Webjacking porno contro Singapore

Webjacking porno contro Singapore

Il principale partito di opposizione nell'isola è costretto a cambiare indirizzo internet. Dall'originale ora si vendono video a luci rosse e gadget da pornoshop
Il principale partito di opposizione nell'isola è costretto a cambiare indirizzo internet. Dall'originale ora si vendono video a luci rosse e gadget da pornoshop


Roma – Con un certo imbarazzo i sostenitori del Partito democratico di Singapore stanno facendo le ore piccole in questi giorni per spingere motori di ricerca, indici su web, siti ricolmi di link politici e altre entità a modificare al più presto l’indirizzo internet del loro Partito. Quello originale, infatti, è diventato un negozio online di pornografia.

Stando alle prime ricostruzioni di un quotidiano locale, pare che qualcuno dotato di un indirizzo IP polacco sia penetrato nei server che ospitano il sito del partito, mettendo a disposizione di chi vi si reca una quantità di materiali pornografici, molti dei quali in vendita online. Ricostruzioni che non sembrano però realistiche.

All’indirizzo http://www.singaporedemocrat.org/ , infatti, si trovano effettivamente le nuove pagine del partito. Ma ad un altro indirizzo, quello facilmente individuabile ancora sugli indici in rete, corrisponde un sito porno che si trova su altro server. Questo significa che ad essere stati modificati non sono i dati sul server del Partito quanto invece i dati che indirizzano il traffico internet sul dominio che era del Partito e che ora è gestito dal sito porno. I “lavoretti” sui DNS, spesso definiti webjacking o web hijacking, hanno in passato già fatto vittime illustri .

Sulla questione stanno indagando le autorità di Singapore, sebbene i webmaster del sito politico abbiano già dichiarato di non essere riusciti a individuare l’esatta origine dell’attacco.

L’attacco al sito del Partito, comunque, tutto sembra meno che a sfondo politico. Non solo il partito di opposizione non è mai andato al potere e poche chance pare avere in questo senso ma più probabilmente chi ha dirottato il traffico ha colto al volo la possibilità di “promuovere” in questo modo i propri prodotti pornografici.

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Pubblicato il 20 giu 2003
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