YouTube, test A/B per titoli e miniature dei video, come funziona

YouTube, test A/B per titoli e miniature dei video, come funziona

YouTube estende i test A/B a titoli e miniature. I creator possono caricare fino a tre varianti. L'algoritmo sceglie la più efficace.
YouTube, test A/B per titoli e miniature dei video, come funziona
YouTube estende i test A/B a titoli e miniature. I creator possono caricare fino a tre varianti. L'algoritmo sceglie la più efficace.

Dopo aver lanciato a luglio la possibilità di testare titoli diversi per una piccola percentuale di creator, La piattaforma ha esteso lo strumento su YouTube Studio a tutti i creator con accesso alle funzionalità avanzate. Ora chiunque abbia un canale decente può sperimentare quale titolo acchiappa più clic, senza dover affidarsi all’istinto.

YouTube estende i test A/B dei titoli video a tutti i creator

La funzione si basa su uno strumento già esistente per testare le miniature, ma ora include anche i titoli. È possibile caricare fino a tre titoli diversi, o combinazioni di titoli e miniature, e YouTube li testerà uniformemente tra gli spettatori per un massimo di due settimane. L’obiettivo è capire quale combinazione genera il tempo di visualizzazione più alto.

YouTube distribuisce le tre opzioni in modo uniforme tra gli spettatori. Metà vede il titolo A, un quarto il titolo B, un quarto il titolo C. Dopo due settimane (o prima, se i dati sono già pronti), la piattaforma determina quale combinazione ha generato più tempo di visualizzazione totale e la contrassegna come “vincitrice”.

A quel punto, il titolo vincente viene applicato automaticamente al video finale. Se i risultati non sono definitivi, YouTube usa di default la prima combinazione caricata. Ma si può anche ignorare completamente i risultati e scegliere manualmente quello che si preferisce, nel caso ci fossero ragioni artistiche o strategiche per preferire un titolo che l’algoritmo ha bocciato.

La scelta di YouTube di basare tutto sul tempo di visualizzazione invece che sui clic è significativa. Significa che non basta un titolo che attira l’attenzione, serve un titolo che promette quello che il video effettivamente offre. Se si scrive “INCREDIBILE RIVELAZIONE CHOC” e poi il video è noioso, la gente cliccherà ma se ne andrà dopo 10 secondi. L’algoritmo lo considera un fallimento.

Questa metrica spinge i creator verso titoli onesti ma accattivanti, invece di puro clickbait. O almeno, questo è quello che spera YouTube. Nella pratica, probabilmente vedremo titoli sempre più ottimizzati per massimizzare il tempo di visualizzazione, che non vuol dire necessariamente video migliori…

Solo su desktop e con restrizioni

La funzione è disponibile solo su desktop, non su mobile. Una scelta curiosa considerando che molti creator gestiscono i loro canali principalmente da smartphone o tablet. Forse YouTube considera il test A/B un’attività abbastanza seria da richiedere uno schermo grande e una tastiera vera.

È possibile applicare i test solo a video pubblici di lunga durata, archivi di live streaming salvati come video, o episodi di podcast. Non ai video privati, agli Short (almeno per ora), e ai contenuti contrassegnati per pubblico adulto o per i bambini.

Per i creator professionali questa funzione è uno strumento potente. Invece di indovinare quale titolo funziona meglio, possono testare scientificamente e lasciar decidere ai dati. Per i creator casuali potrebbe essere una complicazione inutile. E per gli spettatori significa che vedranno versioni diverse dello stesso video a seconda di quando lo trovano, con titoli che cambiano in base a esperimenti di cui non sono consapevoli.

Fonte: Google
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Pubblicato il
10 dic 2025
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