UK, la IA di Google fruga nella salute dei cittadini

UK, la IA di Google fruga nella salute dei cittadini

Preoccupa l'accordo tra Mountain View e le autorità britanniche sull'uso sperimentale dei dati dei pazienti, una pratica gestita in segreto e con modalità poco trasparenti. Difficile anche opporsi all'accesso alle informazioni
Preoccupa l'accordo tra Mountain View e le autorità britanniche sull'uso sperimentale dei dati dei pazienti, una pratica gestita in segreto e con modalità poco trasparenti. Difficile anche opporsi all'accesso alle informazioni

Google ha stretto un accordo col National Health Service (NHS) britannico per l’uso dei dati relativi alla salute dei pazienti in un programma sperimentale basato sulla tecnologia di intelligenza artificiale di DeepMind , un progetto soggetto teoricamente a molte limitazioni ma che in pratica permetterebbe Mountain View di accedere a molti più dati di quelli previsti.

Il programma riguarda tre diversi ospedali gestiti dal NHS (Barnet, Chase Farm e Royal Free), con l’ accordo pubblico tra l’azienda americana e il sistema sanitario britannico che prevede l’accesso ai dati sensibili (eventuali infezioni da HIV, aborti, abuso di sostanze stupefacenti ecc.) di 1,6 milioni di pazienti ricoverati negli ultimi cinque anni. Il programma avrebbe una durata limitata fino al settembre del 2017: obiettivo ultimo della sperimentazione sarebbe il monitoraggio dei pazienti con patologie ai reni, con una app mobile appositamente studiata per trattare clinicamente un problema che porta a 40.000 morti ogni anno – un quarto dei quali prevenibili.

Il personale incaricato di accedere ai dati – algoritmi “intelligenti” a parte – avrebbe firmato un accordo di riservatezza e la salvaguardia dei dati biometrici sarebbe ulteriormente garantita dal fatto che i dati stessi non lasceranno i server localizzati nel Regno Unito.

Documenti riservati hanno svelato che, diversamente dalla teoria, in pratica l’accesso ai dati da parte di Google è molto più esteso e approfondito ; anche se l’uso delle informazioni a scopo pubblicitario sembra essere escluso, lo stesso non si può dire per l’applicazione di calcoli analitici non previsti dal caso specifico (le patologie renali) oggetto dello studio.

L’alone di mistero che circonda l’attività di DeepMind in UK apre non pochi interrogativi, tanto più che i database del NHS sono stati ripetutamente saccheggiati in questi anni da una intelligence che non è seconda a nessuno in quanto a tecnocontrollo . Per cittadini britannici che volessero fare opt-out dal programma di Google, infine, il percorso è a ostacoli .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 6 mag 2016
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