Apple continua a spararsi addosso

Apple continua a spararsi addosso

Dopo aver fatto chiudere siti, rimuovere materiali, trascinato in tribunale spazi alimentati dai suoi stessi fan, la mela fa rimuovere la sua pubblicità da un sito che pubblicizza Apple e Quicktime
Dopo aver fatto chiudere siti, rimuovere materiali, trascinato in tribunale spazi alimentati dai suoi stessi fan, la mela fa rimuovere la sua pubblicità da un sito che pubblicizza Apple e Quicktime


Cupertino (USA) – C’è una qualche forma di masochismo che serpeggia nel quartier generale della mela? Qualcuno lo ha pensato, dopo la conferma della notizia secondo cui Apple ha ottenuto la rimozione dei propri spot pubblicitari televisivi, ripresi da un sito dedicato alla pubblicità.

Il sito, AdCritic.com , non solo offre spot di molti produttori diversi ma li offre in una selezione, quella dei “migliori”, e tutti in formato QuickTime, standard multimediale Apple. Gli utenti Apple, affermano i sorpresissimi gestori del sito, sono tra i visitatori più affezionati. Eppure lo scorso aprile da Cupertino è giunta una prima lettera di diffida a cui sono seguite richieste di spiegazione e tentativi di accordo che non hanno sortito alcun effetto.

Le pubblicità che Apple ha voluto venissero cancellate dal sito, minacciando di trascinare AdCritic.com in tribunale, come già fatto in passato per altri spazi online alimentati dai suoi stessi fan, riguardano i prodotti Mac più recenti.

“Abbiamo tentato quanto possibile – spiega il fondatore del sito, Peter Beckman – per raggiungere un accordo. Ma non ne hanno voluto sapere. Ho avuto l’impressione che forse una parte della loro decisione fosse legata alla remunerazione di attori, come Jeff Goldblum, che prestano la loro voce negli spot. Questo fa molto più male ad Apple che a noi, perché abbiamo molti altri contenuti. Ho detto loro che agendo in questo modo avrebbero attirato molte critiche, ma pare che la cosa non interessi”.

Nel passato recente, Apple ha costretto alla chiusura il sito MacCards, un sito britannico che ha avuto il torto di fornire servizi troppo simili a quelli iCards della stessa Apple. Anche in quel caso MacCards ha scelto di chiudere perché una battaglia legale sarebbe stata troppo onerosa. E sull’impossibilità di combattere pare che a Cupertino ci contino parecchio.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
29 giu 2000
Link copiato negli appunti