C’era una volta una centrale nucleare in South Carolina, la Virgil C. Summer. Un impianto ambizioso, con due nuovi reattori in costruzione che avrebbero dovuto portare energia pulita e abbondante. Ma qualcosa andò storto. I costi lievitarono, i tempi si dilatarono e il sogno si trasformò in un incubo. Nel 2017, il progetto fu abbandonato, lasciando dietro di sé uno scheletro di cemento e acciaio e un buco di miliardi di dollari.
Reattori nucleari abbandonati per alimentare i data center AI
Ma ora, otto anni dopo, qualcuno vuole risvegliare questi reattori zombie. Si tratta di Santee Cooper, l’utility statale che aveva avviato l’espansione della centrale insieme a SCANA. Perché questo ritorno di fiamma? Semplice: la fame di energia dei data center dell’intelligenza artificiale.
Così, Santee Cooper ha fiutato l’affare: riavviare i lavori, trovare partner disposti a finanziare il completamento e vendere tutta quella bella energia alle big tech. Certo, la strada non è in discesa. L’espansione della centrale era stata un tale disastro da mandare in bancarotta Westinghouse, un nome storico dell’energia nucleare americana. E aveva portato alla condanna per frode di due dirigenti di SCANA. Senza contare i miliardi di costi scaricati sugli ignari contribuenti grazie a una legge compiacente.
Ma Santee Cooper è ottimista. Dopotutto, Microsoft ha appena stretto un accordo per riavviare un reattore a Three Mile Island. E Meta è alla ricerca di chi possa fornirle fino a 4 gigawatt di energia. Il vento sta cambiando, e il nucleare sembra tornato in auge dopo anni di ostracismo.
Ma non sarà una passeggiata. Ogni accordo dovrà fare i conti con la politica, visto che Santee Cooper è un’utility pubblica e i contribuenti hanno già pagato caro il fallimento precedente. Ma se il progetto andasse in porto, potrebbe alleggerire il fardello e portare nuova linfa all’economia locale.
Il nucleare nell’era dell’AI
Ma al di là delle vicende di questa singola centrale, la notizia ci dice qualcosa di più profondo. Ci parla di come l’ascesa dell’intelligenza artificiale stia ridisegnando il panorama energetico globale. Di come la fame di dati e di potenza di calcolo stia spingendo verso fonti di energia sempre più abbondanti e affidabili.
E il nucleare, con la sua capacità di produrre grandi quantità di elettricità in modo continuo e prevedibile, sembra tornato in pole position. Certo, restano i problemi di sempre: i costi, la sicurezza, le scorie. Ma di fronte alla sfida epocale dell’AI, molti sono pronti a scommettere di nuovo sull’atomo. Sarà la scelta giusta? Solo il tempo ce lo dirà.