Agenti AI per la casa smart del futuro, cosa cambierà

Agenti AI per la casa smart del futuro, cosa cambierà

Gli agenti AI sono in grado di prendere decisioni in autonomia, portando la casa smart a un livello superiore di automazione.
Agenti AI per la casa smart del futuro, cosa cambierà
Gli agenti AI sono in grado di prendere decisioni in autonomia, portando la casa smart a un livello superiore di automazione.

Come sarebbe vivere in una casa che si prende cura di noi? Una casa che impara a conoscerci e ad anticipare i nostri bisogni? Una casa capace di gestire i compiti quotidiani autonomamente? Sembra un film di fantascienza, ma non lo è. Con lo sviluppo dell’AI “agentica” questo scenario futuristico non è poi così lontano.

Fino ad oggi la nostra idea di casa smart è quella di un luogo super tecnologico, dove ogni dispositivo risponde a comandi vocali o un semplice tap sullo smartphone. Accendere le luci, abbassare le tapparelle, regolare la temperatura, mettere su la playlist preferita. Tutte azioni che richiedono comunque un nostro input, un nostro sforzo, anche se minimo. Ma con l’arrivo degli agenti AI, le cose stanno cambiando radicalmente.

Che cosa sono gli agenti AI?

Gli assistenti virtuali tradizionali come Alexa si attivano solo quando gli parliamo. Al contrario, gli agenti AI sono sempre vigili e pronti a intervenire quando occorre. Inoltre, sono in grado di prendere decisioni e agire in modo autonomo. In pratica, sono una forma di intelligenza artificiale più evoluta.

Facciamo qualche esempio concreto. Non c’è il latte per la colazione? L’AI se ne accorge e ne ordina una confezione su Deliveroo in tempo per il nostro risveglio. Il condizionatore si è rotto nel bel mezzo di un’ondata di caldo? L’AI contatta il tecnico, fissa un appuntamento e ci avvisa con un messaggio. si hanno amici a cena? L’AI suggerisce una playlist adatta all’occasione e una ricetta basata sugli ingredienti che si hanno in frigo.

I primi passi verso il futuro

Sembrano scenari da film, ma ci sono già aziende che ci stanno lavorando. Come LG che al CES 2024 ha presentato un concept chiamato “Smart Home AI Agent“. Una soluzione di automazione domestica che mira a gestire tutti i dispositivi della casa.

Nel caso di LG, l’agente è integrato in una piattaforma robotica mobile dalle fattezze umane, ma non c’è un motivo particolare per cui debba essere così. Può essere semplicemente un programma informatico che controlla la tecnologia della casa secondo necessità, utilizzando microfoni, telecamere e altri sensori.

Certo, siamo ancora agli inizi di questa rivoluzione. Le soluzioni attuali sono per lo più sperimentali o limitate a contesti di nicchia. Ma gli esperti sono concordi nel ritenere che l’AI agentica rappresenti il futuro della casa smart. Un futuro in cui le nostre case saranno sempre più autonome, reattive e personalizzate sulle nostre esigenze.

La sfida dell’affidabilità

Naturalmente, l’affidabilità è un tema caldo. Come le persone, anche gli agenti AI possono commettere errori e causare potenziali danni. Quindi, trovare un buon equilibrio tra sicurezza e utilità sarà l’ostacolo più grande, oltre a far funzionare la tecnologia di base.

Forse una vera casa smart dovrebbe essere offline. Cedere il controllo della tecnologia della propria casa a un computer lontano in un data center non a tutti sembra una buona idea. I servizi possono subire interruzioni, Internet può andare in down. Quindi la speranza è che in futuro potremo eseguire questi agenti AI in locale, all’interno delle nostre case.

Ovviamente, questi agenti avranno accesso a Internet, ma quando l’accesso verrà interrotto per qualche motivo, dovrebbero comunque essere in grado di fare tutto il loro lavoro, senza dipendere strettamente da una connessione di rete.

Poi c’è il discorso privacy e sicurezza. Siamo pronti a condividere ogni aspetto della nostra vita domestica con un’entità digitale? Come possiamo scongiurare che gli agenti AI vengano hackerati o manipolati da malintenzionati?

Anche le questioni etiche e sociali hanno il loro peso. Che impatto avrà questa tecnologia sul lavoro domestico e di cura? Rischieremo di diventare ancora più pigri e dipendenti dalle macchine? E come faremo a gestire il rapporto con questi “coinquilini digitali” sempre presenti nelle nostre case?

Sono domande importanti, che dovranno trovare risposte adeguate man mano che l’AI agentica si diffonderà nelle nostre vite.

I benefici ipotetici degli agenti AI

Certo, gli agenti AI non comportano solo dei rischi, ma anche dei benefici. Un agente AI ad esempio potrebbe migliorare la qualità della vita di anziani e persone con disabilità. Potrebbe ricordare di prendere le medicine o allertare il pronto soccorso in caso di necessità. Ma non è tutto.

Gli agenti AI potrebbero rendere le nostre case più efficienti. Un agente AI può ottimizzare i consumi energetici. Analizza i picchi di utilizzo, suggerisce alternative, gestisce l’accensione degli elettrodomestici nei momenti più convenienti. Il risultato? Bollette più leggere e un impatto ambientale ridotto.

E non dimentichiamo il tempo e le energie che potremmo risparmiare delegando all’AI tutta una serie di incombenze pratiche. Tempo ed energie da dedicare a ciò che più ci piace e ci gratifica: la famiglia, gli amici, le passioni, il relax. L’AI agentica può essere un’opportunità per rendere le nostre case più comode e personalizzate. Luoghi in cui la tecnologia è al servizio delle persone e non viceversa.

Certo, perché questo sogno diventi realtà c’è ancora molta strada da fare. Serviranno soluzioni tecnologiche sempre più raffinate e accessibili. Serviranno standard condivisi per garantire l’interoperabilità e la sicurezza dei sistemi. E soprattutto servirà un profondo cambiamento culturale nel nostro modo di concepire e vivere la casa.

Ma sono sfide che forse vale la pena affrontare. In gioco c’è la possibilità di disegnare un futuro in cui ogni casa è un rifugio su misura, capace di adattarsi in modo intelligente alle esigenze e ai desideri di chi la abita.

L’AI agentica potrebbe non fermarsi alle mura domestiche. Gli agenti potrebbero accompagnarci anche fuori casa, integrati nei nostri smartphone o nelle nostre auto. Potrebbero aiutarci a trovare parcheggio o a evitare il traffico. O perché no, a scoprire angoli nascosti della nostra città, a conoscere persone con i nostri stessi interessi.

E a livello più ampio, l’AI agentica potrebbe contribuire a rendere le nostre città più efficienti e sostenibili. I sistemi di gestione dei rifiuti potrebbero ottimizzare i percorsi di raccolta in base alle aree più critiche, riducendo sprechi e costi operativi. Le reti energetiche potrebbero distribuire l’elettricità privilegiando le fonti rinnovabili, quando disponibili. I trasporti pubblici potrebbero adattare orari e frequenze in base alle esigenze dei passeggeri in tempo reale. L’assistenza sanitaria potrebbe diventare più proattiva, con l’intelligenza artificiale che identifica situazioni di emergenza o monitora lo stato di salute delle persone.

Sono scenari affascinanti, ma ancora da immaginare. Per far maturare l’AI agentica servono investimenti, sperimentazione, ma anche una riflessione etica e sociale. Dobbiamo chiederci che tipo di rapporto vogliamo instaurare con questi agenti intelligenti, che ruolo vogliamo dare loro nelle nostre vite e nelle nostre comunità.

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Pubblicato il
24 gen 2025
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