The OpenAI Files è la lente d'ingrandimento sul colosso dell'AI

The OpenAI Files è la lente d'ingrandimento sul colosso dell'AI

Il sito The OpenAI Files, appena andato online, raccoglie una enorme quantità di informazioni sulla realtà controllata da Sam Altman.
The OpenAI Files è la lente d'ingrandimento sul colosso dell'AI
Il sito The OpenAI Files, appena andato online, raccoglie una enorme quantità di informazioni sulla realtà controllata da Sam Altman.

Il sito The OpenAI Files (openaifiles.org) è online solo da un paio di giorni, ma sta già stimolando un’accesa discussione. L’autodefinizione che si attribuisce è quella di raccolta più completa ad oggi di problematiche pubblicamente documentate relative alle pratiche di governance, all’integrità della leadership e alla cultura organizzativa di OpenAI. È il frutto del lavoro durato oltre un anno, portato avanti da Tyler Johnston, direttore esecutivo dell’organizzazione non profit The Midas Project. Al progetto ha collaborato anche Tech Oversight Project. Non è supportato da alcun finanziamento.

Cosa c’è nell’archivio The OpenAI Files

L’archivio è popolato da informazioni e documenti disponibili pubblicamente: dai comunicati ufficiali alle relazioni presentate agli investitori, dagli incartamenti delle cause legali agli articoli della stampa. A questi si aggiungono le testimonianze di ex dipendenti. Ciò che ha fatto il suo team è raccoglierli, ordinarli e renderli facilmente consultabili, così da poter avere un quadro completo di come si configura uno dei business più in luce del momento, passato dallo status di startup a colosso dell’AI in poco più di due anni, attraverso una crescita rapida spinta dal successo di ChatGPT.

The OpenAI Files

Gli aspetti analizzati sono molti, ben sintetizzati dalle categorie nelle quali è strutturato il sito. Come anticipato, prendono in esame le principali problematiche legate all’evoluzione di OpenAI e al suo attuale modello operativo.

  • Preoccupazioni relative alla riorganizzazione;
  • integrità del CEO;
  • trasparenza e sicurezza;
  • conflitti di interessi tra CEO e consiglio di amministrazione;
  • testimonianze dei dipendenti;
  • visione per il cambiamento.

Ogni elemento, dichiarazione o estratto è collegato alla fonte originale. Ci sono ad esempio Mira Murati (ex CTO) che esprime preoccupazioni al pensiero che Sam Altman possa guidare il cammino verso l’AGI e un ex responsabile (ora dimesso) che ritiene la cultura della sicurezza passata in secondo piano per lasciare spazio alla commercializzazione dei prodotti. Tutto questo, proprio nei giorni in cui il CEO conferma l’imminente arrivo di GPT-5.

Tra gli argomenti di maggiore interesse c’è la complessa struttura organizzativa: una scatola che vede la non profit OpenAI Inc inglobale al suo interno sussidiarie for profit come OpenAI Holdings e OpenAI Global. È attraverso questo assetto, nonché passando dalle altre attività condotte dal suo amministratore delegato e dai membri del consiglio di amministrazione, che si configurerebbe un potenziale conflitto di interessi.

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Pubblicato il
20 giu 2025
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