Gli hacker hanno trovato un nuovo giocattolo: l’intelligenza artificiale. E non è una buona notizia per noi. I criminali informatici la usano per lanciare attacchi più frequenti, più mirati e più efficaci. Un vero incubo per la sicurezza di aziende e privati.
Hacker scatenati con l’AI: attacchi più frequenti e micidiali
Splunk, una società specializzata in AI, ha lanciato l’allarme. Nel suo ultimo rapporto, rivelano che l’uso dell’AI da parte degli hacker è in forte aumento. Gli attacchi sono raddoppiati nell’ultimo anno. Ma non è solo una questione di quantità. Grazie all’AI, gli hacker possono creare malware più sofisticati, phishing più credibili e strategie di attacco personalizzate per ogni vittima. Insomma, colpiscono più spesso e con più precisione.
Ma come fanno gli hacker a usare l’AI per superare le nostre difese? Semplice: la addestrano sui dati rubati per capire come funzionano i nostri sistemi di sicurezza. Poi creano attacchi su misura per aggirarli, sfruttando vulnerabilità che un occhio umano faticherebbe a vedere. E non finisce qui. Usano chatbot e deepfake per ingannare gli utenti e rubare credenziali. Un’arma a 360 gradi che colpisce sia le macchine che le persone.
Aziende impreparate e vulnerabili
Purtroppo, le aziende sembrano impreparate ad affrontare questa nuova minaccia. Solo una piccola percentuale usa l’AI per difendersi, contro la quasi totalità degli hacker che la usa per attaccare. E anche chi la usa spesso non sa come sfruttarla al meglio. Il risultato? Siamo esposti agli attacchi come un pugile che si scopre.
L’intelligenza artificiale sta cambiando profondamente anche il mondo della cybersicurezza. E non sempre in meglio. Se da un lato offre nuove opportunità di difesa, dall’altro dà agli hacker un’arma micidiale per colpirci.
Per vincere questa battaglia, le aziende devono capire la portata della minaccia, investire in strumenti di difesa basati sull’AI e formare il proprio personale per usarli al meglio. Solo così potranno sperare di tenere testa ad hacker sempre più scaltri e senza scrupoli. La posta in gioco è alta: i nostri dati, i nostri soldi e la nostra stessa identità digitale.