Twitter censura Trump, 11 minuti di silenzio e di applausi

Twitter censura Trump, 11 minuti di silenzio e di applausi

Il social dei cinguettii dice di aver sbattuto fuori dalla porta il prolifico "twittatore" dalla Casa Bianca, anche se spiega l'accaduto come l'opera di una "canaglia" al suo ultimo giorno di lavoro. Senza Trump e i suoi cinguetii in gran parte molesti, gli utenti hanno esultato
Il social dei cinguettii dice di aver sbattuto fuori dalla porta il prolifico "twittatore" dalla Casa Bianca, anche se spiega l'accaduto come l'opera di una "canaglia" al suo ultimo giorno di lavoro. Senza Trump e i suoi cinguetii in gran parte molesti, gli utenti hanno esultato

Alla fine la tanto temuta – o desiderata, secondo un diverso punto di vista – censura dell’account di Donald Trump su Twitter ( @realDonaldTrump ) è arrivata nel giorno di giovedì 2 novembre. A comunicarlo è stata la stessa corporation telematica, che ha però parlato di un “incidente” temporaneo, risolto il quale Mr. President è presto tornato a cinguettare minacce, dichiarazioni di guerra e spiacevolezze assortite proprie del suo personaggio.

Twitter ha inizialmente parlato di una disattivazione “involontaria” dell’account del presidente americano durata 11 minuti , un fatto dovuto a un errore umano e non certo alla volontà di tappare la bocca a uno degli utenti più prolifici e in vista del social network da 280 caratteri.

Dopo aver condotto un’indagine sull’accaduto, l’azienda ha poi spiegato di aver individuato il responsabile della temporanea censura in un impiegato del supporto clienti al suo ultimo giorno di lavoro , un tecnico evidentemente dotato della capacità di disattivare account a piacimento e altrettanto chiaramente intenzionato a lasciare un segno prendendosela con @realDonaldTrump.

Tornato in possesso del suo account ma non delle sue facoltà mentali, Donald Trump ha in questi minuti trovato il tempo di commentare la vicenda come un tentativo (da parte di un “impiegato furfante”) di censurare le sue parole; parole che starebbero avendo un impatto (e quindi risulterebbero scomode) per un non ben specificato chi o cosa.

Di certo la breve assenza di Mr. President da Twitter è stata accolta da alcuni utenti del social network come una benedizione o una vera e propria occasione di festa , anche se difficilmente il fatto non si verificherà in futuro visto che Twitter ha già dichiarato di non voler censurare Trump nemmeno quando dichiara guerra (virtuale?) alla Corea del Nord. Ogni parola dell’inquilino della Casa Bianca fa notizia, e genera ovviamente traffico.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
3 nov 2017
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