WebTheatre/ Dentro YouTube scorre musica

WebTheatre/ Dentro YouTube scorre musica

di G. Niola - Ed è sempre di più la musica che conta per le grandi platee, quella dei nomi importanti. YouTube Music Awards è un live fatto per essere riproposto, con la mano dei re dei videoclip Spike Jonze
di G. Niola - Ed è sempre di più la musica che conta per le grandi platee, quella dei nomi importanti. YouTube Music Awards è un live fatto per essere riproposto, con la mano dei re dei videoclip Spike Jonze

A 5 anni di distanza dall’ultimo esperimento, il 3 Novembre scorso YouTube ha riprovato a fare un grande LIVE per celebrare se stesso. Ma in 5 anni molte cose sono cambiate, molto si è ingrandita la società e tutti questi mutamenti si sono rispecchiati negli YouTube Music Awards .

Afterlife

Se nell’ evento del 2008 , alla presenza di qualche star, il Tubo aveva sostanzialmente premiato se stesso, portando sul palco in una cerimonia stile MTV Awards i propri youtuber più noti, questa volta a New York c’erano sostanzialmente i musicisti, presentati dall’attore Jason Schwartzmann, e solo in pochissimi casi l’occhio di bue era su creature di internet (l’unica ad esibirsi è stata la violinista Lindsay Stirling che comunque di suo fa concerti in tutto il mondo). Questo perché oggi YouTube stesso è cambiato ed è davvero la casa dei musicisti più grossi (canali di proprietà, revenue sharing, presentazioni in anteprima…), i musicisti nati prima di YouTube sono a loro modo creature di YouTube, tanto quanto una volta erano creature televisive (medium sul quale non li vediamo quasi più) e perché l’idea di mettere insieme le YouTube star era già fallita nel 2008, figuriamoci oggi!

Che la cerimonia sarebbe stata qualcosa di diverso era chiaro fin dal momento in cui è stato annunciato che la diretta avrebbe avuto la regia di Spike Jonze , re (assieme a Michel Gondry ) dei video musicali negli anni ’90, nonché uno dei più grandi sperimentatori ancora in attività . E il risultato non si è fatto attendere. Come voleva la dirigenza, Jonze ha progettato la cerimonia per essere inframezzata da performance che potessero poi vivere autonomamente come videoclip, cioè parliamo di video musicali realizzati dal vivo, in diretta, buoni per essere tagliati, estrapolati e diventare (per l’appunto) video a sé, da essere condivisi, rimbalzati ecc.

Se c’è infatti qualcosa che YouTube ha imparato dall’evento del 2008 è che la diretta non conta niente, infatti ha raccolto “solo” 10 milioni di visualizzazioni. “La diretta è un modo per convincere la gente a parlarne” ha detto Danielle Teidt, vicepresidente di YouTube “Il 90 per cento di tutte le visualizzazioni per gli eventi live avviene dopo l’evento (…) Il nostro obiettivo principale è quello di non fare un altro show di consegna premi (ma di) creare video dal vivo durante la premiazione in modo tale che l’esperienza sia concentri più sulla creazione che sulla presentazione”. E ci sono riusciti.

Conta dunque poco che in molti siano stati scontenti dell’evento, se poi ne sono usciti almeno 5 video musicali molto belli più una discreta quantità di estratti divertenti .
È evidente che da quando c’è YouTube i video musicali hanno cambiato vita, ragione d’essere e per molti versi modalità espressive. Nell’evento dal vivo andato sul Tubo (che è la nuova casa dei videoclip) Spike Jonze (uno dei padri della loro età dell’oro) ha cercato di fondere la caratteristica chiave dei video virali (quelli che implicano una performance clamorosa e danno l’idea che qualsiasi cosa possa accadere) con il concetto di “diretta” televisiva in cui pochissimo era scritto se non le coordinate fondamentali, le battute e la sequenza di eventi, con infine quanto di buono il mondo della videomusica ha saputo raggiungere nel corso della sua evoluzione.

A partire dal primo straordinario video di Afterlife degli Arcade Fire con Greta Gerwig, passando per il corto di Avicii (scritto da Lena Dunham con Vanessa Hudgens e Michael Shannon nel ruolo del DJ svedese), fino alla performance minimalista di Lady Gaga (con un sobrio credit del regista “documented by”) e a quella classica di Eminem , i video che portano tutti il marchio di Spike Jonze e spesso anche di Chris Milk come co-regista (è il genio dietro questo noto corto e i video realizzati con Google di The Wilderness Downtown e Rome ), sono un viaggio in quello che il regista ha fatto negli anni ’90.
Afterlife somiglia ai video ballati come It’s oh so quiet o Weapon of Choice , il corto di Avicii ha la tecnica di Da Funk e la performance di Lady Gaga e Eminem somigliano ai suoi primi esperimenti meno radicali. Considerata la difficoltà del mettere in scena tutto in diretta Jonze ha dunque necessariamente giocato in casa ma non per questo non ha realizzato qualcosa di clamoroso.

Se questo evento ha dimostrato qualcosa è che la videomusica non è morta ma continua a mutare forma, che YouTube continua a essere la sua casa d’elezione e che i fenomeni interni al grande aggregatore sono sempre più marginalizzati dai grandi nomi che guadagnano spazio e importanza. Il lentissimo ma inesorabile processo di trasformazione del Tubo da repository di video impresentabili (ma straordinari) a casa per i prodotti più raffinati e professionali anche per quanto riguarda la musica ha avuto negli YouTube Music Awards una nuova tappa.

YOUTUBE MUSICA AWARDS

AFTERLIFE – ARCADE FIRE
http://www.youtube.com/watch?v=tBTTd0gfkn0&list=PLH1k7cL8FzTwVzMz3Qx96ghwiwO5xF0wm&index=4

AVICII Avicii – “Hey Brother” / “You Make Me” / “Wake Me Up”

Gabriele Niola
Il blog di G.N.

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Pubblicato il
7 nov 2013
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