UK, la nuda verità sulle abitudini degli utenti

UK, la nuda verità sulle abitudini degli utenti

Un terzo degli utenti del Regno Unito parla al telefono senza vestiti. Lo rivela un sondaggio che aveva tutt'altro scopo
Un terzo degli utenti del Regno Unito parla al telefono senza vestiti. Lo rivela un sondaggio che aveva tutt'altro scopo


Londra – Nudi alla cornetta. E’ questa, in sintesi, la condizione di molti britannici quando si pongono al telefono, stando a quanto emerso da una ricerca condotta nel Regno Unito da Post Office HomePhone , che riferisce: un terzo degli utenti preferisce le conversazioni telefoniche “in libertà”.

Per la precisione, sarebbero gli uomini – 40% del campione – a preferire le telefonate “naturist”, a fronte di un comunque cospicuo 27% del fronte femminile. E questo sarebbe solo uno dei tanti “atteggiamenti” assunti dalla popolazione britannica al telefono (ma probabilmente non al videotelefono). Dalla ricerca si scopre altresì che spesso non si ha il tempo materiale di ascoltare amici e parenti al telefono: una persona su 10 ammette di abbandonare la conversazione lasciando l’interlocutore “a parlare con se stesso”, mentre il 62% dichiara di continuare a guardare la TV e di non concentrarsi affatto sulla chiacchierata.

Le donne, comunque, mantengono sempre il primato del “multitasking”: il 40% di loro, mentre è al telefono, segue tranquillamente le incombenze domestiche (principalmente cucinando) e legge una rivista, senza riscontrare rimostranze dall’altra parte del cavo. Il 5% del campione ha persino ammesso di essere stato, in molte occasioni, sul punto di addormentarsi nel bel mezzo di una conversazione telefonica.

Simon Carter, responsabile di Post Office HomePhone, ha commentato: “Con questa ricerca speravamo di comprendere meglio l’uso che gli utenti fanno del telefono, per migliorare il livello dei nostri servizi. Invece abbiamo capito di non conoscere alcune peculiari eccentricità britanniche”.

Nessun commento, al momento, su come il servizio possa andare incontro alle “esigenze di libertà” dei propri utenti.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
27 mar 2006
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