Lo Utah è il primo stato con una legge che obbliga Apple e Google ad implementare un sistema di verifica dell’età a livello di app store. Festeggiano i principali sostenitori di questo metodo, tra cui Snap, Meta e X. I critici affermano invece che si tratta di una violazione della privacy e della Costituzione.
Dati sensibili nelle mani di terzi?
La legge SB 142, nota come App Store Accountability Act, impone ai proprietari degli app store di verificare l’età degli utenti e, in caso di minorenni, richiede il controllo parentale dei genitori. Il Governatore dello Utah (Spencer Cox, repubblicano) ha tempo fino al 1 aprile per firmare la legge o porre il veto.
Una simile legge, approvata nel 2023, prevedeva l’obbligo della verifica dell’età ai social media, ma è stata bloccata da un giudice federale per la violazione del Primo Emendamento. Anche altri stati hanno introdotto leggi sulla verifica dell’età, senza successo.
Chamber of Progress, organizzazione che rappresenta le aziende su vari temi come leggi antitrust e moderazione dei contenuti, ha evidenziato che la legge dello Utah rappresenta un rischio per la privacy e la libertà di parola. Gli utenti e i genitori dei minori dovranno condividere molti dati sensibili con gli app store, prima di scaricare le app. Le informazioni dovranno essere nuovamente inviate se lo sviluppatore cambia la classificazione in base all’età e la descrizione dell’app.
Google non ha rilasciato nessun commento. Apple ha invece sottolineato l’importanza della minimizzazione dei dati raccolti, indicando la soluzione introdotta a fine febbraio. Quasi certamente verranno presentati ricorsi in tribunale, se la legge verrà firmata dal Governatore.