Amazon entra in biblioteca

Amazon entra in biblioteca

Kindle potrà da oggi essere utilizzato per prendere in prestito libri attraverso 11mila biblioteche statunitensi
Kindle potrà da oggi essere utilizzato per prendere in prestito libri attraverso 11mila biblioteche statunitensi

Come annunciato , Amazon ha fatto il suo esordio in 11mila biblioteche degli Stati Uniti , dove da oggi sarà possibile prendere in prestito volumi anche attraverso i suoi Kindle.

L’opzione di affitto di ebook attraverso il circuito bibliotecario statunitense era già attiva per alcuni volumi, ma non prevedeva i formati Kindle.

Oltre alle compatibilità di formato, peraltro, il nuovo canale di distribuzione aveva riscontrato problemi con i diritti ad esso connaturati: il fatto che il formato digitale sia riproducibile all’infinito senza costi aggiunti comporta preoccupazioni da parte degli editori che vorrebbero mantenere il controllo sulle proprie opere e che per farlo hanno distorto il mezzo imponendo regole aggiuntive e quasi paradossali: a partire dal DRM, passando per i limiti relativi al tempo di affitto e all’utilizzo da parte di un solo utente alla volta per licenza detenuta, fino ad arrivare alle licenze “a consumo” pensate da HarperCollins per la distribuzione bibliotecaria.

Negli ultimi mesi, invece, la piattaforma e-reader di Amazon ha dimostrato interesse nei confronti del prestito di ebook: prima riaprendo la strada (che aveva chiuso) al prestito tra privati, e ora con l’apertura al canale distributivo bibliotecario.

A differenza del libro cartaceo gli utenti potranno prendere note direttamente sulla copia (d’altronde digitale) rilasciatagli dalla biblioteca, sottolineare i passaggi più interessanti e segnare le pagine in lettura: saranno poi automaticamente rimossi dal volume ma conservati sui server Amazon così che, nel caso in cui l’utente prendesse per una seconda volta il libro in prestito, ritrovi i suoi appunti.

Il grande punto interrogativo circa l’iniziativa è rappresentato dalle condizioni d’uso ulteriori a quelle già previste dai circuiti bibliotecari, eventualmente imposte da Amazon sui suoi volumi, ma che per il momento non sembrano essere state predisposte.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
22 set 2011
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