USA e Messico, la pagliuzza nell'occhio

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Scanner dell'iride in prova al confine del Texas: scenari da distopia orwelliana che fanno alzare la voce alle associazione per i diritti civili
Scanner dell'iride in prova al confine del Texas: scenari da distopia orwelliana che fanno alzare la voce alle associazione per i diritti civili

Il Department of Homeland Security dal prossimo mese adotterà per due settimane degli scanner dell’iride alla frontiera di McAllen in Texas.

Secondo le autorità che appoggiano questa forma di controllo, essa permetterebbe schedature non solo più accurate ma anche più veloci e facili rispetto a quelle condotte a mezzo impronte digitali: verrà utilizzata la stessa tecnologia già impiegata in Iraq per schedare i militanti e identificare i passeggeri prioritari negli aeroporti statunitensi e in quelli britannici per gli impiegati.

La sperimentazione riguarderà solo immigrati illegali (per cui, tra l’altro, la verifica delle impronte è reso più difficoltoso dal loro numero limitato). Le scansioni delle iridi saranno conservate in un nuovo database.

La misura, come altre che cedono sulla privacy con l’obiettivo di ottenere maggiore sicurezza, fa storcere il naso alle associazioni dei consumatori e impegnati sul fronte delle libertà civili. American Civil Liberties Union ( ACLU ) è stata la prima ad intervenire sottolineando che questa forma di tecnocontrollo, permettendo teoricamente l’identificazione di un individuo anche a distanza ( funziona fino a 2 metri circa) “e che ve ne sia consapevolezza, aprirebbe la strada al pedinamento di una persona ovunque vi sia una videocamera e una connessione Internet”. Aprendo ad uno scenario degno del più classico film di fantascienza.

Lo stesso scenario che stanno vivendo i cittadini di Leon, paese messicano con una popolazione di un milione di anime, che ha installato diversi scanner dell’iride in numerosi ambienti pubblici .

L’obiettivo delle autorità è colpire duramente il crimine e le frodi. La società Global Rainmaker , che ha prodotto gli scanner, non ha paura di usare un’immagine poco rassicuranti: “Per chi commetterà un crimine sarà come una lettera scarlatta digitale”. Senza perdono, dunque: chi sarà individuato come taccheggiatore, per esempio, non potrà più entrare in un negozio senza essere identificato all’ingresso.

Lo scan dell’iride per il momento riguarda i detenuti e i cittadini senza precedenti che vi si sottopongono volontariamente . Le prospettive dell’azienda sono però globali e puntano a schedare tutti entro i prossimi 10 anni : “Nel futuro che sia per entrare in casa, aprire la macchina andare a lavoro o ottenere un farmaco con ricetta, tutto potrà essere ottenuto con la propria iride”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 16 set 2010
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