3.000 nuovi punti vendita Amazon Go in pochi anni

3.000 nuovi punti vendita Amazon Go in pochi anni

Il colosso dell'e-commerce punta a rivoluzionare anche lo store fisico: Bezos vuol inaugurare 3.000 punti vendita Amazon Go entro i prossimi anni.
3.000 nuovi punti vendita Amazon Go in pochi anni
Il colosso dell'e-commerce punta a rivoluzionare anche lo store fisico: Bezos vuol inaugurare 3.000 punti vendita Amazon Go entro i prossimi anni.

Si chiama Just Walk Out Technology ed è il sistema messo a punto dal colosso dell’e-commerce per togliere di mezzo le casse dagli store fisici: il cliente entra nel punto vendita, si autentica avvicinando lo smartphone a un tornello, compra ciò che vuole e infine esce, senza file né attese per il pagamento. Istantaneamente riceve una notifica con la spesa totale e il dettaglio dei prodotti acquistati. È la tecnologia alla base dell’iniziativa Amazon Go, basata su deep learning e machine vision.

Amazon Go

Il primo store di questo tipo è stato inaugurato ormai un paio d’anni fa a Seattle, nei pressi del quartier generale del gruppo. Un banco di prova utile al miglioramento del sistema, una piattaforma dalla quale raccogliere i feedback necessari al suo perfezionamento. A quanto pare il progetto ha imboccato la direzione giusta, tanto che la società sembra aver in previsione di aprirne altre migliaia già entro i prossimi anni. Fino a 3.000 negli Stati Uniti, stando alle indiscrezioni riportate oggi da Bloomberg. È la visione di Jeff Bezos per rivoluzionare, dopo l’e-commerce, anche lo store fisico.

Da Amazon non giungono conferme né smentite ufficiali in merito, ma è stata sufficiente la voce di corridoio perché le azioni di alcune delle più note e importanti catene d’oltreoceano subissero una flessione sul mercato azionario: Walmart -0,6%, Target -1,5%, Kroger -3,1%.

Investimento monstre

Uno dei potenziali ostacoli per il progetto d’espansione di Amazon Go è costituito dall’investimento necessario alla realizzazione dei punti vendita. Fonti ritenute vicine all’iniziativa parlano di un milione di dollari necessario solo per l’allestimento dell’apparato hardware delegato a monitorare l’attività dei clienti. Se però c’è qualcuno in grado di sostenere la spesa è proprio Bezos, l’uomo più ricco del mondo, che in più d’un occasione ha già dimostrato la propria lungimiranza nel finanziare iniziative capaci di generare profitto solo dopo qualche tempo (Web Services in primis).

Ad oggi sono quattro gli store Amazon Go già inaugurati o in fase di realizzazione, distribuiti nelle città di Seattle e Chicago. In due di questi è possibile acquistare esclusivamente snack, sandwich, bevande e insalate, mentre altri si avvicinano maggiormente a un negozio di alimentari tradizionale, con una scelta più ampia. La scelta di concentrarsi su questo tipo di prodotti è presumibilmente legata al margine di profitto maggiore rispetto a quello offerto da altri generi.

Uno store Amazon Go

Amazon e gli store fisici

Va in ogni caso ricordato che il gruppo già gestisce punti vendita fisici negli Stati Uniti, con circa 20 librerie distribuite in tutto il territorio. Inoltre, nel giugno dello scorso anno è stata annunciata l’acquisizione di Whole Foods Market, catena specializzata in cibo organico e biologico, con un’operazione valutata in oltre 13 miliardi di dollari. Gli store Amazon Go, però, per la loro stessa natura mettono in discussione il concetto stesso di shopping. Queste le parole di Bezos, raccolte la scorsa settimana in occasione di un suo intervento a Washington.

Siamo molto interessati agli store fisici, ma solo se hanno qualcosa di nuovo da offrire. Imitando gli altri non funzionerebbe.

Per quanto riguarda la roadmap, il gruppo sembra aver intenzione di realizzare i primi 10 store senza cassa già entro la fine dell’anno e 50 nel 2019 arrivando così a toccare tutte le più importanti città d’oltreoceano, per poi toccare quota 3.000 nel 2021. La strategia prevede di posizionare nelle vicinanze i negozi di una stessa zona, in modo da poterli rifornire riducendo le spese logistiche.

Fonte: Bloomberg
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Pubblicato il 20 set 2018
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