Poche ore dopo la conferma di Jared Isaacman come 15esimo amministratore della NASA, Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che elenca le priorità della sua amministrazione per l’esplorazione spaziale. Una di esse è ritornare sulla Luna entro il 2028. C’è anche un riferimento al Golden Dome.
Missione Artemis III entro il 2028?
È noto che l’amministrazione Trump ha proposto un drastico taglio al budget della NASA. Il Congresso ha chiesto di mantenere quello del 2025 (circa 25 miliardi di dollari), se l’obiettivo è arrivare sulla Luna prima della Cina.
Il Presidente degli Stati Uniti ha probabilmente capito che “senza soldi non si canta messa”. L’obiettivo principale indicato nell’ordine esecutivo può essere raggiunto solo se la NASA riceverà il budget necessario. Trump vuole il ritorno sulla Luna entro il 2028 con il programma Artemis (quindi entro la fine del suo mandato). In base alla roadmap attuale, la missione Artemis III è prevista per fine 2027, ma ci sono ancora troppe incognite.
Il secondo obiettivo è realizzare gli elementi iniziali per un avamposto lunare entro il 2030. Con queste parole potrebbe essere indicata una base permanente oppure il Lunar Gateway in orbita intorno alla Luna. Sempre entro il 2030 dovrebbe essere costruito un reattore nucleare sulla Luna.
L’ordine esecutivo prevede inoltre la promozione delle iniziative private per sostituire la Stazione Spaziale Internazionale. La sua dismissione è prevista entro il 2030. La prima stazione spaziale commerciale dovrebbe essere Haven-1 (Vast). Le altre sono Axiom Station (Axiom Space), Orbital Reef (Blue Origin e Sierra Space) e Starlab (Voyager Technologies e Airbus).
Trump vuole inoltre sviluppare e testare un prototipo del Golden Dome (nell’ordine esecutivo è chiamato Iron Dome for America), lo scudo anti-missile che potrebbe essere costruito da SpaceX. Gli obiettivi sembrano piuttosto ambiziosi, considerando anche un “piccolo” problema.
Entro 90 giorni (quindi entro metà marzo 2026), l’amministratore della NASA dovrà comunicare il piano per raggiungere gli obiettivi indicati in collaborazione con il direttore dell’ufficio per la gestione e il bilancio (Russell Vought), ovvero la stessa persona che ha suggerito i tagli al budget dell’agenzia spaziale.