Tokyo: hacker entrati con password

Tokyo: hacker entrati con password

I siti istituzionali nipponici colpiti da hacker forse di origine giapponese potrebbero essere stati penetrati con password e ID. Intanto aumentano le vendite di PC nel paese
I siti istituzionali nipponici colpiti da hacker forse di origine giapponese potrebbero essere stati penetrati con password e ID. Intanto aumentano le vendite di PC nel paese


Tokyo (Giappone) – I siti istituzionali giapponesi colpiti nella scorsa settimana, potrebbero essere stati sabotati grazie a password e identificativi sottratti ai tecnici che ci lavorano sopra.

Le iniziative di hacking, che hanno suscitato un vespaio nel paese del Sol Levante, ancora poco avvezzo a contrastare attacchi telematici che pare comunque siano partiti dallo stesso Giappone, avevano colpito alcuni dei siti più importanti delle autorità scientifiche nipponiche.

Stando a quanto pubblicato dal Yomiury Daily, l’inchiesta voluta dal governo si starebbe focalizzando sull’ipotesi che l’accesso ai server che ospitano i siti sia stato possibile grazie alla conoscenza dei dati utente necessari per entrare nei sistemi. Addirittura gli amministratori di sistema dei siti rischiano di finire nei guai perché la loro sprovvedutezza sarebbe la causa prima, secondo gli investigatori, delle azioni di hacking.

Prova di quanto sarebbe accaduto è il fatto che, dopo gli eventi, gli amministratori di sistema non hanno più potuto accedervi perché chi è entrato, grazie alla conoscenza di password e ID, avrebbe poi modificato l’una e l’altra.

Un effetto, ad ogni modo, l’hacking dei siti l’ha ottenuto, quello di “svegliare” il paese nel quale da questa settimana si vanno moltiplicando seminari, conferenze ed incontri sulla sicurezza informatica.


Intanto si è saputo che le cifre dell’industria giapponese segnano un incremento rapido delle vendite di personal computer sotto la spinta di quella che la Reuters definisce “internet fever”, febbre da internet.

Nel 1999, stando ai dati di Dataquest , in Giappone si sono venduti il 31 per cento in più di computer rispetto all’anno precedente e addirittura si ritiene che nel giro di uno o due anni il 60 per cento delle famiglie nipponiche disporrà in casa di almeno un personal computer.

Stando agli esperti, un contributo alla ulteriore accelerazione dell’accesso ad internet e dell’uso dei personal computer in Giappone, in leggera controtendenza a quanto va accadendo sul più maturo mercato americano dove il PC mostra segni di debolezza, arriverà dalle nuove tecnologie, in particolare ADSL, ritenute in grado di aumentare la qualità dei servizi abbassandone allo stesso tempo i costi.

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Pubblicato il 9 feb 2000
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