Tassa di 2 euro per i pacchi dal 1 gennaio 2026

Tassa di 2 euro per i pacchi dal 1 gennaio 2026

A partire dal 1 gennaio 2026 verrà applicato un contributo di 2 euro alle spedizioni dei prodotti da Paesi extra UE, come quelli che arrivano dalla Cina.
Tassa di 2 euro per i pacchi dal 1 gennaio 2026
A partire dal 1 gennaio 2026 verrà applicato un contributo di 2 euro alle spedizioni dei prodotti da Paesi extra UE, come quelli che arrivano dalla Cina.

Ieri è stata definitivamente approvata la legge di bilancio per l’anno 2026. Come previsto a metà dicembre, una delle novità è la famigerata tassa di 2 euro sui pacchi. L’Agenzia delle Dogane e del Monopoli ha pubblicato la circolare che fornisce tutti i dettagli.

Aumento dei costi delle spedizioni extra UE

Il nuovo “balzello” è stato introdotto con l’art. 1 (commi 126-128) della legge di bilancio 2026. Viene definito come “contributo alla copertura delle spese amministrative correlate agli adempimenti doganali relativi alle spedizioni di modico valore provenienti da Paesi terzi“. I Paesi terzi sono quelli non appartenenti all’Unione europea. È chiara quindi l’intenzione di disincentivare gli acquisti di prodotti a basso costo sulle piattaforme cinesi, tra cui Shein, Temu e AliExpress.

La tassa verrà applicata dal 1 gennaio 2026 ai pacchi importati con valore dichiarato non superiore a 150 euro. Il contributo è pari a 2 euro per ogni spedizione e verrà riscosso dagli uffici doganali. Per “spedizione” si intende merce spedita dallo stesso speditore allo stesso destinatario e oggetto di un unico contratto di trasporto.

Ad esempio, se l’utente acquista 5 prodotti da più venditori sulla stessa piattaforma di e-commerce e i 5 prodotti sono inseriti in un unico pacco, la tassa è 2 euro. Se invece, come spesso succede per velocizzare le consegne, i 5 prodotti vengono spediti con due pacchi separati, la tassa sarà 4 euro.

Il contributo è dovuto a prescindere dalla tipologia di transazione commerciale sottostante la spedizione. Si applica quindi alle spedizioni destinate a consumatori finali, alle spedizioni destinate ad operatori commerciali e alle spedizioni inviate da un privato ad un altro privato.

Il soggetto obbligato al pagamento è ovviamente chi è tenuto ad assolvere l’obbligo doganale. Ma è quasi certo che la tassa verrà girata al consumatore, a meno che la spedizione non faccia “scalo” in un paese europeo dove non esiste questo contributo. Non è chiaro se rimarrà in vigore quando verrà introdotto il dazio di 3 euro a livello europeo dal 1 luglio 2026.

Una spesa aggiuntiva di 5 euro per pacchi di basso valore spingerà gli utenti ad abbandonare gli acquisti sulle piattaforme cinesi. Ne beneficeranno sicuramente i negozi fisici italiani e si ridurrà anche l’impatto ambientale.

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Pubblicato il
31 dic 2025
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