È passato più di un anno da quando Google ha iniziato a lanciare la sua nuova esperienza di ricerca chiamata AI Overview. Questo esperimento, che consiste nell’integrazione di riassunti scritti dall’AI su alcune query degli utenti, ha suscitato la curiosità degli utenti di Internet e la paura degli editori, preoccupati dell’impatto che le sintesi avrebbero potuto avere sul loro traffico. Ma come stanno veramente le cose?
AI Overview di Google un anno dopo, il traffico web crolla del 30%
In uno studio, SEO BrightEdge fa il bilancio di un anno di AI Overview. Per realizzare la ricerca, BrightEdge ha utilizzato il suo strumento Generative Parse, che analizza le query ad alto volume che attivano le AI Overview, i tipi di contenuti citati, la loro posizione nei risultati e le tendenze nelle impressioni di Google.
Le preoccupazioni dei professionisti SEO potrebbero essere fondate. Nel giro di un anno, il numero di impressioni su Google è aumentato notevolmente, di oltre il 49%. Secondo BrightEdge, questi dati dimostrano che la funzione incoraggia gli utenti a effettuare ricerche più frequenti e a utilizzare una gamma più ampia di query, in particolare quelle che restituiscono sintesi ricche e potenziate dall’intelligenza artificiale.
Tuttavia, questo aumento non si riflette nel numero di clic, anzi. Dal 14 maggio 2024, il tasso medio di clic è diminuito di quasi il 30%. Il motivo è semplice: gli utenti di Internet possono accedere a una risposta preconfezionata e quindi non hanno più bisogno di cliccare sui link. Il trend è confermato anche da altre analisi, come emerge da una ricerca di Ahrefs.
AI Overview: quali sono i settori più colpiti?
All’inizio, le AI Overview sono state testate con cautela da Google, che ha evitato di intervenire troppo pesantemente su alcuni tipi di contenuti. Questo periodo sembra essere terminato: Google sta impiegando massicciamente le AI Overview in settori con un elevato bisogno di autorevolezza e di contenuti strutturati, come il B2B tech (70% delle query interessate, rispetto al 36% di un anno fa), le assicurazioni (63%), ma anche su argomenti sensibili come la salute (87%) e l’istruzione (sempre 87%). I contenuti pubblicati su questi argomenti sono considerati fattuali e spesso “evergreen”. Pertanto, si prestano perfettamente ai riassunti dell’intelligenza artificiale.
Le stime di SEMrush Sensor suggeriscono che l’impatto potrebbe essere ancora più ampio, ma con qualche variazione: Per i temi legati a occupazione e formazione, oltre il 20% delle ricerche ha già un riassunto AI. Per la salute, la percentuale supera il 30%. Al contrario, il settore finanza resta più “protetto”, con meno del 10% delle query coinvolte dalle AI Overview.
Le richieste degli utenti stanno cambiando
Un altro sviluppo degno di nota, direttamente collegato alle panoramiche AI: le richieste degli utenti stanno cambiando. Ciò può essere visto in due modi. Gli utenti di Internet formulano richieste più lunghe e complesse, spesso di 8 o più parole, il che riflette una ricerca più colloquiale e contestuale. Il vocabolario utilizzato sta diventando più tecnico e specializzato, con un aumento del 48% dei termini relativi a settori come la salute, la finanza o l’ingegneria.
Le fonti di AI Overview: non sono necessariamente quelle posizionate meglio
Lo studio rivela che anche le fonti scelte da Google per le risposte generate con AI Overview sono cambiate radicalmente. Prima, l’algoritmo tendeva a citare solo le pagine posizionate meglio nei risultati di ricerca organica (nelle prime 10-20 posizioni). Quindi solo i siti considerati più autorevoli o popolari venivano inclusi nei riassunti AI.
Ma dopo un aggiornamento importante rilasciato a marzo 2025, le cose sono cambiate: L’AI di Google ora attinge anche da pagine che si trovano molto più in basso nei risultati di ricerca, in particolare da quelle classificate tra la posizione 21 e la 100. Questo significa che anche siti meno visibili o con minor autorità possono essere selezionati per contribuire alle risposte AI, se i loro contenuti sono pertinenti e utili.
BrightEdge sottolinea alcuni dati interessanti: le citazioni dalle posizioni 21-30 sono aumentate del 400%. Quelle dalla posizione 31 alla 100 sono raddoppiate. In totale, l’89% delle fonti citate nelle panoramiche AI proviene da pagine al di fuori delle prime 100 posizioni.