AGCOM: lockdown e traffico dati in Italia

AGCOM: lockdown e traffico dati in Italia

AGCOM ha diramato dati relativi al traffico dati e voce nelle settimane del lockdown: la rete ha retto, ma il carico è stato soprattutto su quella fissa.
AGCOM: lockdown e traffico dati in Italia
AGCOM ha diramato dati relativi al traffico dati e voce nelle settimane del lockdown: la rete ha retto, ma il carico è stato soprattutto su quella fissa.

AGCOM ha diramato un aggiornamento del traffico (voce e dati) su rete fissa e mobile in Italia, partendo da metà febbraio ed arrivando fino alla scorsa settimana. Si tratta di una fotografia estremamente interessante, perché consente di capire quale sia stata la risposta degli italiani alla chiusura delle attività ed all’interruzione degli spostamenti.

Traffico dati su rete fissa e mobile: i dati

Questi i dati forniti dall’Authority:

AGCOM: traffico dati e voce da febbraio ad aprile

La deviazione standard dà indicazione della variabilità delle comunicazioni sui dati di traffico dei singoli operatori, tenuto conto della suddetta pesatura. La somma della media e della relativa deviazione standard fornisce un’indicazione, pesata con le quote di mercato, dello spread rispetto alla media della variazione percentuale di traffico osservata dai rispondenti e, pertanto, una indicazione pesata del massimo incremento di traffico.

In particolare i KPI definiti per il traffico dati sono stati i seguenti:

  • Intensità di traffico: picco (Gbps) nella settimana;
  • Volume di traffico: somma dei volumi (TB) nella settimana.

Come evidente, il picco di traffico dati da rete fissa si è registrato a partire dalla settimana 9-15 marzo, ossia quella relativa all’inizio del lockdown. La media è rimasta alta fino al 29 marzo, per poi iniziare lentamente a ritracciare (sulla scia di un medesimo trend registrato a livello europeo).

Relativamente al traffico dati mobile, la crescita è avvenuta nel periodo medesimo, ma con picchi di minore entità e con maggior continuità.

In ogni caso, come già certificato anzitempo, la rete ha retto: l’abbassamento della qualità sui servizi di streaming, soprattutto, ha consentito di poter assorbire l’improvviso carico di lavoro che la zoppicante rete italiana si è trovata a dover gestire ed ora, quando ormai siamo prossimi alla parziale riapertura delle attività, la situazione dovrebbe rientrare verso una parziale, temporanea e fragile normalità.

Fonte: AGCOM
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Pubblicato il
30 apr 2020
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