Apple/ Photoshop contro Photoshop

Apple/ Photoshop contro Photoshop

di D. Galimberti. Un sintetico confronto fra le caratteristiche di Photoshop Elements 2.0 e quelle di Photoshop CS che potrebbe aiutare nella scelta della versione più adatta alle proprie esigenze
di D. Galimberti. Un sintetico confronto fra le caratteristiche di Photoshop Elements 2.0 e quelle di Photoshop CS che potrebbe aiutare nella scelta della versione più adatta alle proprie esigenze

Roma – Spesso il software grafico professionale ha costi che sono decisamente fuori dalla portata dell’hobbista evoluto. È pur vero che esistono soluzioni freeware e shareware talvolta anche molto valide, ma è innegabile che dopo aver provato i più potenti software professionali diventa difficile rinunciare a certe funzionalità o, più semplicemente, alla facilità e immediatezza d’uso che tali prodotti in genere sanno offrire.

Adobe ha deciso di sperimentare una soluzione che dovrebbe accontentare tutti coloro che, pur necessitando di un’applicazione per la grafica di un certo spessore, non intendono sborsare fior di quattrini. Photoshop Elements 2.0 è la versione consumer del ben più famoso fratello maggiore Photoshop CS. Rinunciando a quegli strumenti prettamente dedicati all’utenza più esigente, e ad una frazione del prezzo del fratello maggiore, Photoshop Elements mette nelle mani degli hobbisti della grafica, anche esperti, un tool piuttosto completo che permette di lavorare a tutti gli effetti con le stesse modalità della versione professionale.

Di seguito esamineremo le caratteristiche salienti della nuova versione di Photoshop Elements per Mac OS X paragonandolo, nei limiti del possibile, con il suo alter ego professionale.

Lanciando l’applicazione si nota da subito la stessa impostazione dell’interfaccia e gli stessi strumenti di lavoro (o quantomeno la maggior parte di essi) di Photoshop. Con Photoshop Elements possiamo lavorare su più livelli esattamente come faremmo con la versione CS, applicando gli stessi stili, gli stessi effetti e le stesse opzione per la fusione; è possibile anche creare livelli di riempimento e regolazione (tonalità, saturazione, ecc…).

Anche i filtri sono i medesimi, ma nella versione consumer del prodotto vengono presentati direttamente nella maniera più intuitiva, simile a quella che in Photoshop CS viene visualizzata selezionando l’apposita voce “Galleria Filtri”: sotto questo aspetto l’unica grossa differenza è la mancanza della “fluidificazione” dell’immagine, la simpatica opzione di modifica che avrebbe ben figurato anche in Elements, magari a scapito di qualche altro filtro più complesso che difficilmente verrà utilizzato dagli utenti consumer.

Le similitudini col fratello maggiore riguardano anche la cronologia di un’immagine, dandoci la massima flessibilità per quello che riguarda la navigazione tra i vari passi del nostro lavoro. In Photoshop Elements non è contemplata la possibilità di realizzare delle ?Azioni?, ma è presente una finestra “Procedure” dove vengono presentate delle ricette simili alle azioni predefinite di Photoshop CS: queste sono aggiornabili e ampliabili tramite specifico download realizzabile direttamente dall’applicazione. Le procedure guidate aiutano l’utente a comprendere al meglio tutte le potenzialità del software, e se le spiegazioni fornite non dovessero essere sufficienti un’ulteriore palette mostra una serie di consigli inerenti allo strumento che stiamo utilizzando o al comando che stiamo eseguendo (con tanto di link al completo help dell’applicazione). Giusto per citare qualche esempio, tra le numerose ricette ritroviamo la procedura per correggere l’esposizione di una foto, per creare un’animazione web, per colorare una foto in bianco e nero, per creare effetti sul testo, ecc…

Pur con qualche variazione nel posizionamento, tra i vari menù di Elements ritroviamo tutti i comandi più comuni della famosa applicazione professionale, ma è il confronto tra gli strumenti a mettere in maggiore evidenza tanto le similitudini quanto le differenze tra le due applicazioni.

La prima grande discrepanza che salta subito all’occhio, è la totale assenza delle maschere e di tutto ciò che ruota intorno a questa funzionalità. Maschere veloci, maschere di livello, maschere vettoriali e maschere di ritaglio, sono tutte funzioni riservate al prodotto professionale, e non poteva essere altrimenti, sia per creare la necessaria distinzione tra i due pacchetti, sia perché si tratta di strumenti ritenuti superflui per il target di utilizzatori ai quali si rivolge Photoshop Elements.

L’altra grande differenza tra le due applicazioni riguarda la gestione del colore, elemento di enorme importanza per il professionista che deve assicurare la qualità del prodotto in fase di stampa, ma che può essere del tutto trascurabile per chi non ha necessità di questo tipo. Infatti, mentre in Elements la scelta è limitata ai campioni di colore MacOS, Windows, Web e VisiBone, in Photoshop CS ritroviamo anche i consueti campioni Pantone, Toyo, HKS e molti altri. Al di là della scelta dei colori, anche la modalità di gestione dell’immagine è più limitata: in Elements per esempio non è possibile convertire l’immagine in CMYK o Colore Lab, né tanto meno agire separatamente sui diversi canali RGB dell’immagine stessa. Anche in questo caso però stiamo parlando di strumenti riservati a chi si occupa di fotoritocco in maniera professionale.

Tornando a parlare dei punti in comune tra le due applicazioni – e quindi dei punti di forza del pacchetto consumer – proseguendo il confronto degli strumenti possiamo osservare come Elements disponga degli stessi strumenti di selezione (manca solo la selezione per intervallo di colori), di pennelli di ogni forma e fattura, sagome vettoriali, timbro clonatore (anche con pattern), strumenti di sfumatura e sfocatura, ecc.. Non mancano nemmeno quelle opzioni di modifica dell’immagine che vanno dalle semplici correzioni di colore, alla trasformazione e distorsione delle selezioni.

Infine va citato il fatto che Photoshop Elements offre tutte le opzioni per creare immagini per il web, nonché le funzionalità Photomerge per creare immagini panoramiche da una serie di foto scattate in sequenza.

Conclusione

La mancanza delle maschere, l’impossibilità di separare i canali di colore, l’assenza del supporto per il CMYK e tanti altri piccoli particolari rendono Photoshop Elements inadatto per l’utente che fa della grafica la sua occupazione principale. Queste mancanze sono però del tutto trascurabili per gli utenti consumer, gli hobbisti e, più in generale, tutti coloro che si occupano di grafica, anche quella web, in modo amatoriale.

La strada seguita da Adobe con Photoshop Elements dovrebbe essere seguita anche da altre software house. La filosofia è la stessa che sta dietro ad alcuni prodotti di Apple, come iMovie e iDVD, venduti ad un prezzo irrisorio nel pacchetto iLife (se non regalati con l’acquisto della macchina) ma che rappresentano a tutti gli effetti delle versioni semplificate di Final Cut e DVD Studio Pro.

Photoshop Elements 2.0 è disponibile in italiano sia per MacOS che per Windows al prezzo di 114 euro, mentre Photoshop CS (anch’esso in italiano per entrambi i sistemi) costa 1270,80 euro. Tutti i prezzi sono IVA inclusa.

Domenico Galimberti

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Pubblicato il
25 giu 2004
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