Ora l’AI può leggere le chat di WhatsApp e riassumere i messaggi non letti. Meta assicura che tutto rimane privato, ma c’è da fidarsi?
WhatsApp legge i messaggi con l’AI per fare il riassunto che nessuno ha chiesto
Immaginiamo di aprire WhatsApp dopo un weekend offline e trovare 200 messaggi non letti nel gruppo famiglia. Ora Meta AI può leggerli tutti e fare un bel riassunto di poche righe. La funzione si chiama “Message Summaries” ed è già attiva negli Stati Uniti. Il resto del mondo dovrà aspettare ancora un po’, ma il meccanismo è chiaro. l’AI passa in rassegna tutte le chat perse e dice l’essenziale. Comodo, è comodo, ma chi si fida di Meta, visti i suoi precedenti?
Meta giura che tutto rimane privato. Usa una tecnologia chiamata “Private Processing” che dovrebbe permettere all’AI di leggere i messaggi senza che Meta stessa li veda mai. “Nessuno in Meta o WhatsApp leggerà mai i tuoi messaggi o i riassunti privati“, promettono nel blog ufficiale. È la stessa azienda che per anni ha detto che WhatsApp era completamente sicuro, prima di ammettere che condivideva dati con Facebook. La fiducia, una volta persa, è difficile da ricostruire.
Fino a oggi, Meta AI poteva rispondere a domande generiche dentro WhatsApp, ma non aveva accesso alle nostre conversazioni. Ora l’AI può leggere tutto: messaggi, foto, documenti. Ufficialmente solo per aiutarci, ma tecnicamente ha accesso completo. Il confine tra “assistenza” e “sorveglianza” non è mai stato così sottile.
La funzione è disabilitata per impostazione predefinita. Ma WhatsApp mostra comunque un’icona per ricordarci che esiste. È psicologia applicata: se si ha l’opzione davanti agli occhi tutti i giorni, prima o poi si attiverà. E una volta attivata, l’AI avrà accesso a tutto quello che scriviamo. Per sempre.
Perché Meta vuole davvero i nostri messaggi
Meta non fa niente per caso. I riassunti automatici sono solo l’inizio. L’obiettivo vero? Addestrare l’AI con miliardi di conversazioni reali. Capire come parlano le persone, cosa le interessa, come reagiscono. Dati più preziosi dell’oro per un’azienda pubblicitaria. “Ma è tutto anonimo“, diranno. Il problema è che l’anonimato digitale è spesso un’illusione.
Meta ha già annunciato che arriveranno suggerimenti per scrivere meglio e altre “assistenze AI“. Ogni nuova funzione è un altro modo per l’AI di ficcare il naso nelle nostre chat. Un passo alla volta, senza che ce ne accorgiamo.
Come tutelarsi?
Chi attiva la funzione, ma ci ripensa, può andare in Impostazioni > Chat > Private Processing e disabilitare tutto. Ma una volta che l’AI ha letto i messaggi, non può “dimenticarli”. L’unica protezione vera è non attivare mai la funzione. Questa è solo la fase uno. Tra qualche anno, l’AI di WhatsApp potrebbe suggerire cosa rispondere, analizzare l’umore in base ai messaggi, prevedere cosa vogliamo comprare dalle conversazioni, ecc. Tutto “per aiutarci“, ovviamente.
Meta ci sta offrendo un patto: comodità in cambio di privacy. L’AI legge tutto, ma ci semplifica la vita. È un accordo che milioni di persone accetteranno senza pensarci.