Windows 11 24H2 e hot patching: come funziona?

Windows 11 24H2 e hot patching: come funziona?

In fase di test l'implementazione dell'hot patching per la distribuzione degli aggiornamenti su Windows 11: potrebbe arrivare con 24H2.
Windows 11 24H2 e hot patching: come funziona?
In fase di test l'implementazione dell'hot patching per la distribuzione degli aggiornamenti su Windows 11: potrebbe arrivare con 24H2.

Microsoft è ben consapevole di quanto debba migliorare le modalità di gestione degli aggiornamenti destinati ai propri sistemi operativi e Windows 11 potrebbe presto accogliere una novità proprio su questo fronte: il cosiddetto hot patching. Al momento è in fase di test con il coinvolgimento degli Insider presenti nel canale Dev, a conferma di un’indiscrezione circolata il mese scorso, ma potrebbe debuttare per tutti nella sua incarnazione definitiva con l’arrivo della versione 24H2 previsto per la seconda metà dell’anno.

Hot patching per Windows 11 a partire da 24H2?

Di cosa si tratta? In estrema sintesi, è la tecnologia che permette di applicare gli update più importanti della piattaforma (ad esempio quelli distribuiti mensilmente con il Patch Tuesday) senza più obbligare al successivo riavvio del PC. La necessità di interrompere ciò che si sta facendo per il reboot è, per molti, un grattacapo non di poco conto, soprattutto in ambito aziendale.

Un approccio che Microsoft già conosce bene, adottato da tempo sulle edizioni di Windows per i server e sulle console Xbox.

Stando a quanto si legge in un documento del supporto Funziona applicando patch al codice in memoria dei processi in esecuzione senza dover riavviare il processo. È bene precisare che, anche con l’hot patching, è richiesto un reboot ogni tre mesi, almeno nella sua forma oggi implementata dalla software house, come mostrato dallo schema qui sotto.

Con l'hot patching di Windows è necessario un riavvio del PC ogni tre mesi

Pro e contro di questo metodo

Se ridurre a un terzo il numero delle interruzioni necessarie per l’installazione degli aggiornamenti rappresenterebbe di certo un passo in avanti, c’è un compromesso da accettare: la disinstallazione degli aggiornamenti applicati con questa modalità non è possibile in modo selettivo.

Vale a dire che, se dopo aver scaricato e installato il Patch Tuesday di gennaio il PC è stato riavviato, mantenendolo poi sempre acceso e applicando quelli di febbraio e marzo con l’hot patching, in caso di problemi l’utente non potrà eliminare solo quest’ultimo, ma dovrà necessariamente tornare a quello di inizio anno, rimuovendo entrambi gli update introdotti nel PC senza reboot.

Come scritto in apertura, la novità è attualmente in fase di test e non dovrebbe debuttare prima del lancio di Windows 11 24H2 previsto per l’autunno.

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Pubblicato il
5 mar 2024
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