Roma – Soltanto lo scorso mese, in occasione del rilascio sulla Rete delle prime copie ISO di alcuni giochi per Xbox , qualcuno si domandava se e quando sarebbe uscito un mod-chip per Xbox in grado di farle girare. Oggi questi chippetti sono una realtà e alcuni di essi sono già stati commercializzati attraverso il Web.
I primi mod-chip ad essere stati rilasciati sono Enigmah-X e Xtender : entrambi hanno la capacità di far girare giochi copiati (naturalmente intesi come backup) su DVD o CD, giochi d’importazione e software “non firmato”, riuscendo inoltre a disattivare la protezione Macrovision (che permette, ad esempio, la copia di un DVD-video attraverso un videoregistratore).
L’arrivo di questi chip potrebbe rappresentare, per Xbox, l’inizio della pirateria di massa. Procurarsi le copie dei giochi attraverso Internet, masterizzarle e farle girare – senza neppure la necessità di un disco di boot – su di una Xbox con la modifica, appare infatti ora alla portata di molti.
Attraverso i mod-chip è possibile far girare su Xbox non solo giochi piratati, ma anche qualsiasi software che non contenga la certificazione digitale di Microsoft: questo potrebbe aprire la strada all’arrivo di lettori di DivX o MP3, browser Web o, come si è riportato di recente, una distribuzione Linux .
Secondo i produttori, i due chippetti sono compatibili con ogni versione di Xbox, tuttavia va ricordato che questi prodotti, una volta saldati sulla scheda madre della console, fanno decadere la garanzia.
Enigmah-X è il più economico fra i due, e costa 69$, mentre Xtender ha un prezzo di 79$. Entrambi possono già essere ordinati presso alcuni shop on-line asiatici.
Di prossimo rilascio vi è anche MessiahX , un chip i cui prototipi sono già circolati presso diversi rivenditori e la cui uscita dovrebbe ormai essere imminente. MessiahX sarà il più economico del lotto e costerà solo 36$. Nulla si sa invece di Neo-X, un altro mod-chip per Xbox che, rispetto ai concorrenti, sembra però privo di parecchie funzionalità. Morto invece il progetto Pandora , sulla cui home page si comunica l’abbandono dello sviluppo di quello che avrebbe dovuto essere l’ennesimo cracca-Xbox.
Rimane ora da vedere se Microsoft, come ha fatto Sony prima di lei, intenderà prendere provvedimenti riguardo a questi chip. Come si ricorderà, alla fine dello scorso anno la divisione inglese di Sony fece chiudere due noti siti da cui venivano venduti mod-chip per la PlayStation 2. Tuttavia, c’è da dire che questi siti risiedevano entrambi in Gran Bretagna, un paese le cui leggi prevedono l’illegalità nel produrre, importare, vendere, noleggiare o pubblicizzare dispositivi che aggirino o infrangano le protezioni anti-copia. Una legge che ha per altro un equivalente in quasi tutti i paesi occidentali, compresa l’Italia. Ma gli attuali produttori/distributori di mod-chip sembrano aver “cambiato aria”, ed essersi installati in paesi dove non esiste una simile legislazione.