Apple ha comunicato diversi cambiamenti agli accordi di licenza per gli sviluppatori, uno dei quali riguarda solo il Giappone. Tra le novità c’è quella che consente all’azienda californiana di effettuare un prelievo forzoso delle commissioni non versate dagli acquisti in-app. In pratica, Apple è diventato un esattore dei debiti.
Apple riscuoterà i debiti degli sviluppatori
È noto che gli sviluppatori devono pagare una commissione del 30% (15% se vengono rispettati determinati requisti) per ogni acquisto in-app effettuato dagli utenti. Questa “tassa” viene riscossa automaticamente se l’utente usa il metodo di pagamento di Apple. Gli sviluppatori ricevono quindi il 70% o 85% del costo dell’app.
In alcuni mercati, tra cui Europa, Giappone e Stati Uniti, gli sviluppatori possono offrire un metodo un pagamento alternativo. Vengono applicate diverse commissioni, inclusa la nuova Core Technology Commission (negli Stati Uniti non è ancora nota la percentuale).
In questi casi, gli sviluppatori devono versare le commissioni entro una precisa scadenza. I nuovi accordi di licenza prevedono che, se i pagamenti non vengono effettuati tempestivamente e integralmente, Apple può compensare o recuperare tali importi in qualsiasi momento con qualsiasi somma, incluse quelle riscosse dagli utenti finale per conto degli sviluppatori.
L’azienda di Cupertino può quindi prelevare le commissioni dagli acquisti in-app (beni digitali, servizi e abbonamenti) oppure dal costo delle app a pagamento. Non è noto però come Apple calcolerà le “tasse” non versate, visto che i pagamenti vengono effettuati all’esterno dello store. Il prelievo forzoso potrà avvenire anche da altre app dello stesso sviluppatore oppure dalle sussidiarie (in caso di aziende).
Una delle modifiche riguarda la verifica dell’età nei paesi in cui è obbligatorio. Gli sviluppatori possono usare vari metodi, tra cui documento di identità o carta di credito, ma è obbligatorio rispettare le normative sulla privacy (i dati non possono essere condivisi o venduti).