Addio al fact-checking: inserzionisti di Meta preoccupati

Addio al fact-checking: inserzionisti di Meta preoccupati

Gli inserzionisti temono che la loro reputazione possa essere danneggiata dall'eliminazione del fact-checking e dalle norme sull'incitamento all'odio.
Addio al fact-checking: inserzionisti di Meta preoccupati
Gli inserzionisti temono che la loro reputazione possa essere danneggiata dall'eliminazione del fact-checking e dalle norme sull'incitamento all'odio.

Meta ha annunciato che eliminerà il programma di fact-checking negli Stati Uniti (non ancora in Europa). Su Facebook, Instagram e Threads verranno introdotte le Community Notes, come su X. Gli inserzionisti sono però preoccupati, in quanto la novità potrebbe rappresentare un rischio per la loro reputazione.

Meta garantisce la “brand safety”

Le organizzazioni di fact-checking segnalano contenuti falsi e ingannevoli. Meta può quindi aggiungere specifiche etichette per informare gli utenti. Secondo alcuni esperti, le note della collettività non sono molto efficaci. L’azienda di Menlo Park ha inoltre cambiato le norme relative all’incitamento all’odio per consentire discussioni su argomenti precedentemente vietati.

Queste due novità potrebbero trasformare i social network di Meta in “copie di X”. Come già accaduto per l’azienda di Elon Musk, anche gli inserzionisti che pubblicizzano i loro prodotti su Facebook e Instagram sono preoccupati delle possibili conseguenze. Durante un incontro con i dirigenti di Meta hanno evidenziato che i tool usati dall’azienda di Menlo Park potrebbero non impedire che gli annunci vengano visualizzati vicino a contenuti offensivi o fake news.

Meta ha comunque garantito che la “brand safety” verrà rispettata al 100%. Il termine si riferisce alla pratica che evita la visualizzazione di annunci pubblicitari vicino a contenuti che potrebbero danneggiare la reputazione dell’inserzionista.

Le note della collettività verranno utilizzate solo per i post organici e non pagati, non ai post pubblicitari. Molti inserzionisti pubblicano anche post organici su Facebook e Instagram, quindi hanno chiesto a Meta di fornire tool per evitare contenuti pericolosi per la propria immagine.

Fonte: WSJ
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Pubblicato il
27 gen 2025
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