Passeremo un inverno offline per colpa della crisi energetica?

Un inverno offline per colpa della crisi energetica?

I network mobile potrebbero essere spenti durante l'inverno in concomitanza con i blackout: la crisi energetica ci metterà offline?
Un inverno offline per colpa della crisi energetica?
I network mobile potrebbero essere spenti durante l'inverno in concomitanza con i blackout: la crisi energetica ci metterà offline?

La crisi energetica che ci apprestiamo a vivere, in quello che si prospetta un lungo e difficile inverno, avrà ripercussioni sui rincari delle bollette. Questo è dato ormai per certo, tanto che in molti stanno passando a un nuovo fornitore per risparmiare. A quanto pare, potremo dover fare i conti anche con lo spegnimento dei network mobile. Non è infatti da escludere l’ipotesi di assistere all’imposizione di periodi offline forzati, se si renderà necessario razionare i consumi. Insomma, niente connettività.

Crisi energetica: razionamento e network mobile offline?

A scriverne è Reuters, con un articolo in esclusiva che getta un’ulteriore ombra sull’immediato futuro. Un potenziale problema che interessa l’intera Europa. La causa scatenante è da ricercare anzitutto nelle conseguenze del conflitto in Ucraina e nelle tensioni con la Russia, che ha già deciso di rallentare la fornitura di gas ai paesi che si sono schierati al fianco di Kiev. Un altro fattore non di poco conto è la manutenzione programmata di alcune centrali nucleari sul territorio francese, che inevitabilmente diminuirà il quantitativo di elettricità prodotta e distribuita.

Stando a quanto riportato, i vertici degli operatori di telecomunicazione stanno prendendo in considerazione gli scenari peggiori, così da non farsi trovare eventualmente impreparati. In alcuni paesi, come Francia, Germania e Svezia, i governi li avrebbero già rassicurati che, anche in caso di razionamento, i network mobile continueranno a essere alimentati.

La situazione in Italia, dipenderà dal nuovo governo

In Italia le telco chiedono lo stesso trattamento, ma molto dipenderà dalle volontà del nuovo governo che andrà a insediarsi a breve. Una grana non di poco conto per l’esecutivo, con inevitabili ripercussioni anche sull’opinione pubblica.

Va precisato che il nostro paese si è mosso per tempo, con l’obiettivo di diversificare la provenienza del gas utilizzato, siglando nuovi accordi per aumentare i flussi provenienti soprattutto dai territori nordafricani.

Il vecchio continente conta circa mezzo milione di torri installate, la maggior parte delle quali dotate di batterie per il backup, ma dalla durata parecchio limitata, circa 30 minuti in seguito all’interruzione dell’alimentazione.

Come affrontare rincari e razionamenti?

L’ipotesi di un razionamento nella fornitura non è del tutto da escludere. Se per far fronte ai rincari delle bollette è possibile sottoscrivere un nuovo contratto, in caso di blackout l’unica strada percorribile è quella che prevede l’impiego di un sistema per l’autoproduzione e per lo stoccaggio.

Non fatichiamo a immaginare che molti si affideranno dispositivi in grado di immagazzinare energia (come quelli delle linee EcoFlow o BLUETTI) per renderla poi disponibile quando non richiamabile dalla rete esterna. Si tratta di soluzioni all-in-one, generatori e batterie di nuova concezione, che potrebbero tornare utili per non rimanere senza corrente e offline.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il
30 set 2022
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