Tor Project, noto per aver creato la rete più iconica per la navigazione anonima, ha appena lanciato la sua prima VPN ufficiale. Per ora è disponibile in versione beta su Android, ma l’idea è portare la filosofia della privacy totale anche sugli smartphone. Zero raccolta dati, zero tracciamento, e progettata apposta per aggirare la censura online.
La VPN di Tor arriva su Android, come funziona
Tor VPN non è per chi vuole sostituire subito NordVPN o ExpressVPN. È più un esperimento aperto a chiunque voglia dare una mano nello sviluppo della privacy su mobile. L’app è onesta, avverte che ci saranno bug, che andrà a scatti, che avrà dei limiti. Se si vive in un regime oppressivo meglio aspettare, ma chi ama smanettare con la sicurezza digitale è l’occasione giusta.
Una delle funzioni più interessanti è lo “split tunneling” avanzato. Si può decidere quali app far passare attraverso la rete Tor, e ognuna avrà un circuito dedicato con un proprio IP di uscita. Questo significa che nessun servizio può collegare le proprie attività tra app diverse. Un esempio? Firefox può passare da Francia a Germania a Brasile prima di uscire online, senza che nessun nodo veda l’intero percorso.
Per aggirare i blocchi imposti da governi o provider, Tor VPN integra due bridges già noti agli utenti esperti: obfs4; maschera il traffico come dati casuali, e Snowflake lo camuffa da videochiamata. Questi strumenti permettono di accedere alla rete Tor anche in Paesi dove è vietata, mantenendo la connessione libera e aperta.
Da C a Rust, Tor rivoluziona la sua architettura con la nuova VPN per Android
La VPN di Tor gira su Arti, la versione completamente riscritta della rete Tor in linguaggio Rust. Rispetto al vecchio codice in C, Arti offre una gestione della memoria più sicura, un’architettura moderna e meno buchi di sicurezza potenziali.
È un upgrade importante per tutto l’ecosistema Tor. Il vecchio codice iniziava a mostrare l’età, difficile da mantenere, vulnerabile a certi tipi di attacchi, limitato nella crescita. Rust risolve molti di questi problemi alla radice, rendendo Tor più robusto e pronto a gestire più utenti senza scricchiolare.