La Commissione europea potrebbe designare Apple Maps e Apple Ads come “Core Platform Service” e quindi imporre all’azienda di Cupertino il rispetto del Digital Markets Act (DMA). Attualmente i servizi per i quali Apple è considerata un gatekeeper sono iOS, iPadOS, Safari e App Store.
Apple chiede l’esenzione
Il Digital Markets Act prevede due requisiti quantitativi per essere considerati “dominanti” in uno specifico mercato. Il servizio deve superare i 45 milioni di utenti attivi consumer al mese e 10.000 utenti business all’anno negli ultimi tre anni finanziari. In base ai dati forniti dalla stessa Apple, i servizi Maps e Ads superano le soglie previste dal DMA.
La Commissione europea ha ora 45 giorni lavorativi per decidere se designare Apple come gatekeeper per questi servizi. In caso di designazione, Apple avrà sei mesi di tempo per conformarsi ai requisiti del DMA. Insieme a iOS, iPadOS, Safari e App Store poteva esserci anche iMessage, ma è stato escluso.
Apple afferma che Maps non ha la stessa popolarità di Google Maps o Waze e non offre funzionalità che permettono l’interazione diretta tra consumatori e aziende. La quota di mercato di Ads è invece molto inferiore a quelle dei servizi di advertising offerti da Google, Meta, Microsoft, TikTok e X. Per questi motivi non dovrebbero essere considerati “Core Platform Service”.
Apple ha già dovuto aprire il suo “giardino recintato” per consentire l’installazione di app da store di terze parti o dal sito dello sviluppatore, l’uso di metodi di pagamento alternativi e la scelta del browser. L’azienda di Cupertino ha ricevuto una sanzione di 500 milioni di euro per la violazione del DMA (all’inizio di luglio ha presentato ricorso).
Circa un mese fa ha contestato in tribunale la designazione di gatekeeper per App Store e l’obbligo dell’interoperabilità, per il quale ha presentato un altro ricorso.