Vercelli – Quando si parla di sperpero del denaro pubblico si deve pensare anche ad abusi dei dipendenti? Forse sì: è alle dipendenze della Provincia di Vercelli un incauto utente che la scorsa primavera, mentre si trovava in ferie, con il cellulare affidatogli dall’ente è riuscito ad accumulare una bolletta stratosferica di ben 9mila euro.
Il fatto sembra avere dell’incredibile, ma a tutto c’è una spiegazione: il dipendente pubblico, assente dall’ufficio per ferie, alcuni mesi fa ha utilizzato il cellulare di servizio per parlare e collegarsi ad Internet (a più non posso). Un collegamento pressoché continuo, evidentemente, visto l’ammontare, che è balzato all’occhio di chi, presso gli uffici amministrativi della Provincia, si occupa delle fatture di telefonia mobile (in questo caso dell’operatore Vodafone).
Inizialmente si era pensato ad un clamoroso errore di fatturazione, poi alla possibilità che il cellulare fosse stato “clonato”. Le rassicurazioni dell’utente, che aveva escluso possibilità differenti, hanno portato la Provincia a chiedere una verifica al gestore che, dopo un’indagine interna, ha comunicato che la SIM card non risulta clonata e ha escluso le ipotesi descritte, spiegando che l’importo, dovuto ad un ingente traffico Internet, risulta corretto: “Non risulta essere stata accertata alcuna clonazione o errore di fatturazione”.
In seguito all’episodio, l’assessore al personale della Provincia Fabrizio Finocchi ha chiesto al segretario generale e il direttore del personale di aprire un procedimento a carico del navigatore e chiacchierone abusivo, che si trova in una posizione decisamente poco invidiabile, dal momento che rischia l’applicazione di una pesante sanzione disciplinare, che potrebbe arrivare fino al licenziamento.