USA, la legge contro il tracciamento mobile

USA, la legge contro il tracciamento mobile

Presentato il testo di un nuovo disegno di legge dopo lo scandalo Carrier IQ. Produttori e telco dovranno informare gli utenti dell'eventuale presenza di software per la raccolta e trasferimento dei dati personali
Presentato il testo di un nuovo disegno di legge dopo lo scandalo Carrier IQ. Produttori e telco dovranno informare gli utenti dell'eventuale presenza di software per la raccolta e trasferimento dei dati personali

Una nuova proposta di legge presentata alla U.S. House of Representatives dall’attivissimo senatore democratico Edward Markey. E le misure introdotte nel testo del Mobile Device Privacy Act (MDPA) saranno valide per carrier del calibro di AT&T così come per i principali produttori di dispositivi .

Tutti i consumatori statunitensi potranno dunque sapere se sui propri dispositivi sia stato installato un qualsiasi software per le attività di raccolta e trasferimento dei dati personali. Aziende come ad esempio HTC saranno di fatto obbligate a rivelare l’eventuale presenza di tecnologie per il tracciamento in mobilità .

Sono gli effetti legislativi dello scandalo Carrier IQ , la società che aveva infilato un rootkit su ogni genere di telefonino. Almeno 150 milioni di device tracciati in tutto il mondo , rastrellando i dati scambiati persino attraverso le connessioni sicure HTTPS.

La proposta di legge del senatore Markey avrà valore non soltanto per carrier e produttori di hardware, ma anche per tutti i servizi di telecomunicazione e quelle società che permettono agli utenti lo scaricamento di software potenzialmente tracciante . Sarà la Federal Trade Commission (FTC) a diramare una serie di regole per fare in modo che le aziende chiedano il consenso per la raccolta/trasferimento dei dati.

E, sempre secondo il nuovo testo legislativo, l’utente dovrà essere informato o al momento della vendita del dispositivo o alla prima installazione di un particolare software . Nella nota informativa, le aziende dovranno comunicare il tipo di informazioni raccolte, l’identità dei terzi a cui vengono inviate, come verranno sfruttate dopo il trasferimento.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 31 gen 2012
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