoni cellulari ai netbook. Un piccolo team di sviluppatori della Symbian Foundation ha infatti portato con successo Symbian OS sulla piattaforma Atom di Intel, la stessa utilizzata sulla quasi totalità dei netbook oggi in commercio.
Come spiegato in questo post da Lee Williams, dirigente della Foundation, lo staff di sviluppatori S60 on Symbian Customer Operation s (SOSCO) è riuscito a compilare con GNU GCC una build di S60 e a farla girare su una comune scheda madre per Atom. Attualmente questo port è ancora embrionale: l’interfaccia utente è minimale, la risoluzione non si datta allo schermo di un PC e manca il supporto ai moduli radio (dunque niente telefonate né connessioni di rete). In compenso, questo neonato Symbian OS x86 è stato in grado di far girare una demo grafica in OpenGL .
Per il momento l’intenzione degli sviluppatori è unicamente quella di dimostrare come Symbian OS possa girare bene anche su dispositivi diversi dagli smartphone e basati su chip x86. “Sono stato molto impressionato dalla reattività dell’interfaccia utente e dal sovrastante layer applicativo”, ha commentato Williams.
“Potrebbe essere molto interessante vedere quale livello di interesse possiamo generare con questo port, specialmente se alcuni nostri grossi partner investissero nello sviluppo di una soluzione commerciale”, scrive ancora il dirigente di Symbian Foundation nel proprio post. Quando Williams parla di “grossi partner” il primo nome che viene in mente è quello di Nokia , la stessa azienda che lo scorso hanno ha dato vita a Symbian Foundation promettendo nel contempo di aprire l’intero codice della piattaforma Symbian, e il cui CEO ha recentemente ammesso di guardare con crescente interesse al mercato dei laptop.
Una volta giunto a maturità, il port di SymbianOS/S60 per architetture x86 potrebbe dunque salire a bordo di una futura linea di PC ultraportatili targati Nokia , come netbook, UMPC, MID, tablet o qualsiasi altro design ibrido. Dal canto suo, Williams si augura che Symbian OS possa consentire ai produttori di creare nuovi device senza necessariamente “replicare il modello PC, Wintel, Netbook”.
Alcuni osservatori hanno fatto notare che non è la prima volta che Symbian OS viene ricompilato per girare sulle architettura x86: in passato ciò è già stato fatto, ma tali port non sono mai stati resi pubblici. C’è chi afferma che un tale lavoro è tutt’altro che semplice , soprattutto perché i layer superiori della piattaforma Symbian, come S60, non sono stati concepiti per essere portabili. Negli ultimi anni Nokia si è sforzata di migliorare la portabilità della propria piattaforma, ma di certo – affermano gli esperti – riadattare il tutto per girare sui PC sarà impresa non da poco.
Come si è detto, anche Android potrebbe presto migrare dai telefoni cellulari ai netbook, ma in questo caso più che di un vero e proprio porting si tratta di un adattamento: la versione di Android per i netbook continuerà infatti a supportare esclusivamente l’architettura ARM, una tecnologia oggi sostanzialmente legata al settore dei dispositivi embedded e delle appliance, ma che presto potrebbe rivaleggiare con quella Atom anche nel segmento dei netbook e dei nettop.
Alessandro Del Rosso
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La Licenza GNU/GPL è l'unica legale.
L'importante è attenersi scrupolosamente alla Licenza GNU/GPL V.3 di Zio Stallman. La Rete funziona meglio se tutti adottano la Filosofia www.gnu.orgStallman SonRe: La Licenza GNU/GPL è l'unica legale.
....anonRe: La Licenza GNU/GPL è l'unica legale.
- Scritto da: Stallman Son> L'importante è attenersi scrupolosamente alla> Licenza GNU/GPL V.3 di Zio Stallman.> > > La Rete funziona meglio se tutti adottano la> Filosofia> www.gnu.orgmm. OK.smemoboxRe: La Licenza GNU/GPL è l'unica legale.
Casomai, per i contenuti multimediali, la licenza GFDL. Documentarsi meglio prima di trollare, silvuple'.vuotoRe: La Licenza GNU/GPL è l'unica legale.
Si, bravo: così quando Stallmann si sveglia di cattivo umore te la cambia sotto il naso come gli pare e piace.Cfr. GPLv2 -> GPLv3.Ma va là, va.Luther BlissetRe: La Licenza GNU/GPL è l'unica legale.
- Scritto da: Luther Blisset> Si, bravo: così quando Stallmann si sveglia di> cattivo umore te la cambia sotto il naso come gli> pare e> piace.> Cfr. GPLv2 -> GPLv3.> > Ma va là, va.Quale cattivo umore?Ma l'hai letta la GPL3 prima di parlare?O sei quà per cercare flame?bakkagaiRe: La Licenza GNU/GPL è l'unica legale.
- Scritto da: bakkagai> - Scritto da: Luther Blisset> > Cfr. GPLv2 -> GPLv3.> > Ma l'hai letta la GPL3 prima di parlare?Sai che la GPL2 è incompatibile con la GPL3, vero?Ti sembra logico, vero?> O sei quà per cercare flame?Forse si, dipende da quanto è invasato Stallman Son.O te.Luther BlissetRe: La Licenza GNU/GPL è l'unica legale.
guarda che Stallman non può cambiare un bel niente....le versioni delle licenze non possono essere modificate e se io mi attengo alla GPL 2 vuol dire che il mio software verrà distribuito sotto quei termini a vita o almeno fin quando io vorròStallman può creare la GPL 3, come ha fatto, ma io posso benissimo rimanere con la GPL 2 come ha fatto Torvaldsinoltre il software GPL anche se viene chiuso, la comunità ha la facoltà di prendere l'ultima release GPL e farne un forkcome vedi è una licenza a prova di schizofrenicopabloskiRe: La Licenza GNU/GPL è l'unica legale.
- Scritto da: pabloski> guarda che Stallman non può cambiare un bel> niente....> > le versioni delle licenze non possono essere> modificate e se io mi attengo alla GPL 2 vuol> dire che il mio software verrà distribuito sotto> quei termini a vita o almeno fin quando io> vorrò> > Stallman può creare la GPL 3, come ha fatto, ma> io posso benissimo rimanere con la GPL 2 come ha> fatto> Torvalds> > inoltre il software GPL anche se viene chiuso, la> comunità ha la facoltà di prendere l'ultima> release GPL e farne un> fork> > come vedi è una licenza a prova di schizofrenicoPurtroppo non è a prova di troll!Ma tutto sommato meglio sopportare i troll che le lobby della "proprietà intellettuale" .ullalaRe: La Licenza GNU/GPL è l'unica legale.
- Scritto da: pabloski> guarda che Stallman non può cambiare un bel> niente....cfr. "any later version"> le versioni delle licenze non possono essere> modificate e se io mi attengo alla GPL 2 vuol> dire che il mio software verrà distribuito sotto> quei termini a vita o almeno fin quando io> vorròNo.Basta che il maintainer al quale hai rilasciato una patch come GPLv2 voglia passare a GPLv3 e il tuo contributo diventa GPLv3.Se vuoi che questo non accada DEVI specificare GPLv2-ONLY.Cosa che in passato non è stata fatta da nessuno, ovviamente.> Stallman può creare la GPL 3, come ha fatto, ma> io posso benissimo rimanere con la GPL 2 come ha> fatto> TorvaldsMa Torvalds ha dovuto far specificare GPLv2-ONLY ai vari contributori e non credo abbia finito di uniformare il codice del kernel. > inoltre il software GPL anche se viene chiuso, la> comunità ha la facoltà di prendere l'ultima> release GPL e farne un forkSe il codice sorgente è stato rilasciato sotto GPL non può essere chiuso e nemmeno inglobato in codice closed.Sei sicuro di quello che scrivi? > come vedi è una licenza a prova di schizofrenicoerrr... sei ancora convinto di quello che scrivi?Luther BlissetRe: La Licenza GNU/GPL è l'unica legale.
the pirate bay al tappetoErCocomerar oRe: La Licenza GNU/GPL è l'unica legale.
@Stallman son: e le creative commons?@vuoto: prima che uscissero le GFDL la gente licenziava anche la musica sotto gplklezRe: La Licenza GNU/GPL è l'unica legale.
- Scritto da: Stallman Son> L'importante è attenersi scrupolosamente alla> Licenza GNU/GPL V.3 di Zio Stallman.> > > La Rete funziona meglio se tutti adottano la> Filosofia> www.gnu.orgtieni pure il tuo dio Stallman, io invece sono un uomo libero, le regole e le licenze le scrivo da meoltretutto il tuo post da evangelista ipnotizzato è abbastanza OTramxNon reggerà...
Tecnicamente TPB non fa niente di diverso da G... non ho in mano gli atti, nè la sentenza, ma mi pare che il giudice sia stato fazioso ed abbia voluto punire il ruolo "filosofico" di Piratebay che con grande impudenza si permette di ridere in faccia ai grandi dell'industria discografica.Se questa sentenza passasse definitivamente si potrebbe denunciare tutto e tutti e spegnere l'internet.soulistaRe: Non reggerà...
ma Google nessuno la può toccare.Se solo volesse comprerebbe il mondoanonRe: Non reggerà...
- Scritto da: soulista> Tecnicamente TPB non fa niente di diverso da G...> non ho in mano gli atti, nè la sentenza, ma mi> pare che il giudice sia stato fazioso ed abbia> voluto punire il ruolo "filosofico" di Piratebay> che con grande impudenza si permette di ridere in> faccia ai grandi dell'industria> discografica.> Se questa sentenza passasse definitivamente si> potrebbe denunciare tutto e tutti e spegnere> l'internet.Sentenza SHOCK.Ma ho paura che in appello questa sentenza possa non reggere.E che questo giudice sia un po' un fallito.smemoboxRe: Non reggerà...
Paradossalmente il giudice.. può non avere ragione. Alla fine "The Pirate Bay" non fa nulla di diverso da altri siti per la condivisione di file torrent.In fin dei conti anche se TPB volesse sarebbe impossibile il controllo di tutti i contenuti caricati dagli utenti. Loro mettono a disposizione gli strumenti per trovare il materiale, ma sono gli utenti che caricano e scaricano.In definitiva per fare le cose "fatte bene" le autorità dovrebbero perseguire solo gli utenti, o imporre agli isp il controllo del proprio bacino d'utenza. Ce la sentiamo di multare milioni di utenti? Potremmo anche sentircela visto che i nostri isp italiani hanno già iniziato a bannare determinati siti e ad imporre un controllo stretto.Non so se qualcuno se n'è accorto, ma ad esempio se stai cercando di raggiungere un sito irraggiungibile vieni reindirizzato alla pagina di ricerca di virgilio o libero (a seconda dell'isp). A nulla serve cambiare i dns, devi passare comunque per le loro linee. E' questo il big china's firewall all'italiana? IMHO lo è.Giovanni MauriRe: Non reggerà...
Gli ISP non bloccano nessuno, fanno solo quello che la legge chiede di fare.ChinaSe i contenuti costassero poco....
Se un industria automobilistica costruisce una nuova macchina fà una volta il progetto che magari costa molto, poi per ogni macchina che produce deve sopportare un costo fisso e questo può anche giustificare il prezzo pagato.L'industria dei contenuti produce una volta sopportando il costo del progetto e poi rivende milioni di volte sopportando costi per copia irrisori.In generale deve valere la regola che in ogni commercio ci deve essere un utile ragionevole. Una volta recuperato l'investimento iniziale e ottenuto un ragionevole profitto il contenuto deve essere liberamente e grauitamente fruibile da tutti.Nel campo finanziario un utile enorme si chiama usura.La stessa cosa nel campo dei contenuti immateriali come la chiamiamo?Non è difficile capire perchè è Bill Gates e non Il maggiore azionista di general motor il più ricco del mondo.E' facile diventarlo vendendo a peso d'oro una cosa che viene replicata a un costo irrisorio.Venerando On the NetRe: Se i contenuti costassero poco....
> Non è difficile capire perchè è Bill Gates e non> Il maggiore azionista di general motor il più> ricco del mondo.Perchè allora non aprono tutti una ditta come ha fatto Gates?Dopo tutto è facile diventare ricchi in questo modo.pippo75Re: Se i contenuti costassero poco....
Appunto. Il ragionamento non sta proprio in piedi, cosa si intende per "contenuti"? Un programma software costa quel che costa se uno intende acquistarlo per utilizzarlo: se uno lo scarica per riempire l'hard disk di disinstallazioni a metà, qualsiasi costo sarebbe esoso.Così con la musica: nessuno sano di mente avrebbe un milione di MP3 in linea, c'è qualcosa che non va. In questi casi, anche se un CD costasse dieci centesimi, sarebbe troppo.E così via.Chi dice "i contenuti costano troppo" prescinde dal fatto che essi sono un bene di consumo come lo è un frigorifero e si adagia sul fatto che è possibile duplicarseli in casa (cosa che col frigo è un po' più difficile). Qui è il nodo: la possibilità fisica di accedere ad un bene di consumo aggirando i canali di distribuzione e vendita regolari. Se questa possibilità fosse data per gli penumatici, gli pneumatici sarebbero piratati come e più degli MP3. E non sono certo "contenuti".Quindi, non prendiamoci in giro giocando sui termini e facendo finta di avere dei diritti lesi. Almeno scarichiamoci i nostri MP3 stando zitti, con un minimo di decenza.afiorilloRe: Se i contenuti costassero poco....
allora mettiamola così: se i pneumatici fossero riproducibili a costo tendente allo zero (in economia di scala è vero già adesso, solo che i numeri per arrivarci sono quasi infiniti) varebbe lo stesso discorsoperò è fuffa, per i pneumatici questo discorso non valequi invece si parla di merce la cui RIproduzione costa GIA' ORA pochissimo (figurarsi poi 1) a tirature come quelle odierne 2) in riproduzioni che prescindono dall'aspetto fisico, come il download "legale"), per la quale invece si stabilisce un prezzo dal ricarico scandalososarà decente questo?01234Re: Se i contenuti costassero poco....
Straquoto. Osservazioni inattaccabili.supervacuumRe: Se i contenuti costassero poco....
- Scritto da: pippo75> > Non è difficile capire perchè è Bill Gates e non> > Il maggiore azionista di general motor il più> > ricco del mondo.> > Perchè allora non aprono tutti una ditta come ha> fatto> Gates?> Dopo tutto è facile diventare ricchi in questo> modo.Perché Gates è arrivato per primo, inserendo i suoi viscidi tentacoli in ogni istituzione e stroncando sul nascere ogni possibile concorrenza.Mai sentito parlare di monopolio e abuso di posizione dominante?Kuromi & BakuRe: Se i contenuti costassero poco....
- Scritto da: Kuromi & Baku> Perché Gates è arrivato per primo, inserendo i> suoi viscidi tentacoli in ogni istituzione e> stroncando sul nascere ogni possibile> concorrenza.> Mai sentito parlare di monopolio e abuso di> posizione dominante?ci provano tutti, solo lui cè riuscito... un po come Berlusconi capo del governo con la differenza che windows funziona meglio dell'economia Italiana, il che è tutto dire.... ;)-ToM-Re: Se i contenuti costassero poco....
> > Perché Gates è arrivato per primo, inserendo i> suoi viscidi tentacoli in ogni istituzione e> stroncando sul nascere ogni possibile> concorrenza.> Mai sentito parlare di monopolio e abuso di> posizione> dominante?Sviluppa un sistema CAD/CAM, in questo settore Gates non esiste, lo vendi a pochi euro, tanto è tutto guadagno.Per ridurre le spese lo vendi attraverso internet ( chi lo compera lo scarica ).Diciamo che un equo prezzo potrebbe essere 1 euro.Visto che le spese di distribuzione sono quasi zero, dovresti diventare ricchissimo.Quando è pronto, dacci il link dove scaricare la versione completa di prova.Se poi mi piace ti invio l'euro.pippo75Re: Se i contenuti costassero poco....
il problema è che finchè gli utenti non intraprenderanno azioni di sabotaggio non cambierà mai nienteloro non vogliono abbassare i prezzi? benissimo, gli utenti si coalizzano e per 1 anno non comprano più le loro robe....negli anni '70 l'hanno fatto, ma evidentemente l'uomo moderno è troppo rammollito per poter portare a termine una seria lottapabloskiRe: Se i contenuti costassero poco....
- Scritto da: pabloski> il problema è che finchè gli utenti non> intraprenderanno azioni di sabotaggio non> cambierà mai> niente> > loro non vogliono abbassare i prezzi? benissimo,> gli utenti si coalizzano e per 1 anno non> comprano più le loro> robe....> > negli anni '70 l'hanno fatto, ma evidentemente> l'uomo moderno è troppo rammollito per poter> portare a termine una seria> lottad'accordo al 101%pippo75Re: Se i contenuti costassero poco....
ti giuro che non compro mai :-)01234Re: Se i contenuti costassero poco....
Quoto. Non è con la pirateria che si farà cambiare la testa alle case discografiche. Con la pirateria (perchè parliamoci chiaro, lo sharing di musica protetta da copyright *È* pirateria) si danno solo scuse alle majors.Se invece tutti evitassero di comprare dalle majors e, che so, si indirizzassero per un annetto verso le indie, sarebbe un bel ridere.supervacuumRe: Se i contenuti costassero poco....
> L'industria dei contenuti produce una volta> sopportando il costo del progetto e poi rivende> milioni di volte sopportando costi per copia> irrisori.> > In generale deve valere la regola che in ogni> commercio ci deve essere un utile ragionevole.> Una volta recuperato l'investimento iniziale e> ottenuto un ragionevole profitto il contenuto> deve essere liberamente e grauitamente fruibile> da> tutti.> > Nel campo finanziario un utile enorme si chiama> usura.> La stessa cosa nel campo dei contenuti> immateriali come la> chiamiamo?> Non so se sia facile definire un "ragionevole" profitto.Trovo iniquo che un brano che riempe le discoteche o moltiplica gli indici di ascolto non possa fare più profitto di una canzonetta mediocre che nessuno ha voglia di ascoltare. Vogliamo mettere un tetto per livellare tutto? O magari dare uno stipendio fisso a coloro che una commissione statale definisce "artisti"? Ci toccherà di costruire un altro muro per non far scappare la gente da un sistema che è già fallito il secolo scorso.Trovo ragionevole mettere un limite di tempo più breve alla possibiltà di sfruttare i diritti di un'opera. Diciamo che dopo 10 anni un film o una canzone diventa patrimonio della cultura mondiale? Non cambia nulla, nel p2p si scarica l'ultimo film telefilm o software. Non c'è prezzo basso che possa competere con il gratis.Mr.PinkRe: Se i contenuti costassero poco....
Perché si gioca sempre a non capire? Ci sono ormai diversi studi che hanno dimostrato come il P2P ha due facce: da una parte toglie ma poi produce un ritorno economico anche superiore. Quindi nessuna perdita per le Major (anche questo dimostrato dai loro utili), devono solo organizzarsi e sfruttare al meglio i canali giusti e non continuare a combattere a testa bassa contro i loro stessi sostenitori: è un suicidio!lucapasRe: Se i contenuti costassero poco....
> Perché si gioca sempre a non capire? Ci sono> ormai diversi studi che hanno dimostrato come il> P2P ha due facce: da una parte toglie ma poi> produce un ritorno economico anche superiore.Pensa che MS riesce a dimostrare che Windows è più sicuro della miglior Distro Linux/BSD/Altro.:)pippo75Re: Se i contenuti costassero poco....
- Scritto da: lucapas> Perché si gioca sempre a non capire? Ci sono> ormai diversi studi che hanno dimostrato come il> P2P ha due facce: da una parte toglie ma poi> produce un ritorno economico anche superiore.> Quindi nessuna perdita per le Major (anche questo> dimostrato dai loro utili), devono solo> organizzarsi e sfruttare al meglio i canali> giusti e non continuare a combattere a testa> bassa contro i loro stessi sostenitori: è un> suicidio!Sì, vedo io il ritorno economico di tante etichette musicale fallite, si vede che non hai molti amici musicisti :)Un filo di pirateria forse come dici tu può aiutare alla diffusione di certi software, diciamo che fa da lubrificante. Ma quando si pretende di legalizzare la copia di tutto, di volerla rendere facile alla luce del sole a portata dei più imbranati, allora è la fine. Napster insegna.Se non è più vietato copiare opere digitali, perchè mai dovrebbero produrre opere digitali copiabili? Resteranno solo concerti dal vivo e cinema nelle sale. Io odio la calca e il suono orrido dei concerti live, e i maleducati che sgranocchiano patatine e parlano durante il film. No grazie :)Vi piace scaricare gratis giochi programmi musica e film? L'unica soluzione è la vera pirateria, quella illegale e sotterranea, riservata a pochi eletti esperti. Gridare demagogicamente "panettieri, dateci il pane gratis" farà solo cambiare lavoro ai panettieri.Mr.PinkRe: Se i contenuti costassero poco....
> Non c'è prezzo basso che possa competere con il gratis.E anche qui quoto.supervacuumRe: Se i contenuti costassero poco....
Si continua a non capire! Con la rete il mondo sta cambiando, o non ve ne siete accorti? Devono per forza cambiare anche i sistemi di business. Ormai l'equazione è: digitale = gratuito!lucapasIntervista Fapav riguardo PirateBay
http://www.ansa.it/norep/video_new.jsp?t=&ct=&u1=mms://play.ansa.it/30secondi/x200904171844.wmv&u2=http://play.ansa.it:8080/ramgen/30secondi/x200904171844.rm&dt=L'italia nn vede l'ora d adottare l'anticostituzionale sistema francese (rotfl)(rotfl)(rotfl) continuando cosi internet non sara piu libero...Ken ShiroRe: Intervista Fapav riguardo PirateBay
....non sarà più libero di rubare il frutto del lavoro altrui, intendi?Lo spero davvero.Stefano TorinoRe: Intervista Fapav riguardo PirateBay
no, nel senso che spieranno tutto quello che un utente farà su internet, quindi zero privacyKen ShiroRe: Intervista Fapav riguardo PirateBay
- Scritto da: Stefano Torino> ....non sarà più libero di rubare il frutto del> lavoro altrui,> intendi?> > Lo spero davvero.Immagino tu ti stia riferendo agli editori vero?perché altrimenti diventa difficile da sostenere!Infatti sono gli unici che traggono profitto dall'opera (aka lavoro) altrui (degli autori) non risulta che invece Sunde e compagni traggano profitto altro che dal loro lavoro!Il sito è loro (non di qualcun altro) e il lavoro è il loro così come loro sono i proventi pubblicitari che ne ricavano eventualmente!Non mi pare che si possa dire altrettanto della FIMI.Sul loro sito non trovi altro "contenuto" che non sia frutto del loro lavoro!Puoi dire altrettanto dei loro accusatori?Difficile vero? Questo è un fattoullalaRe: Intervista Fapav riguardo PirateBay
ma a proposito di loro che dicono di vendere solo materiale originale ma l'originale è soltanto 1 tutte le altre sono copie che vengono vendute per originali e poi non credo che ci sia veramente una legge che vieti di donare una copia come avviene nel p2p mi spiego io ho una copia originale di una cosa e tu hai unacopia originale di un'altra cosa tu dai latua a me io do la mia a te donandocela in questo non c'è niente di illegale e siccome posso fare una copia di backup ne abbiamo 2 per uno questa è una logica che se non espressa dalla difesa in tribunale portano a sentenze come quella in causa resta il fatto che di tali copie ne devi fare solo un uso personale e non puoi riprodurle in pubblico ma per quanto riguarda la rete puoi scambiarleand.Re: Intervista Fapav riguardo PirateBay
Io credo invece che la sentenza sia stata chiara e ragionevolissima: sono stati condannati per favoreggiamento, non per avere commesso atti di pirateria.Per intenderci: per non avere evitato, nonostante lo sapessero, che tramite la loro infrastruttura circolasse materiale piratato.E questo anche è un fatto.-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 20 aprile 2009 09.42-----------------------------------------------------------supervacuumRe: Intervista Fapav riguardo PirateBay
- Scritto da: Stefano Torino> ....non sarà più libero di rubare il frutto del> lavoro altrui,> intendi?> > Lo spero davvero.Quale lavoro, scusa?soulistaIl Partito Pirata vincerà le europee
Secondo Le Monde, questa sentenza ha prodotto un'impennata di consensi per il Partito Pirata, che si avvia a vincere le europee con oltre il 20% di consensihttp://linguaditerra.blogspot.com/2009/04/pirati-galera-o-parlamento.htmlLunobiRe: Il Partito Pirata vincerà le europee
ma perfavore :D :D :DHerfRe: Il Partito Pirata vincerà le europee
Faresti meglio ad informarti sulla stampa internazionale. Il Partito Pirata svedese entrerà quasi certamente in parlamento, e potrebbe farlo come uno dei primi due o tre partiti di quel paese.LunobiRe: Il Partito Pirata vincerà le europee
- Scritto da: Lunobi> Faresti meglio ad informarti sulla stampa> internazionale. Il Partito Pirata svedese entrerà> quasi certamente in parlamento, e potrebbe farlo> come uno dei primi due o tre partiti di quel> paese.Proprio così.E quando si presenteranno anche in Italia, il mio voto andrà sicuramente a loro.Kuromi e BakuRe: Il Partito Pirata vincerà le europee
Il disastro del proXXXXX Pirate's Bay è stato una spinta per il Partito Pirata:http://torrentfreak.com/pirate-party-membership-surges-following-pirate-bay-verdict-090417/Nel male un beneFabianoma se non ne sa niente nessuno
questi muoiono da solinessuno nel mondo reale dei grandi numeri e dei votanti e in buona sostanza dei CITTADINI, ne sa qualcosa.nessuno.e tra due settimane tutti qui in italia si saranno persino dimenticati del terremoto in Abruzzo... figurati se si muovono in sfavore del diritto d'autore strozzinanteafergoRe: ma se non ne sa niente nessuno
diciamo che non ci frega niente di nientelellykellyRe: ma se non ne sa niente nessuno
Ma con silvio alla dittatura mediatica e i filtraggi di informazioni... Guarda il tg1 o fidati di fede...auguri. Davvero.paxRe: ma se non ne sa niente nessuno
se sono li è colpa di tutti, soprattutto di chi non li ha volutilellykellyRe: ma se non ne sa niente nessuno
Non sono un simpatizzante dello psiconano ma in questo caso c'entra poco. Quello che ha detto è verissimo: siamo un popolo di menefreghisti.supervacuumRe: ma se non ne sa niente nessuno
- Scritto da: lellykelly> diciamo che non ci frega niente di nientedi sicuro non abbastanzauno della massaRe: ma se non ne sa niente nessuno
Carissimo, per fortuna l'Italia non è il mondo! Solo in Italia, dato un 65% di analfabetismo funzionale, gli utenti internet sono meno del 35%. Ma in Svezia, patria di Pirate Bay, su internet ci va il 70% della popolazione. Inoltre, siccome l'informazione non è manipolata, tutti sono al corrente del proXXXXX, e l'opinione pubblica ne è scontenta. Per questo, il Partito Pirata svedese supererà quasi certamente il 20% alle europee e entrerà in parlamento.http://linguaditerra.blogspot.comLunobiRe: ma se non ne sa niente nessuno
- Scritto da: Lunobi> Per questo, il Partito> Pirata svedese supererà quasi certamente il 20%> alle europee e entrerà in> parlamento.> HAHAHAHAHAHAHA!Invece non arriverà nemmeno allo 0.1% e voi SFIGATI sarete di nuovo SCONFITTI!Apri l'ombrello che arriva la pioggia di DIARREA!HAHAHAHAHAHAHA!MegaLOLRe: ma se non ne sa niente nessuno
MegaLOL? Io direi più Mega TROLL!!lucapasLa rete è nata libera ...
... e libera rimarrà. La storia di Internet ci insegna che ogni volta che viene preso un provvedimento per proteggere i diritti d'autore, subito c'è una contromossa in una direzione non calcolata. Le idee sono infinite e non serve rincorrerle, anzi se le regole sono troppo restrittive spesso causano problemi anche a chi paga regolarmente i contenuti (vedi DRM audio e altre protezioni DVD che a volte non fanno funzionare i players). Tutto questo a dove porta? A niente, se non che ogni tanto paga il "Pantalone" di turno che capita a caso nel momento in cui si vuol dimostrare potere. Ma le leggi vengono fatte da coloro che il popolo vota come sua stessa rappresentanza ed estensione e servono per regolamentare la vita pubblica; siamo proprio sicuri che il popolo voglia leggi di questo genere che privilegiano spudoratamente una categoria così poco numerosa e rappresentativa sulle spalle di tutti gli utenti di internet? Allora facciamo pagare anche chi sta leggendo questa discussione perchè è una cosa che ho scritto io e potrei pretendere un diritto d'autore!!! Ma dove andremo a finire? La rete ha cambiato il modo di vivere e chi non l'ha capito è retrogrado; tanto al cinema per vedre i film che ci piacciono ci andiamo comunque e la musica la seguiamo ai concerti, per la radio, ecc.. Se si toglie la possibilità ad una persona di scaricarla, questa ne fa semplicemente a meno, perchè chi la scarica non ha il desiderio di possederla poichè fondalmentalmente interessa poco. Se una cosa piace tanto tanto si vuole l'originale, anche se la copia sarebbe gratis! Se si prosegue su questa linea si ingaggeranno delle battaglie tra hacker e siti istituzionali, andando a sfavore di tutti in modo indiscriminato.... Mi spiace per i gestori di Pirate Bay che si trovano in un perverso meccanismo più grande di loro....zio PinoRe: La rete è nata libera ...
Regole che restringono la libertà delle persone portano + problemi che benefici ... soprattutto gli Isp dovranno confrontarsi con una fuga di clienti da paura se iniziano a vietareil p2p .... se fossi in loro mi muoverei in tempo e stringerei accordi con le major che consentano agli utenti il libero utilizzo del p2p. Per esempio un ISP potrebbe pagare 1 euro per ogni utente e liberare gli utenti dalle responsabilità del download ( ci guadagnano entrambi : isp mantiene i clienti , major incassa cifre ancehe + alte del dovuto )....N.C.Re: La rete è nata libera ...
> stringerei accordi con le major che consentano> agli utenti il libero utilizzo del p2p. Per> esempio un ISP potrebbe pagare 1 euro per ogni> utente e liberare gli utenti dalle responsabilità> del download ( ci guadagnano entrambi : isp> mantiene i clienti , major incassa cifre ancehe +> alte del dovuto> )....facciamo finta che questo sia corretto:- come fai sapere se uno scarica materiale protetto da diritto d'autore oppure no.- i soldi a chi li dai, tanto al mucchio?- scarico 1 file pago 1 euro, scarico 10000 file pago 1 euro, proprio equo.pippo75Re: La rete è nata libera ...
FLATquesto sconosciuto :-D01234Re: La rete è nata libera ...
- Scritto da: N.C.> Regole che restringono la libertà delle persone> portano + problemi che benefici ... soprattutto> gli Isp dovranno confrontarsi con una fuga di> clienti da paura se iniziano a vietareil p2p ....> se fossi in loro mi muoverei in tempo e> stringerei accordi con le major che consentano> agli utenti il libero utilizzo del p2p. Per> esempio un ISP potrebbe pagare 1 euro per ogni> utente e liberare gli utenti dalle responsabilità> del download ( ci guadagnano entrambi : isp> mantiene i clienti , major incassa cifre ancehe +> alte del dovuto> )....ok, anche in questo scenario, la baia resta nell'illegalità in quanto non si è comportata come un ISPapoRe: La rete è nata libera ...
- Scritto da: zio Pino> ... e libera rimarrà. La storia di Internet ci> insegna che ogni volta che viene preso un> provvedimento per proteggere i diritti d'autore,> subito c'è una contromossa in una direzione non> calcolata. Le idee sono infinite e non serve> rincorrerle, anzi se le regole sono troppo> restrittive spesso causano problemi anche a chi> paga regolarmente i contenuti (vedi DRM audio e> altre protezioni DVD che a volte non fanno> funzionare i players). Tutto questo a dove porta?> A niente, se non che ogni tanto paga il> "Pantalone" di turno che capita a caso nel> momento in cui si vuol dimostrare potere. Ma le> leggi vengono fatte da coloro che il popolo vota> come sua stessa rappresentanza ed estensione e> servono per regolamentare la vita pubblica; siamo> proprio sicuri che il popolo voglia leggi di> questo genere che privilegiano spudoratamente una> categoria così poco numerosa e rappresentativa> sulle spalle di tutti gli utenti di internet?> Allora facciamo pagare anche chi sta leggendo> questa discussione perchè è una cosa che ho> scritto io e potrei pretendere un diritto> d'autore!!! Ma dove andremo a finire? La rete ha> cambiato il modo di vivere e chi non l'ha capito> è retrogrado; tanto al cinema per vedre i film> che ci piacciono ci andiamo comunque e la musica> la seguiamo ai concerti, per la radio, ecc.. Se> si toglie la possibilità ad una persona di> scaricarla, questa ne fa semplicemente a meno,> perchè chi la scarica non ha il desiderio di> possederla poichè fondalmentalmente interessa> poco. Se una cosa piace tanto tanto si vuole> l'originale, anche se la copia sarebbe gratis! Se> si prosegue su questa linea si ingaggeranno delle> battaglie tra hacker e siti istituzionali,> andando a sfavore di tutti in modo> indiscriminato.... Mi spiace per i gestori di> Pirate Bay che si trovano in un perverso> meccanismo più grande di> loro....resta il fatto che se io scrivo una canzone e non voglio fartela ascoltare solo ed esclusivamente dietro pagamento, allora tu hai due possibilità:a) Mi paghi e ascolti la canzone;b) Ti fai una XXXX davanti una rivista XXXXX.Trovami un'altra soluzione che rispetti le mie condizioni iniziali e i miei leggittimi diritti sulle mie opere... I tuoi ragionamento hanno fatto il suo tempo, dal 68 al 2008, è ora di svegliarsi...waplScaricare solo Creative Commons
Oggi chi vuole diffondere e far conoscere legalmente le proprie opere su Internet usa solo Licenze Creative Commons:http://www.creativecommons.it/Marco SarraRe: Scaricare solo Creative Commons
- Scritto da: Marco Sarra> Oggi chi vuole diffondere e far conoscere> legalmente le proprie opere su Internet usa solo> Licenze Creative> Commons:> > http://www.creativecommons.it/Ehm... l'industria dei media dà colpa alla pirateria anche per chi, onestamente, ma schifato dalle leggi e i provvedimenti in materia, non compra più nulla e scarica solo le opportunità gratuite. Tale atteggiamento lo fanno passare ugualmente per mancato introito.Se ne parlava proprio qualche giorno fa...Eugenio OdoriferoRe: Scaricare solo Creative Commons
Infatti un'Autore saggio che vuole far conoscere le proprie Opere sa benissimo quale Licenza scegliere:http://it.wikipedia.org/wiki/Creative_CommonsLuigi De RubertisRe: Scaricare solo Creative Commons
tutti gli altri che vogliono ottenere profitto su tutto e per sempre rimangono molti di più.è tutto inutile, se non viene imposto chi vuoi che cambi?lellykellyRe: Scaricare solo Creative Commons
- Scritto da: lellykelly> tutti gli altri che vogliono ottenere profitto su tutto e> per sempre rimangono molti di più.>E` evidente che anche tu - come quelli che le fronteggiano - conosci poco le Creative Commons.Chi ha detto che non ci puoi fare profitto ?http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/deed.it"In ogni caso, puoi concordare col titolare dei diritti utilizzi di quest'opera non consentiti da questa licenza."L'ignoranza è una brutta bestia (e viene sfruttata dai potenti per tenerci sotto il giogo) !-->>Forward AgencyIn progress we (always) trust.Marco RavichRe: Scaricare solo Creative Commons
ok, ma perchè non prende piede davvero?lellykellyRe: Scaricare solo Creative Commons
Si ma se si colpisce gli strumenti che permettono la diffusione a basso costo del materiale libero da diritti ....si salverà giusto la SUN o qualche altro colosso che investe in opensource.Creare confusione, mescolare tutto è una tecnica splendida per controllare le masse. Anche su materiale tutelato a volte viene da chiedersi cosa XXXXXXX se ne fanno RAI o Mediaset di trasmissioni di varietà già andate in onda ...mica ci fanno le repliche. Eppure sono gelosissimi e i loro archivi pubblici fanno XXXXXX, anche RAI che ha sempre prodotto con i soldi dei cittadini italiani si bada bene dal rendere disponibile l'intero archivio sulle TecheRAI.Al comando delle aziende, della politica ..e oggi possiamo affermare anche nei tribunali svedesi, ci sta gente mentalmente vecchia incapace di percepire il cambiamento del tempo, le nuove opportunità la società che si evolve.ahahahahaha hauguri all'industria
vi state cuocendo con le vostre mani.giocando a fare gli sceriffi della rete innescherete una partita a due che sara' tra voi e il popolo di internet tutti inclusi forgiando questi ultimi nuove idee e nuove "zone" dove poter "vivere".Le leggi vi aiuteranno qualche volta e altre volte no ma la matematica aiutera' sempre il popolo della rete.Tenetevi forte che e' solo l'inizio.paulche stupido... poteva venire in italia
se si faceva i server qui in italia, e si faceva processare dal nostro sistema... a quest'ora non aveva neanche fatto la prima udienza preliminare... e il prossimo anno avrebbe gia' avuto la prescrizioneXXXXX... i miliardari da noi hanno sempre ragione!antonioRe: che stupido... poteva venire in italia
beh, non è che tutto il mondo è marcio dentro come lo sono gli italiani...infameRe: che stupido... poteva venire in italia
- Scritto da: antonio> se si faceva i server qui in italia, e si faceva> processare dal nostro sistema... a quest'ora non> aveva neanche fatto la prima udienza> preliminare... e il prossimo anno avrebbe gia'> avuto la> prescrizione> > XXXXX... i miliardari da noi hanno sempre ragione!...e ricordati che Brokep non è così potente. Uno come lui qui in Italia lo avrebbero fatto a pezzi.Alla baia in parte sono fortunati perché hanno un ordinamento giuridico davvero equilibrato. Per il resto ho due ipotesi: o sanno veramente quello che fanno, o sono dei folli totali. Forse entrambe le cose, ma sta di fatto che hanno fegato da vendere!Eugenio Odoriferomercato ottuso
l'ottuso mercato finirà per distruggere il mondo, come già stanno facendo le grandi industrie petrolifere,le banche,le assicurazioni adesso anche le case discografiche.pitsimRe: mercato ottuso
sarei curioso di chiederti di sviluppare questa idea, perchè è di un'idiozia inarrivabile, mi piacerebbe sentire cos'hai da dire!Stefano TorinoRe: mercato ottuso
credo di capire quello che vuoi dire purtroppo viviamo dove è stata fatta la seconda guerra mondiale per creare le spa nel mondo dove ancora tuttoggi gli ebrei sterminano i palestinesi perchè secondo la loro religione ai tempi di noè dio disse loro di sterminare tutti i kaaniani ecc.ma solo li:un po come hitler nei lager -solo li-.la legge del più forte e poi vengono a parlare di intellettualità - chi li capisce è bravoand.Re: mercato ottuso
- Scritto da: pitsim> l'ottuso mercato finirà per distruggere il mondo,> come già stanno facendo le grandi industrie> petrolifere,le banche,le assicurazioni adesso> anche le case discografiche.L'ottuso mercato non è il libero mercato.Tutti gli esempi fatti sono di mercati che non sono per nulla liberi.painlord2ksono stati degli stupidi
se mettevano i server in italia, a quest'ora dovevano fare ancora la prima udienza preliminare...e il prossimo anno avrebbero gia' avuto la prescrizionesono stati degli stupidiqui in italia i miliardari hanno sempre ragione.antonioRe: sono stati degli stupidi
Se li mettevano in Italia, a quest'ora server e domini erano sotto sequestro in attesa della sentenza di primo e secondo grado e del ricorso in Cassazione.Minimo 7 anni - a essere ottimisti - di oscuramento prima della parola fine.nonameRe: sono stati degli stupidi
Conviene di piu stuprare qua in italia.JoshRe: sono stati degli stupidi
quelli in italia si ma il bello di internet è che puoi dislocare i server in qualsiasi parte del mondo e creare una rete distribuita... down uno ce ne sono altri dieci, bloccato un dominio dai dns italiani o cambi dominio o cambi serve dns =) è una guerra persa in partenza...netuserRe: sono stati degli stupidi
Guerra persa.... da chi? Dalle major dici?Se cade the pirate bay.... uhm... si ok, se ne apre un altro: ma dove? E chi è che s'azzarda a rischiare la galera?E' una brutta botta. Come una brutta botta fu la caduta di Razorback.Ad ogni modo, il mio discorso era un altro.In Italia prima ti sequestrano tutto, ti sbattono dentro in regime di custodia cautelare, poi ti fanno il proXXXXX per stabilire se sei colpevole o innocente.In Svezia ti processano, becchi una condanna in primo grado e aspetti il giudizio di secondo grado. E nessuno ti tocca niente fino a sentenza definitiva.E infatti la Baia è ancora online.E nel mentre che aspetti sei LIBERO e non in prigione. Anche da noi è cosi? Certamente, ma vale solo per i Parlamentari.nonamela società della condivisione è utopia
Una società in cui non esistano i diritti d'autore è pura utopia e non può esistere, perché non è un modello economico sostenibile.Nessuno si metterebbe più a produrre nulla, tranne pochi eccentrici (a cui la povertà non importa) e pochi ricchi (che non hanno bisogno di guadagnare).Lasciamo stare i software che è un caso a parte, Red Hat dimostra che l'Open Source è un modello economico che funziona:www.forbes.com/forbes/2009/0216/048b.htmlMa questo accade perché i software hanno bisogno di update e di supporto, mentre la musica e i libri ovviamente no.Che poi sia facile duplicare la musica e i libri non significa niente, tale facilità non rende positivo il modello economico corrispondente, esattamente come la facilità dei furti e delle rapine non rende positivo un modello economico basato sui furti e sulle rapine. Non è una questione di principio, è che se tutti si mettessero a rubare, nessuno più lavorerebbe. Anche un bambino è in grado di capire questa verità.Voi confondete la facilità della copia con la positività di un modello economico basato sul diritto di copia.Ma perché non provate a usare il cervello?anonimoRe: la società della condivisione è utopia
Sarebbe tutto corretto se l'equazione "1 download = 1 mancata copia" fosse vera.Ma non è così,anzi per quanto mi riguarda il download mi ha incoraggiato ad acquistare film/dischi e quant'altro che altrimenti non solo non avrei acquistato ma che avrei anche avuto difficoltà a conoscere.Tra l'altro questo è un trend generale,dimostrato anche da alcune ricerche: rimando a questo vecchio articolo di PI http://punto-informatico.it/2529632/PI/News/scaricare-fa-bene-alla-cultura.aspxPerchè le major allora hanno paura del download? Per due semplici motivi:1)Il loro ruolo di intermediari mangiasoldi (la maggior parte dei guadagni va a loro,visto che l'asse artista-industria si è decisamente spostato decisamente verso l'industria con l'invenzione della musica usa e getta) rischia di venire compromesso,vedi Reznor e i Nine Inch Nails che vendono milioni di copie tramite il web senza alcuna major alle spalle.2)Il p2p è un sistema meritocratico: se cerchi di vendermi XXXXX per cioccolata me ne accorgo e non ci casco.Quindi addio Vasco Rossi,Britney Spears,Laura Pausini e altri abomini del genere.Jena PlisskenRe: la società della condivisione è utopia
- Scritto da: Jena Plissken> Sarebbe tutto corretto se l'equazione "1 download> = 1 mancata copia" fosse vera.Ma non è così,anzi> per quanto mi riguarda il download mi ha> incoraggiato ad acquistare film/dischi e> quant'altro che altrimenti non solo non avrei> acquistato ma che avrei anche avuto difficoltà a> conoscere.si ma in che rapporto?quanti mp3 illegali hai? e quanti cd/mp3 hai comprato?ovviamente i file illegalii li hai cancellati tutti? se non hai comprato il cd vuol dire che non ti piacciono, quindi non serve tenerliRIAA presidentRe: la società della condivisione è utopia
Ottima precisazione. Non leggo risposte a riguardo ;)- Scritto da: RIAA president> - Scritto da: Jena Plissken> > Sarebbe tutto corretto se l'equazione "1> download> > = 1 mancata copia" fosse vera.Ma non è così,anzi> > per quanto mi riguarda il download mi ha> > incoraggiato ad acquistare film/dischi e> > quant'altro che altrimenti non solo non avrei> > acquistato ma che avrei anche avuto difficoltà a> > conoscere.> > si ma in che rapporto?> quanti mp3 illegali hai? e quanti cd/mp3 hai> comprato?> > ovviamente i file illegalii li hai cancellati> tutti?> > se non hai comprato il cd vuol dire che non ti> piacciono, quindi non serve> tenerlisupervacuumRe: la società della condivisione è utopia
- Scritto da: RIAA president> si ma in che rapporto?> quanti mp3 illegali hai? e quanti cd/mp3 hai> comprato?Se il rapporto fosse 1/100 (1 traccia acquistata per ogni traccia scaricata), considerando che un cd ha 10/12 tracce, ho ancora svariate decine di migliaia di tracce da scaricare.> ovviamente i file illegalii li hai cancellati> tutti?> > se non hai comprato il cd vuol dire che non ti> piacciono, quindi non serve> tenerliPremesso che il termine "illegale" per un "file" è una figura retorica, si, il 95% del materiale scaricato è stato usato non più di 2 volte e se ne va ad ogni riformattazione del disco USB. Esattamente come riscrivo sulle cassette del videoregistratore. Certo, dopo che ho visto il film che non sono riuscito a vedere ieri sera, non è che faccio partire il videoregistratore senza antenna per "cancellare" la cassetta. Ma quando mi servirà spazio, ci vado sopra senza problema alcuno.Invece mp3 comprati/mp3 scaricati è uguale a 0. Perché da quando ho scoperto che sia in EU che in USA è stata abolita la tutela della "First sale doctrine/Exaustion of Rights" per le "opere non fissate ad un supporto" col cavolo che pago qualcosa che mio non diventa mai.La collezione dei miei CD andrà in eredità ai miei figli, quella degli mp3 "legali" oggi "legalmente" muore con me.Non solo, per i beni non registrati il possesso ne presume la proprietà: se ho un CD con bollino in auto, fino a prova contraria, si presume che sia mio e agli altri dimostrare che io l'ho sottratto. Se io ho degli mp3 "legalmente" pagati, a me l'onere di dimostrare che li ho veramente pagati e non li ho scaricati o copiati da un amico!Sinceramente, il Copyright così come è oggi ha ampiamente violato il "patto sociale" per il quale la società si impegna a limitare la naturale possibilità di quasi infinita disponibilità in cambio della maggior produzione di opere da parte degli autori, che possono così dedicare maggior tempo a quello che sanno fare meglio.Il tempo è cambiato ed alcuni mestieri vanno scomparendo. Il discografico è come l'editore di cartine: Google Maps lo ha relegato ad un mercato di nicchia ed oggi deve reinventarsi per sopravvivere. Perché il Cartografo si, mentre il Musicista no? A quando il divieto di usare Google Maps per salvare l'Istituto Geografico De Agostini o la sezione Cartografia del Touring Club Italiano?I posti di lavoro sono come la materia: non si creano né si distruggono: si trasformano.SkywalkerRe: la società della condivisione è utopia
- Scritto da: Jena Plissken> Sarebbe tutto corretto se l'equazione "1 download> = 1 mancata copia" fosse vera.Ma non è così,anzi> per quanto mi riguarda il download mi ha> incoraggiato ad acquistare film/dischi e> quant'altro che altrimenti non solo non avrei> acquistato ma che avrei anche avuto difficoltà a> conoscere.smettiamola con queste sciocchezze, la verità è proprio il contrario, basta solo aprire gli occhise la produzione di musica e i films non si è ancora estinta è perchè i CD e i DVD coprivano solo il 20% di tutti gli incassichi ha i soldi si compri un CD o un MP3 in modo regolare, il resto, visto che è così povero (tranne per un pc+adsl), si guardi la de filippi e non scassi i maroni, anzi dovrebbe vergognarsi di quanto è poverozochRe: la società della condivisione è utopia
Nessuno vuole abolire il diritto d'autore.La protezione delle opere dell'ingegno è sacrosanta.Purtroppo però la disciplina normativa attuale è aberrante: è troppo sbilanciata a favore della major, nemmeno dell'autore, cioè di chi lucra sul suo lavoro. Basterebbe modificarla.Sarebbe sufficiente distinguere tra uso "commerciale" e non.Per esempio: si potrebbe stabilire che per un periodo di tre anni l'opera non può circolare in alcun modo senza remunerare l'autore, nemmeno "gratuitamente": si deve pagare per averla.Scaduto questo breve periodo di tempo, l'opera può liberamente diffondersi "senza scopo di lucro" in qualsiasi forma e attraverso qualsiasi "canale", comprese le reti p2p. Rimangono fermi i diritti derivanti dall'uso commerciale dell'opera, che possono anche durare 30-50, 100 anni. Chi se ne frega. E' giusto che se tu lucri sul lavoro altrui debba pagare, sempre e comunque.In questo modo si riuscirebbero a coniugare le 2 cose: libertà e diritti.Ma questi (=l'industria) vogliono altro: vogliono continuare a fare i miliardi controllando i formati digitali. E le leggi vengono fatte per salvaguardare questo interesse: un interesse - che è bene ricordare - appartiene a pochi, a una minoranza: che però tiene per le p@lle il mondo.nonameRe: la società della condivisione è utopia
- Scritto da: noname> Nessuno vuole abolire il diritto d'autore.> > La protezione delle opere dell'ingegno è> sacrosanta.> > Purtroppo però la disciplina normativa attuale è> aberrante: è troppo sbilanciata a favore della> major, nemmeno dell'autore, cioè di chi lucra sul> suo lavoro.> > > Basterebbe modificarla.Che sia sbilanciata a favore delle major sono d'accordo, ma questo non vuol dire giustificare la pirateria: non è pensabile che le cose restino così come sono adesso, in futuro sarà impedita in qualche modo (il modo si vedrà) la condivisione gratuita di opere con copyright, perché ciò è nell'interesse collettivo.E' inutile arrampicarsi sugli specchi e dire che non è vero.Se all'epoca di Gutemberg le tipografie si fossero messe a stampare libri senza corrispondere nulla agli autori, nessuno, o quasi, avrebbe più scritto nulla.Per i film poi chi pagherà le spese????E' assurdo ignorare questo.Quindi rassegnatevi, la pirateria finirà o sarà ridotta entro limiti accettabili.anonimoRe: la società della condivisione è utopia
> Se all'epoca di Gutemberg le tipografie si> fossero messe a stampare libri senza> corrispondere nulla agli autori, nessuno, o> quasi, avrebbe più scritto> nulla.> chissa'... per un periodo si diffusero, eppure i libri si scrivevano lostesso.non lo sapremo mai...> Per i film poi chi pagherà le spese????> ti riferisci ai miliardi che si devono corrispondere agli attori?scommetto che anche Di Caprio, in mancanza di meglio, si accontenterebbe di recitare per qualche misera decina di migliaia di euro.antonioRe: la società della condivisione è utopia
ai tempi di gutemberg non c'era il diritto d'autore. doh!zotRe: la società della condivisione è utopia
- Scritto da: anonimo> Quindi rassegnatevi, la pirateria finirà o sarà> ridotta entro limiti accettabili.Credici (rotfl)La pirateria smetterà di esistere quando le major smetteranno di spacciare le loro COPIE per ORIGINALI.Un quadro di Picasso è uno, uno e soltanto uno e ha valore in quanto unico esemplare. Le copie che pure esistono non sono spacciate per autentiche di Picasso, ma appunto come copie... e valgono infinitamente meno. Alcune, quelle riprodotte digitalmente, hanno valore pari a... ZERO. E sai perché? Perché è il costo di QUEL singolo esemplare a stabilire, una volta moltiplicato per i giusti rincari, il valore economico. Una copia digitale (e tutte quelle che le major spacciano per "COPIE ORIGINALI" sono copie digitali) ha costo di copia pari a zero, e quindi il suo valore rimarrà sempre zero, visto che anche se calcoli il 500% o il 10.000% di zero sarà sempre zero. Viceversa un originale (unico e irripetibile) avrà valore molto alto pari al costo per crearlo moltiplicato il ricavo... e infatti i quadri di Picasso costano un sacco di soldi.-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 19 aprile 2009 01.45-----------------------------------------------------------Luco, giudice di linea mancatoRe: la società della condivisione è utopia
- Scritto da: anonimo> Se all'epoca di Gutemberg le tipografie si> fossero messe a stampare libri senza> corrispondere nulla agli autori, nessuno, o> quasi, avrebbe più scritto> nulla.> > Per i film poi chi pagherà le spese????> > E' assurdo ignorare questo.> Quindi rassegnatevi, la pirateria finirà o sarà> ridotta entro limiti> accettabili.Omero ha scritto Iliade ed Odissea per i Diritti d'Autore.Lo stesso ha fatto Dante Alighieri per la Divina Commedia.E che diciamo di William Shakespeare? O di Fedro? Catullo? Mozart? Platone? Gente che ha scritto roba talmente di qualità che ancora oggi li riprendiamo sia nella forma immodificata sia come ispirazione ("Opere Derivate").Un Artista che crea arte solo se lo pagano, non è un artista: è un artigiano. Poi niente di male se uno riesce anche a vivere solo della propria Arte, ma nessun bambino impara a suonare la chitarra perché il papà gli ha detto che così diventerà ricco...Di gente che gira film pagandoli di tasca propria pur di girarli, ne ho conosciuti decine.La tecnologia non ha solo consentito di copiare le canzonette a basso costo: ha consentito anche di poter girare film in HD e con effetti speciali sofisticati con materile "consumer".Guardati gli effetti speciali di "Star Wreck" (http://www.starwreck.com).Oggi il 90% del costo di un film è la sua promozione...SkywalkerRe: la società della condivisione è utopia
No, caro mio, il cervello devi imparare ad usarlo te.Intanto società prive di diritto d'autore ma con ricchissime produzioni culturali di arte, di musica e di letteratura sono sempre esistite, quello che non è mai esistito prima è che per uno sgorbio o un jingle ci dovesse campare tu, i tuoi figli, i tuoi nipoti e pronipoti.Poi: equiparare il furto alla copia è una totale cavolata, perché il furto è una SOTTRAZIONE di un bene: se ti frego l'autoradio poi tu te la devi ricomprare, se ti copio il cd l'originale ti rimane, no?E ancora: la musica non avrà bisogno di update, ma di concerti sì: è di questo che dovrebbe campare ogni cantante o band. Per i libri il valore aggiunto è la copia cartacea stessa, fotocopie o e-book (ho avuto sottomano il kindle, carino ma preferisco ancora i libri di carta) non sono ancora in grado di sostuire un originale (e per lo stesso ragionamento sarebbero da abolire anche le biblioteche, no?)E inoltre: ti faccio notare che il modello economico attuale non è per nulla favorevole agli artisti, ma è sbilanciato fortemente a favore delle case discografiche e agli "artisti" più commerciali da hit parade; es., è un segreto di pulcinella che se compri un cd di un cantante pinco pallo sconosciuto della casa discografica panco pillo, poi i soldi del bollino siae finiranno non a pinco pallo ma al Vasco Rossi di turno e alla sua major (tolta la percentuale per il baraccone siae, ovviamente). Per artisti emergenti internet e p2p è ORO, perché permette di farli conoscere senza i filtri commerciali imposti dalle major.Infine: come già detto da Plissken e dimostrato da tutte le analisi del mercato, NON È VERO che il p2p danneggi il mercato: come del resto l'OS, invece aumenta la concorrenza e la meritocrazia, perché prima vedo cosa sai fare e poi casomai se mi piaci ti compro o ti vengo a vedere: di fatto il p2p mi stimola a comprare di più, meglio di qualsiasi pubblicità, ma quello che voglio io (non quello che vogliono le major), è questo a dare fastidio.HappyFeetRe: la società della condivisione è utopia
Sorry, sono ache d'accordo con te, ma non è vero quello che dici sulle ricerceStiv GiobsRe: la società della condivisione è utopia
scusa, ma non lo vedi quanti negozi di dischi, intere catene, videoteche e attività simili sono fallite (la catena Tower Records negli USA, Blockbuster in Spagna e probabilmente altrove nei prossimi mesi o un esempio della mia città, Torino, dove un negozio storico ed enorme, Maschio in Piazza Castello ha chiuso qualche anno fa per fallimento)? E loro sono solo l'ultimo anello della catena, quello che vediamo noi. Falliscono perchè la pirateria "fa bene al mercato della musica e dei film"?? E non dirmi che è tutta colpa di iTunes o di Sky....Stefano TorinoRe: la società della condivisione è utopia
Prosperano per gli store on-line.Come mai secondo te?numegaRe: la società della condivisione è utopia
>scusa, ma non lo vedi quanti negozi di dischi, intere catene, videoteche e >attività simili sono fallite Sono fallite per la concorrenza di centri commerciali e delle grosse catene tipo fnac o virgin che offrono lo stesso servizio a minor prezzo; blockbuster fallisce perché ha praticato prezzi assurdi e poi non c'ha il XXXXX. E' il mercato, bellezza.HappyFeetRe: la società della condivisione è utopia
- Scritto da: Stefano Torino> scusa, ma non lo vedi quanti negozi di dischi,> intere catene, videoteche e attività simili sono> fallite Il pianto del "stiamo fallendo tutti" non è più credibile.Lo dicono ogni volta che qualcuno inventa qualcosa di nuovo, eppure sono sempre lì e bene in salute.Quelli che falliscono non saranno in grado di stare in affari, come succede da sempre in tutti i settori lavorativi inventati dall'uomo.gerryRe: la società della condivisione è utopia
ops... non è vero quello che dici sulle ricerche: il mercato discografico è in calo inesorabile e costante da alcuni anni e il digital downloading legale (iTunes e soci) non compensa le perdite dei CD.Inoltre non è affatto vero che il P2P permette il lancio di artisti emergenti. Almeno non è ancora sucXXXXX. Se mi puoi citare un caso valido mi interesserebbe. Al momento l'unico strumento per lanciare un artista è e rimane la vecchia, cara e comoda radio con la promozione vecchia maniera.In ogni caso non c'è storia: nel lungo periodo il business della musica registrata nel bene o nel male è destinato a cambiare. Ma con esso anche i comportamenti degli utenti. Il download totalmente libero e incontrollato verrà progressivamente bloccato e limitato.Stiv GiobsRe: la società della condivisione è utopia
Il p2p permette eccome il lancio d'artisti! Non stare a guardare i "cantanti" con padri o madri gia famosi, o con il papy già milionario, guarda gli emergenti! Ad esempio se un gruppo suona a milano in qualche localino scrauso, io che sono in periferia non potrei mai venirne conoscenza! E qui dunque entra in gioco il p2p ed il passaggio di file su irc, msn XXXXX e mazzi vari, che apre nuovissimi e vastissimi orizzonti al gruppo.JoshRe: la società della condivisione è utopia
Rileggiti il mio post, e dimmi dove avrei scritto che il mercato discografico è in crescita o in calo che sia. Quello che io affermo è semplicemente che non è dimostrata né quantificata la correlazione diretta tra p2p e andamento del mercato discografico. Il fatto che il dowloading digitale commerciale (in crescita, quindi è vero che la gente è disposta a pagare il giusto per la qualità e il servizio) non copra ancora le perdite del mercato discografico classico è dovuto dalla relativa scarsità dell'offerta rispetto al totale e da assurdi limiti talvolta imposti (drm et similia).HappyFeetRe: la società della condivisione è utopia
- Scritto da: Stiv Giobs> ops... non è vero quello che dici sulle ricerche:> il mercato discografico è in calo inesorabile e> costante da alcuni anni e il digital downloading> legale (iTunes e soci) non compensa le perdite> dei> CD.Questo, se dimostrato con dati di mercato, potrebbe anche voler dire che nei CD buona parte delle tracce fanno schifo, e potendo comprare solo le tracce belle, la gente compra quelle e spende 5 euro, invece di spenderne 15 per 15 tracce di cui 5 belle e 10 brutte.Per fortuna sta finendo il periodo del "faccio uscire un disco con 14 tracce best of e 2 tracce nuove cosi` me lo pagano a prezzo pieno" o "faccio una hit e ci allego 15 tracce schifose registrate in 4 giorni che tanto me lo pagano pur di avere quella".Bye.ShuRe: la società della condivisione è utopia
Chissà perchè allora il mercato dei dischi sta crollando, le piccole etichette hanno già sbaraccato e ora vacillano anche le grandi.Che sia forse perchè conviene molto di più un mp3 gratis di un cd pagato? ;)Mr.PinkRe: la società della condivisione è utopia
>Che sia forse perchè conviene molto di più un mp3 gratis di un cd pagato?No, conviene di più pagare una canzone bella o assistere a un bel concerto che comprarsi un cd commerciale a prezzi assurdi.HappyFeetRe: la società della condivisione è utopia
sarà perchè forse c'è molta più concorrenza di entertainment rispetto a 10-20 anni fa?televisioni commerciali e satellitari, giochi elettronici, internet, ecc. mentre il tempo è rimasto quello e i soldi spesso pure.zotRe: la società della condivisione è utopia
- Scritto da: HappyFeet> No, caro mio, il cervello devi imparare ad usarlo> te.> > Intanto società prive di diritto d'autore ma con> ricchissime produzioni culturali di arte, di> musica e di letteratura sono sempre esistite,Dove, nell'isola di Utopia o nel paese dei balocchi?> quello che non è mai esistito prima è che per uno> sgorbio o un jingle ci dovesse campare tu, i tuoi> figli, i tuoi nipoti e> pronipoti.Ma che discorsi, non puoi invalidare un principio sacrosanto perché qualcuno ne abusa, questi sono solo mezzucci retorici> Poi: equiparare il furto alla copia è una totale> cavolata, perché il furto è una SOTTRAZIONE di un> bene: se ti frego l'autoradio poi tu te la devi> ricomprare, se ti copio il cd l'originale ti> rimane,> no?altro mezzuccio retorico, non vale neanche la pena di risponderti> E ancora: la musica non avrà bisogno di update,> ma di concerti sì: è di questo che dovrebbe> campare ogni cantante o band. L'hai deciso tu? E chi sei Dio?Rassegnati, fra qualche anno la pirateria non esisterà più.anonimoRe: la società della condivisione è utopia
>Dove, nell'isola di Utopia o nel paese dei balocchi?sul pianeta Terra: prima del seicento non esisteva nessun concetto di copyright o diritto d'autore, e l'umanità produceva lo stesso letteratura, arte e musica a pacchi.>Ma che discorsi, non puoi invalidare un principio sacrosanto perché qualcuno ne abusaNon è abuso: secondo la legge attuale qualsiasi opera percepisce diritti d'autore FINO A 70 ANNI DALLA MORTE DELL'AUTORE: e perché ci devono campare figli e nipoti?>altro mezzuccio retorico, non vale neanche la pena di rispondertimancanza di argomenti? forse ti sono stati SOTTRATTI...>L'hai deciso tu? E chi sei Dio?No, sono semplicemente uno che ascolta musica e guarda film, e va ai concerti o al cinema e compra cd o dvd esclusivamente di chi gli piace, grazie ad internet e al p2p.>Rassegnati, fra qualche anno la pirateria non esisterà piùConcordo: infatti si chiamerà LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE IDEEHappyFeetRe: la società della condivisione è utopia
- Scritto da: anonimo> > quello che non è mai esistito prima è che per> uno> > sgorbio o un jingle ci dovesse campare tu, i> tuoi> > figli, i tuoi nipoti e> > pronipoti.> > Ma che discorsi, non puoi invalidare un principio> sacrosanto perché qualcuno ne abusa, questi sono> solo mezzucci retoriciAh sì? Perché il diritto d'autore non vale per contadini e muratori? Se mio padre ha lavorato una vita sotto il sole su un'impalcatura, e mio nonno a zappare e vangare sempre sotto il sole per tirare fuori qualche pomodoro, perché io figlio e nipote non devo avere una percentuale su tutti quelli che entrano nelle case costruite da mio padre e per tutti quelli che mangiano i pomodori dai semi che aveva piantato mio nonno? Perché invece gli eredi Bixio devono percepire i soldi anche da chi canta le canzoni sconosciute?Voglio diritti su chiunque entra e utilizza i palazzi e le case costruiti da mio padre, visto che è innegabile che se togliamo tutti i mattoni messi da lui oggi quelle case non starebbero in piedi.Luco, giudice di linea mancatoRe: la società della condivisione è utopia
> un modello economico sostenibile.Oggi ad avere valore sono solo le idee. Negli USA oltre il 30% delle opere vengono rilasciate sotto licenza Creative Commons. Il concetto ottocentesco di diritto d'autore concepito per la carta stampata è morto e sepolto....Marco SarraRe: la società della condivisione è utopia
- Scritto da: Marco Sarra> > un modello economico sostenibile.> > Oggi ad avere valore sono solo le idee. Hanno valore solo le idee? Che vuol dire? Chi paga chi produce le idee? Chi lo mantiene?La tua è solo aria fritta!> Il concetto ottocentesco di diritto d'autore> concepito per la carta stampata è morto e> sepolto....Anche con l'invenzione della stampa si poteva dire lo stesso,i tipografi avrebbero potuto mettersi a stampare quello che volevano senza corrispondere nulla agli autori. E invece, proprio per impedire che questi smettessero di scrivere, fu fatta una bella legge, che rendeva ILLEGALEstampare libri senza ricompensare l'autore.E tale legge fu considerata talmente essenziale per l'interesse collettivo, che fu adottata in tutto il mondo,guarda un po'.Non è poi difficile tecnicamente impedire la pirateriatramite internet, basta fare una bella legge, con delle pene adeguate, e poi applicarla.Rassegnati.anonimoRe: la società della condivisione è utopia
>E invece, proprio per impedire che questi smettessero discrivere, fu fatta una bella legge, che rendeva ILLEGALEstampare libri senza ricompensare l'autore.TI PREGO!!! Prima di dire simili castronerie almeno consulta wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/CopyrightHappyFeetRe: la società della condivisione è utopia
occhio però che in realtà da tempo si dice che per la musica l'evento centrale deovrebbe essere il concerto, e per quello si seguiterebbe a pagareanzi si potrebbero registrare - come già si fa - i concerti "al volo"...e la musica in studio tornerebbe a essere semplicemente una sorta di pubblicitàcerto per il cinema è un'altra cosa01234Re: la società della condivisione è utopia
- Scritto da: anonimo> Una società in cui non esistano i diritti> d'autore è pura utopia e non può esistere, perché> non è un modello economico> sostenibile.> Nessuno si metterebbe più a produrre nulla,> tranne pochi eccentrici (a cui la povertà non> importa) e pochi ricchi (che non hanno bisogno di> guadagnare).> Lasciamo stare i software che è un caso a parte,> Red Hat dimostra che l'Open Source è un modello> economico che> funziona:> > www.forbes.com/forbes/2009/0216/048b.html> > Ma questo accade perché i software hanno bisogno> di update e di supporto, mentre la musica e i> libri ovviamente> no.> Che poi sia facile duplicare la musica e i libri> non significa niente, tale facilità non rende> positivo il modello economico corrispondente,> esattamente come la facilità dei furti e delle> rapine non rende positivo un modello economico> basato sui furti e sulle rapine.> > Non è una questione di principio, è che se tutti> si mettessero a rubare, nessuno più lavorerebbe.> Anche un bambino è in grado di capire questa> verità.> Voi confondete la facilità della copia con la> positività di un modello economico basato sul> diritto di> copia.> Ma perché non provate a usare il cervello?QUOTO.GiorgioRe: la società della condivisione è utopia
- Scritto da: Giorgio> - Scritto da: anonimo> > Una società in cui non esistano i diritti> > d'autore è pura utopia e non può esistere,> perché> > non è un modello economico> > sostenibile.> > Nessuno si metterebbe più a produrre nulla,> > tranne pochi eccentrici (a cui la povertà non> > importa) e pochi ricchi (che non hanno bisogno> di> > guadagnare).> > Lasciamo stare i software che è un caso a parte,> > Red Hat dimostra che l'Open Source è un modello> > economico che> > funziona:> > > > www.forbes.com/forbes/2009/0216/048b.html> > > > Ma questo accade perché i software hanno bisogno> > di update e di supporto, mentre la musica e i> > libri ovviamente> > no.> > Che poi sia facile duplicare la musica e i libri> > non significa niente, tale facilità non rende> > positivo il modello economico corrispondente,> > esattamente come la facilità dei furti e delle> > rapine non rende positivo un modello economico> > basato sui furti e sulle rapine.> > > > Non è una questione di principio, è che se tutti> > si mettessero a rubare, nessuno più lavorerebbe.> > Anche un bambino è in grado di capire questa> > verità.> > Voi confondete la facilità della copia con la> > positività di un modello economico basato sul> > diritto di> > copia.> > Ma perché non provate a usare il cervello?> > > QUOTO.Ti ringrazio, purtroppo vedo che altri che quotano non ce ne sonoanonimoRe: la società della condivisione è utopia
- Scritto da: anonimo> Voi confondete la facilità della copia con la> positività di un modello economico basato sul> diritto di> copia.> Ma perché non provate a usare il cervello?Hai provato a spiegare questo concettino a gutemberg?Sulla "facilità di copia"?Si perchè il "modello di business" dell'editore non si basa affatto sul "diritto di autore" bensì sulla "copia" tu infatti non compri alcun "originale" perchè di "originale" ne esiste per definizione solo uno!Tu compri (e l'editore ti vende) una volgarissiama copia!La differenza tra te e l'editore consiste in 2 punti:1) la disponibilità dei mezzi per riprodurre.2) Un accordo (non sempre per essere onesti questo accordo c'è ancora o c'è mai stato onesti sfido chi edita la divina commedia a dimostrarmi di avere accordi o aver mai pagato Dante!) con un autore dell'originale per la VENDITA E IL COMMERCIO dell'opera.sul fatto numero uno c'è da constatare che:Purtroppo (per l'editore) il mezzo di riproduzione e copia la tecnologia lo ha reso disponibile anche a te e magari non hai molta voglia di pagare una cifra sproporzionata all'editore per un servizio (copia) che di per se vale pochissimo.sul fatto numero due c'è da constatare che:Tu non hai alcun interesse a FARE COMMERCIO dell'opera e non ti interessa un accordo in tal senso con l'autore.Al più si tratta di raggiungere un accordo con l'autore stesso (non l'editore) per riconoscergli una cifra sensata per il suo lavoro.In conclusione:Il modello di "business" delle major è stato (piaccia o meno) reso obsoleto dal progresso.. non c'è niente da fare!O cambiano o chiudono... non è la prima volta (e non sarà l'ultima) che il progresso tecnologico fa cambiare mestiere a qualcuno e lo fa fallire!Nessuno (ne tribunali ne i troll) può farci niente!Il resto è puro chiacchericcio!ullalaRe: la società della condivisione è utopia
molti musicisti, magari perche' non geniali, lavorano e fanno musica nel tempo libero.perche' non potrebbero fare cosi' tutti?se lavorassimo tutti, potremmo lavorare tutti meno... e gli artisti avrebbero piu' tempo per dedicarsi alla loro arte.