Zynga, addio a Facebook?

Zynga, addio a Facebook?

Alta tensione nelle negoziazioni in vista di un canale dedicato al social gaming. Il sito in blu vorrebbe l'esclusiva e il 30 per cento dei ricavi. Ma lo sviluppatore medita di abbandonare la nave
Alta tensione nelle negoziazioni in vista di un canale dedicato al social gaming. Il sito in blu vorrebbe l'esclusiva e il 30 per cento dei ricavi. Ma lo sviluppatore medita di abbandonare la nave

La tensione avrebbe raggiunto alti livelli di criticità. Preparando un’intensa atmosfera di scontro tra Facebook e Zynga, il gigante statunitense dei giochi social. Un rapporto ridotto ai minimi termini, almeno secondo un articolo pubblicato da TechCrunch . Il social network in blu avrebbe infatti costretto Zynga ad uno sgradito ultimatum: accettare le sue condizioni o assistere alla chiusura definitiva di alcuni giochi made in San Francisco .

E si è addirittura parlato di un vero e proprio racket , messo in piedi dal sito di Mark Zuckerberg per ottenere il controllo assoluto dell’universo economico creato da titoli più che popolari come Mafia Wars e Farmville . Stando a fonti rimaste anonime, Facebook vorrebbe che tutti i pagamenti effettuati sulle piattaforme di Zynga avvengano tramite i suoi Credit , dai quali il sito in blu prenderebbe una fee di circa il 30 per cento .

Ma c’è dell’altro, sempre secondo fonti interne al colosso dei social game. Facebook vorrebbe anche assicurarsi che Zynga rimanga solo ed esclusivamente sulla sua piattaforma , soprattutto dopo il lancio del sito ufficiale di Farmville . Un messaggio di posta elettronica pubblicato da TechCrunch ha effettivamente parlato di tensioni e minacce nelle negoziazioni in vista di un social gaming network chiamato Zynga Live. L’azienda californiana avrebbe così illustrato le sue prossime intenzioni: abbandonare la nave Facebook in un tempo che potrebbe essere molto breve – giorni? – o al massimo entro sei mesi. Contattato dallo stesso TechCrunch , il social network in blu si è praticamente rifiutato di discutere pubblicamente la cosa.

Alti livelli di tensione, dunque, che ormai per la software house specializzata nel social gaming casuale si sono trasformati in normale amministrazione. Zynga si era già persino imbattuta nelle agguerrite dichiarazioni del movimento animalista People for the Ethical Treatment of Animals (PETA), scagliatosi contro l’utilizzo dei cani pitbull come possibili armi da combattimento nel bestseller social Mafia Wars . Pitbull virtuali, ovviamente, che hanno comunque fatto indignare Tracy Reiman, vicepresidente di PETA.

In una lettera al CEO di Zynga, Mark Pincus, Reiman aveva sottolineato come l’uso di pitbull digitali in Mafia Wars potesse ulteriormente indurre addestratori senza scrupoli a trattare questi cani come macchine per uccidere . Un problema attuale a dire di PETA, evidenziato dalle frequenti lotte clandestine organizzate.

Ricevuta la missiva, pare che Pincus si sia mosso a compassione, in quanto amante di tutti i cani. Come sottolineato anche dalla stessa Reiman, il nome Zynga deriva da Zinga, il fedele compagno a quattro zampe dello stesso founder e CEO. PETA ha quindi ringraziato, spedendo a Pincus una scatola di cioccolatini vegani.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
10 mag 2010
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