TikTok venduta negli USA: accordo chiuso, finalmente

TikTok venduta negli USA: accordo chiuso, finalmente

Dopo blackout e proroghe di Trump, TikTok chiude accordo di vendita negli USA. Tra gli investitori Oracle, Silver Lake e MGX.
TikTok venduta negli USA: accordo chiuso, finalmente
Dopo blackout e proroghe di Trump, TikTok chiude accordo di vendita negli USA. Tra gli investitori Oracle, Silver Lake e MGX.

Dopo mesi di minacce, proroghe e negoziati che sembravano un ping pong diplomatico infinito, TikTok ha finalmente chiuso un accordo per vendere una fetta abbastanza grossa della sua attività americana. Il CEO Shou Zi Chew ha annunciato ai dipendenti che la data prevista per la chiusura dell’accordo è il 22 gennaio 2026.

L’app che ha conquistato 170 milioni di americani con i balletti, resta operativa, ma con una struttura proprietaria completamente nuova e un algoritmo che verrà “ricalibrato” sui dati degli utenti statunitensi per garantire che il feed sia “libero da manipolazioni esterne“.

TikTok USA diventa americana: Oracle, Silver Lake e MGX al 50%

È il finale di una saga iniziata con il timore che il governo cinese potesse influenzare quello che gli americani vedono sui loro schermi. Dopo il blackout temporaneo di TikTok negli Stati Uniti a gennaio, il presidente Donald Trump ha concesso una serie di proroghe per raggiungere un accordo. Stati Uniti e Cina hanno concordato un quadro a settembre, seguito da un’altra proroga scaduta il 16 dicembre. Ora, finalmente, ci sono accordi vincolanti e una roadmap chiara per trasformare TikTok USA in un’entità controllata da investitori americani.

Il 50% sarà detenuto da un consorzio di nuovi investitori: Oracle, Silver Lake e MGX, ciascuno con il 15%. Il 30,1% andrà ad affiliate di alcuni investitori esistenti di ByteDance. E il 19,9% resterà a ByteDance, la casa madre cinese.

ByteDance mantiene quindi una fetta minoritaria, sufficiente per non perdere completamente il controllo, ma abbastanza piccola da non sollevare allarmi sulla sicurezza nazionale. Oracle, che già gestiva parte dell’infrastruttura cloud di TikTok, diventa sia investitore che partner di sicurezza di fiducia, responsabile della verifica che tutto rispetti i termini di sicurezza nazionale concordati.

Algoritmo americano addestrato su dati USA per evitare “manipolazioni esterne”

La parte più interessante dell’accordo riguarda l’algoritmo, che sarà addestrato esclusivamente su dati americani, separato dall’algoritmo globale che ByteDance usa per il resto del mondo. Questo dovrebbe placare i timori che il governo cinese possa influenzare cosa diventa virale negli Stati Uniti. Se l’algoritmo impara solo dai comportamenti degli utenti americani, diventa teoricamente più difficile iniettare bias esterni. Ma solleva anche domande: questo algoritmo “americanizzato” funzionerà peggio perché ha meno dati su cui allenarsi? E chi decide cosa conta come “manipolazione esterna” rispetto a normale funzionamento dell’algoritmo?

La joint venture statunitense avrà diritto e autorità esclusivi su quattro aree critiche, che insieme formano una specie di sovranità digitale per TikTok USA:

  • Protezione dei dati: i dati sensibili degli utenti statunitensi saranno archiviati in un ambiente cloud gestito da Oracle negli Stati Uniti. Niente più dati che viaggiano verso server cinesi o server di paesi considerati poco affidabili.
  • Sicurezza degli algoritmi: come già detto, riqualificazione dell’algoritmo sui dati americani. L’idea è che un algoritmo addestrato esclusivamente su comportamenti locali sia immune da influenze esterne.
  • Moderazione dei contenuti: la joint venture avrà autorità decisionale finale per la revisione e approvazione di tutte le politiche di moderazione dei contenuti negli Stati Uniti. Questo significa che ByteDance non potrà più decidere unilateralmente cosa è accettabile e cosa no per gli utenti americani.
  • Garanzia del software: implementazione e integrità del software applicativo e della piattaforma statunitensi. In pratica, controllo su quali versioni del codice girano sui telefoni americani.

È un sistema pensato per creare un muro invalicabile tra TikTok USA e il resto del mondo TikTok. Tecnicamente complicato, politicamente necessario, e probabilmente destinato a essere testato nei tribunali da più parti nei prossimi anni.

Consiglio di amministrazione a maggioranza americana

La joint venture sarà governata da un nuovo consiglio di amministrazione composto da sette membri a maggioranza americana. Non sono ancora stati annunciati i nomi, ma la struttura garantisce che le decisioni strategiche saranno prese da persone fisicamente e legalmente legate agli Stati Uniti piuttosto che a ByteDance o al governo cinese.

Un consiglio a maggioranza americana dovrebbe, almeno in teoria, prendere decisioni nell’interesse degli utenti americani e in conformità con le leggi americane, senza dover rispondere a pressioni da Pechino. Vedremo se funzionerà.

120 giorni per completare la transazione

La transazione deve essere completata entro 120 giorni dalla data del decreto esecutivo firmato da Trump il 25 settembre 2025, il che porta alla deadline del 22 gennaio 2026. È un calendario stretto per un accordo di questa complessità, che richiede non solo il trasferimento di quote societarie ma la ricostruzione dell’intera infrastruttura tecnologica e di governance di TikTok negli Stati Uniti.

Chew ha scritto ai dipendenti che c’è ancora molto lavoro da fare e che continueranno ad aggiornarli sul processo. Nel frattempo, gli utenti americani non vedranno cambiamenti immediati. L’app funzionerà come sempre, gli inserzionisti continueranno a connettersi con il pubblico globale, e i creatori continueranno a produrre contenuti. La rivoluzione è tutta dietro le quinte.

Fonte: CNBC
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Pubblicato il
19 dic 2025
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