Google ha deciso di fare una cosa completamente inutile, ma adorabile: creare 20 animazioni diverse per il pulsante like. E Funziona. Si guarda un video sui gatti, si preme like e e appare un gattino animato. Si guarda una partita di calcio, si preme like, e si vede un pallone che rimbalza. È un puro divertissement.
YouTube cambia il like: ora è un’animazione a tema
Andreas Storm su X ha raccolto tutte e 20 le animazioni in due video. Le categorie incluse sono:
- Veicoli a motore;
- Apprendimento, per quando si mette like a un tutorial su come risolvere equazioni differenziali o cambiare una lampadina;
- Musica, animazioni con note musicali che danzano, ovviamente;
- Film, per i cinefili che passano ore a guardare trailer e recensioni;
- Viaggi, animazioni con aerei, valigie, mappe;
- Sport, YouTube ha coperto praticamente ogni sport popolare, più il cricket per il mercato indiano;
- Cucina, animazioni con pentole, coltelli, fuoco. Per chi mette like alle ricette che non preparerà mai…;
- Gatti e cani;
- Generi cinematografici, animazioni per commedie, horror, romantici, thriller, TV.
Questa nuova funzione non risolve nessun problema che gli utenti avevano, non aumenta l’engagement, o almeno non significativamente. È semplicemente… carina.
YouTube's new like animations pic.twitter.com/n3FRtasP3D
— Andreas Storm (@avstorm) October 28, 2025
Tutti odiano la nuova veste grafica di YouTube
YouTube ha appena lanciato una revisione completa dell’interfaccia per web, mobile e TV. Ma la cosa non è piaciuta alla gran parte degli utenti. Molti si lamentano dei menu spostati e dei bottoni ridimensionati, eppure in un’era dove le piattaforme tech sembrano sempre più un clone l’una dell’altra, tutte con lo stesso design minimalista, tutte con gli stessi algoritmi, tutte che cercano di massimizzare il tempo di permanenza, i piccoli dettagli, come delle semplici animazioni, contano.
Probabilmente, gli utenti apprezzeranno le modifiche all’interfaccia poco alla volta. È il ciclo naturale di ogni restyling: odio iniziale, lamentele infinite, poi graduale accettazione, e alla fine nessuno si ricorda nemmeno com’era prima.