Al termine dell’indagine avviata il 5 settembre 2023, la Commissione europea ha stabilito che Bing, Edge, Microsoft Advertising e iMessage non verranno designati come “Core Platform Service” e quindi non saranno soggetti al Digital Markets Act che verrà applicato dal prossimo 7 marzo. Si tratta ovviamente di un’ottima notizia per le due aziende.
Confermati i 22 servizi iniziali
Prima della designazione finale dei gatekeeper, Apple e Microsoft avevano chiesto alla Commissione europea di escludere i loro servizi, in quanto non raggiungono la soglia minima dei 45 milioni di utenti attivi al mese.
Dopo aver analizzato la documentazione inviata da Apple e Microsoft, considerato i feedback ricevuti dalla parti interessate e ascoltato il Digital Markets Advisory Committee, la Commissione ha stabilito che le due aziende non sono gatekeeper (operatori dominanti) per Bing, Edge, Microsoft Advertising e iMessage. I servizi potrebbero essere inclusi tra i Core Platform Service in futuro, se il numero di utenti attivi mensili supererà la soglia prevista. L’indagine su iPadOS è ancora in corso (il termine è fissato per settembre 2024).
Non dovendo rispettare il Digital Markets Act, Microsoft potrà favorire Edge e Bing rispetto ai concorrenti, mentre Apple non dovrà garantire l’interoperabilità con altri servizi di messaggistica. L’azienda di Cupertino ha tuttavia promesso il supporto per il protocollo RCS (Rich Communication Services). Rimarrà però la distinzione tra bolle blu (iMessage) e verdi (Android).
Microsoft dovrà rispettare il DMA per Windows e LinkedIn, mentre Apple per iOS, App Store e Safari. I cambiamenti annunciati dall’azienda di Cupertino sono stati criticati da molti sviluppatori. La famigerata Core Technology Fee è stata definita “estorsione” da Spotify.